Concetti Chiave
- Lo stato utilizza un sistema perequativo per distribuire i costi dei diritti sociali in base alle capacità economiche dei cittadini.
- Il sistema perequativo garantisce che i contribuenti paghino proporzionalmente al loro reddito, assicurando equità nella contribuzione ai servizi statali.
- Il diritto alla salute include la possibilità di redigere un DAT, un documento che esprime le volontà del paziente in caso di incapacità decisionale.
- Le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) sono regolamentate dalla legge 119 del 2017, nota come legge sul biotestamento.
- Per avere validità probatoria, le DAT richiedono un fiduciario che attesti la volontà del dichiarante.
Distribuzione perequativa
Lo stato riconosce i diritti sociali, anche noti come «libertà attraverso lo stato». Esso, tuttavia, non si limita a promuovere le suddette prerogative dal punto di vista formale, ma stanzia le risorse economiche necessarie per renderne concreta l’attuazione. Affinché ciò accada, l’ente centrale si serve di un sistema perequativo, cioè di una distribuzione dei costi fra tutti i cittadini (contribuenti), realizzata in modo da rispecchiare le differenze reddituali: in sostanza, ogni cittadino contribuisce sulla base delle proprie possibilità economiche. Se, ad esempio, si considerano due contribuenti dei quali uno vanta un reddito pari al doppio di quello del secondo cittadino, il sistema perequativo imporrà rispettivamente la contribuzione al sistema sanitario nazionale in modo tale che la cifra dovuta dal primo soggetto sia il doppio rispetto a quella esigibile dal secondo.
Il diritto alla salute ammette la possibilità di formalizzare la propria volontà in materia di salute: chiunque può scegliere di compilare un apposito documento volto a fornire concrete indicazioni nell’ipotesi in cui insorga uno stato patologico talmente grave da impedire la manifestazione di volontà del malato. Per prevenire questa circostanza, lo stato dà la possibilità di formalizzare le proprie scelte tramite la compilazione del DAT, documento contenente le «disposizioni anticipate di trattamento». La legge del biotestamento poggia le propria fondamenta sul principio secondo cui la volontà del paziente deve corrispondere con la centralità delle scelte relative alla sua salute.
Le Dat sono previste dalla legge 119 del 2017, nota come legge sul biotestamento. Le disposizioni anticipate di trattamento si configurano come atti unilaterali volti a indicare i trattamenti sanitari cui il compilante dà il consenso o lo nega.
Ai fini dichiarativi la giurisprudenza ammette qualsiasi forma di manifestazione della volontà, persino video registrati, purché sia espressamente desumibile la volontà del dichiarante. A fini probatori, invece, è fondamentale avvalersi di un soggetto terzo in qualità di fiduciario.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del sistema perequativo nella distribuzione delle risorse economiche per i diritti sociali?
- Cosa sono le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) e quale legge le regola?
- Quali sono i requisiti per la validità delle disposizioni anticipate di trattamento?
Il sistema perequativo distribuisce i costi tra i cittadini in base alle loro possibilità economiche, garantendo che chi ha un reddito maggiore contribuisca di più, come nel caso del sistema sanitario nazionale.
Le DAT sono documenti che permettono di esprimere la propria volontà sui trattamenti sanitari in caso di incapacità futura, regolate dalla legge 119 del 2017 sul biotestamento.
Le DAT devono esprimere chiaramente la volontà del dichiarante e, a fini probatori, è necessario un fiduciario come soggetto terzo.