Concetti Chiave
- Il fallimento è una procedura esecutiva forzata sul patrimonio dell'imprenditore commerciale in stato di insolvenza.
- La procedura fallimentare comprende l'apposizione dei sigilli, l'inventario, l'accertamento del passivo e la liquidazione e ripartizione dell'attivo.
- Il concordato preventivo permette all'imprenditore di continuare l'esercizio dell'impresa sotto il controllo di un commissario giudiziale.
- L'amministrazione controllata si applica ai debitori in difficoltà temporanea con possibilità di risanare l'impresa.
- L'amministrazione straordinaria è destinata a grandi imprese con più di 200 dipendenti e debiti significativi, con prospettive di recupero economico.
Indice
Fasi iniziali della procedura fallimentare
l'apposizione dei sigilli e l’inventario: il curatore provvede all’apposizione dei sigilli per far si che i beni non vengano rimossi o distrutti e redige l’inventario con cui si accerta dell’entità e della consistenza del patrimonio; il curatore subentra nell’amministrazione dei beni del fallito e può anche essere autorizzato a continuare per un certo periodo l’esercizio dell’impresa se dall’interruzione deriva un danno grave e irreparabile.
Accertamento e liquidazione del passivo
accertamento del passivo: serve a individuare i creditori aventi diritto ad essere soddisfatti sulla ripartizione dell’attivo; vengono anche determinati l’ammontare di ciascun credito vantato e gli eventuali diritti di prelazione;
liquidazione dell’attivo: i beni del fallito vengono tramutati in danaro ai fini del soddisfacimento dei creditori; questa fase avviene entro sessanta giorni dalla redazione dell’inventario;
Ripartizione e concordato preventivo
ripartizione dell’attivo: si provvede ad attribuire il ricavato della liquidazione dell’attivo ai singoli creditori secondo il seguente ordine tassativo di preferenza: creditori prededucibili, creditori ammessi con prelazione sulle cose vendute, creditori chirografari.
concordato preventivo: si differenzia dal fallimento poiché l’imprenditore continua l’esercizio dell’impresa e l’amministrazione dei beni anche se controllato da un commisario giudiziale nominato dal Tribunale;
Amministrazione controllata e straordinaria
amministrazione controllata: è la procedura che si applica per il debitore, in temporanea difficoltà, che ha comprovate possibilità di risanare l’impresa;
liquidazione coatta amministrativa: è la procedura che avviene per gli enti pubblici economici (banche, società cooperative);
amministrazione straordinaria: è la procedura che si applica per le grandi imprese.
Requisiti per l'amministrazione straordinaria
I requisiti per l’applicazione di questa procedura sono: numero dei dipendenti superiore a 200 unità; esposizione debitoria per un ammontare pari o superiore ai 2/3 dell’attivo dello stato patrimoniale;
effettive prospettive di recupero dell’equilibrio economico delle attività imprenditoriali.
Domande da interrogazione
- Quali sono le fasi iniziali della procedura fallimentare?
- Come avviene l'accertamento e la liquidazione del passivo?
- Quali sono i requisiti per l'amministrazione straordinaria?
Le fasi iniziali includono l'apposizione dei sigilli e l'inventario, dove il curatore si occupa di proteggere i beni e redigere un inventario per accertare il patrimonio. Il curatore può anche amministrare i beni del fallito e, se necessario, continuare l'esercizio dell'impresa per evitare danni gravi.
L'accertamento del passivo identifica i creditori aventi diritto e determina l'ammontare dei crediti e i diritti di prelazione. La liquidazione dell'attivo trasforma i beni in denaro per soddisfare i creditori, da completare entro sessanta giorni dall'inventario.
I requisiti includono un numero di dipendenti superiore a 200, un'esposizione debitoria pari o superiore ai 2/3 dell'attivo dello stato patrimoniale, e prospettive di recupero dell'equilibrio economico delle attività imprenditoriali.