Concetti Chiave
- Il dumping contrattuale si riferisce all'aumento esponenziale dei contratti collettivi nazionali, portando a offerte al ribasso e indebolendo il mercato del lavoro.
- I contratti pirata, che offrono condizioni non eque, sono una conseguenza della proliferazione dei contratti collettivi, soprattutto nei settori dei servizi pubblici e privati.
- Il patto della fabbrica del 2018 mira a ridurre i contratti collettivi e a semplificarli, cercando di formalizzare e rendere più efficaci le intese interconfederali.
- Il patto ridefinisce gli ambiti dei contratti collettivi nazionali per limitare i contratti pirata, promuovendo una contrattazione a doppio livello (nazionale e aziendale).
- È stata introdotta una distinzione tra trattamento economico minimo e complessivo, includendo il welfare contrattuale per tutti i lavoratori coperti dal contratto.
Indice
Definizione di dumping contrattuale
Si definisce «dumping contrattuale» la smisurata proliferazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Il numero di CCNL è quasi triplicato negli ultimi dieci anni e ciò favorisce l’offerta al ribasso: in sostanza, capita sempre più spesso che subentri un nuovo contratto collettivo nella disciplina di una materia, proponendo un trattamento più favorevole, che viene ulteriormente edulcorato da un successivo contratto collettivo. A lungo andare questa procedura finisce per indebolire il mercato del lavoro e la produzione in generale. I contratti che operano in tal senso sono definiti «contratti pirata».
Il patto della fabbrica del 2018
Il patto della fabbrica del 2018 si è proposto di arginare il problema, cercando di sfoltire la contrattazione collettiva tramite l’invocazione di una legge finalizzata a formalizzare le intese raggiunte in sede interconfederale, provvedendo al contempo alla loro semplificazione.
In secondo luogo, il patto mirava a garantire l’efficacia generalizzata dei contratti collettivi e a coinvolgere in modo più concreto i lavoratori nella gestione delle imprese.
Proliferazione nei servizi pubblici e privati
Il fenomeno della proliferazione dei contratti collettivi interessa soprattutto alcuni settori dei servizi pubblici e privati. In essi, è frequente la stipulazione di contratti pirata, così definiti perché stabiliscono condizioni irragionevoli e non eque. Sotto questo profilo, il patto della fabbrica ha ridefinito gli ambiti di applicazione dei contratti collettivi nazionali, così da lasciare meno spazio ai contratti pirata.
Conferme e incentivi del patto
Il patto, inoltre, ha confermato il doppio livello di contrattazione (nazionale e aziendale), ha incentivato la proporzionalità fra salari e produttività, ha introdotto la distinzione fra trattamento economico minimo (tem) e trattamento economico complessivo (tec). A quest’ultimo è ricondotto anche il welfare contrattuale, garantito indistintamente a tutti i lavoratori destinatari del contratto.
Domande da interrogazione
- Che cos'è il dumping contrattuale?
- Quali erano gli obiettivi del patto della fabbrica del 2018?
- Come il patto della fabbrica ha affrontato i contratti pirata nei servizi pubblici e privati?
Il dumping contrattuale è la proliferazione smisurata dei contratti collettivi nazionali di lavoro, che porta a un'offerta al ribasso e indebolisce il mercato del lavoro.
Il patto della fabbrica del 2018 mirava a ridurre la contrattazione collettiva, garantire l'efficacia dei contratti e coinvolgere maggiormente i lavoratori nella gestione delle imprese.
Il patto ha ridefinito gli ambiti di applicazione dei contratti collettivi nazionali per ridurre lo spazio per i contratti pirata, che stabiliscono condizioni irragionevoli.