Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • I limiti ai diritti emergono quando si verifica un conflitto tra diritti, risolvibile tramite bilanciamento, come affermato dalla Corte costituzionale.
  • I diritti devono essere bilanciati quando hanno lo stesso rango costituzionale per garantire l'ordinata convivenza civile.
  • Il bilanciamento deve assicurare che il sacrificio di un diritto sia ragionevole e proporzionato, evitando eccessi.
  • È fondamentale preservare il contenuto essenziale del diritto sacrificato, mantenendo una soglia minima di tutela.
  • Il legislatore e il giudice costituzionale svolgono un ruolo cruciale nel bilanciare diritti e beni collettivi in conflitto.

Limiti ai diritti

Talvolta, fra due o più diritti può sorgere un conflitto, risolvibile tramite l’imposizione dei cosiddetti «limiti ai diritti». Questi non sussistono nei soli casi in cui la Costituzione provvede in maniera esplicita. Ciò perché l’esistenza stessa di una pluralità di diritti, richiamando una celebre affermazione di Kant, ha come conseguenza che il diritto di uno trova il proprio limite nel diritto dell’altro (limiti impliciti).

Fu proprio la prima sentenza della Corte costituzionale (la 1/1956) ad affermare che «il concetto di limite è insito nel concetto di diritto... nell’ambito dell’ordinamento le varie sfere giuridiche devono di necessità limitarsi reciprocamente, perché possano coesistere nell’ordinata convivenza civile». Perciò, i diritti e i beni collettivi in conflitto devono essere bilanciati innanzitutto dal legislatore, nel dettare una determinata disciplina giuridica, nonché, nell’esercizio del controllo di costituzionalità sulle leggi, dal giudice costituzionale.
Il bilanciamento dei diritti avviene nel rispetto di alcune regole miliari:
- esso deve riguardare conflitti fra diritti e beni aventi il medesimo rango costituzionale, vale a dire i beni tutelati devono possedere una rilevanza costituzionale (ad es. sent. 91/1964 che ritenne di pari rango l’interesse alla riscossione dei tributi e la libertà di domicilio);

- deve essere svolto in modo tale che il sacrificio subito da un diritto sia ragionevole e proporzionato, ossia non eccessivo (ad es. sent. 27/1975 che, nel bilanciamento fra tutela del concepito e salute della madre dichiarò illegittima la norma incriminatrice dell’aborto di donna consenziente anche nel caso di gravidanza nociva per l’integrità psico-fisica della madre);
- deve essere tale da preservare comunque il contenuto essenziale del diritto sacrificato come misura minima al di sotto della quale il diritto stesso risulterebbe violato (ad es. sent. 27/1998 che valutò la misura della protezione accordata dal legislatore al diritto all’indennizzo in caso di danno alla salute derivante da vaccinazioni obbligatorie o anche solo incentivate).

Domande da interrogazione

  1. Cosa si intende per "limiti ai diritti" nel contesto costituzionale?
  2. I "limiti ai diritti" si riferiscono alla necessità di bilanciare i diritti in conflitto, poiché il diritto di uno trova il proprio limite nel diritto dell'altro, come affermato dalla Corte costituzionale nella sentenza 1/1956.

  3. Quali sono le regole fondamentali per il bilanciamento dei diritti?
  4. Il bilanciamento deve riguardare diritti di pari rango costituzionale, essere ragionevole e proporzionato, e preservare il contenuto essenziale del diritto sacrificato, come illustrato in varie sentenze della Corte costituzionale.

  5. Chi è responsabile del bilanciamento dei diritti e dei beni collettivi in conflitto?
  6. Il bilanciamento è compito del legislatore, che detta la disciplina giuridica, e del giudice costituzionale, che esercita il controllo di costituzionalità sulle leggi.

Domande e risposte

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