Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Nel mondo romano, le cose sono classificate come semplici, composte e complesse, secondo Pomponio. Le semplici sono unità singole; le composte sono unioni di semplici; le complesse sono gruppi di semplici disgiunti.
  • Le cose divisibili mantengono valore economico-sociale quando frazionate, mentre le indivisibili perdono valore se divise.
  • I frutti si dividono in naturali, derivanti direttamente da un bene, e civili, proventi dall'uso da parte di terzi, escludendo i parti delle schiave come frutti per motivi giuridici e filosofici.
  • Gli interpreti medievali distinguevano tra universitates facti, come biblioteche, e universitates iuris, situazioni legali riferibili a un solo soggetto, come l'eredità.
  • Il concetto di frutto nel diritto romano non include i parti delle schiave, dato che non sono considerati reddito da un bene ma portano implicazioni filosofiche e giuridiche.

Indice

  1. Distinzione tra cose semplici e composte
  2. Universitates facti e iuris
  3. Definizione e distinzione dei frutti

Distinzione tra cose semplici e composte

Si tratta di una distinzione filosofica sottolineata da Pomponio:

- le cose semplici sono quegli oggetti che si configurano come cose unitarie (ad esempio uno schiavo, una pietra, una trave, una bottiglia, ecc);

- le cose composte sono invece costituite dall’unione di più cose semplici (un edificio, una nave, un armadio, ecc);

- le cose complesse o collettive sono gruppi di cose semplici fisicamente disgiunte ma considerate come un’unità, cioè un conglomerato di beni (come ad esempio un gregge).

Universitates facti e iuris

Gli interpreti medievali distinsero tra universitates facti (tra le quali configurano ad esempio biblioteche e pinacoteche) e universitates iuris (cioè situazioni giuridiche complessive riferibili a un solo soggetto: ne è un esempio l’ereditas).

- Le cose divisibili sono tutti gli oggetti che possono essere divisi mantenendo una funzione economico-sociale proporzionale rispetto all’intero;

- Sono invece indivisibili tutte le cose il cui frazionamento determina una perdita economica.

Definizione e distinzione dei frutti

Si definisce frutto il reddito (utile) proveniente da un’attività.

I frutti si distinguono in:

- frutti naturali, che provengono direttamente dalla cosa, con l’eventuale concorso del lavoro dell’uomo (come ad esempio i prodotti della terra o i prodotti della lana)

- frutti civili sono rappresentati dai proventi che il proprietario ricava dalla cessione ad altri del godimento della cosa.

Non è considerato frutto il parto della schiava: ciò diede origine a un dibattito di matrice filosofica. Sebbene, dal punto di vista giuridico, uno schiavo fosse una res, essa condivideva ugualmente la natura umana degli uomini: pertanto si ritenne che i parti della schiava non potessero essere considerati frutti (dunque non reddito derivante da una res).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la distinzione tra cose semplici, composte e complesse nel mondo romano?
  2. Le cose semplici sono oggetti unitari, le cose composte sono formate da più cose semplici, e le cose complesse sono gruppi di cose semplici considerate un'unità.

  3. Come vengono classificati i frutti nel contesto romano?
  4. I frutti si dividono in naturali, derivanti direttamente dalla cosa, e civili, che sono i proventi dalla cessione del godimento della cosa.

  5. Qual è la differenza tra cose divisibili e indivisibili?
  6. Le cose divisibili possono essere frazionate mantenendo valore economico, mentre le indivisibili perdono valore se divise.

Domande e risposte

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