Concetti Chiave
- Il diritto di proprietà è regolato dalla Costituzione, dal Codice civile e dalla Carta Ue, che sancisce il diritto di godere e disporre dei beni legalmente acquisiti.
- L'espropriazione consente allo Stato di sottrarre proprietà privata per interesse pubblico, con risarcimento tramite indennità basata sulla media della zona.
- La requisizione permette allo Stato di sottrarre temporaneamente beni per necessità pubbliche, compensando il proprietario con un'indennità giornaliera.
- La Carta Ue non uniforma le normative sulla proprietà privata, pur promuovendo l'armonizzazione tra gli stati membri.
- La nazionalizzazione consente allo Stato di espropriare aziende che offrono servizi essenziali, mentre la privatizzazione mira a ridurre i debiti e migliorare l'efficienza gestionale.
Prevista da:
- Costituzione (art.32);
- Codice civile (art. 832);
- Carta Ue (art.17): Ogni persona ha diritto di godere della proprietà dei bene che ha acquistato legalmente, di usarli, disporli e lasciarli in eredità, nei limiti. (es. piani regolatori).
Espropriazione e indennità
Lo Stato, per motivi di pubblico interesse, sottrae una proprietà ad un privato, versando un’indennità.
Può essere effettuata solo dallo Stato, che assegna un’indennità per risarcire il danno. L’indennità è la risultante della media della zona in cui il terreno è inserito).
A volte il comune deve opera d’urgenza: non espropria ma costruisce direttamente e lo stato diventa direttamente il proprietario.
Accessione invertita -> se il comune costruisce sul terreno, diventa proprietario dell’edificio.
Lo stato, per urgenti necessità pubbliche, sottrae temporaneamente il godimento di una proprietà ad un privato, versando un’indennità.
- Bene mobile: diventa proprietà dello stato;
- Bene immobile: viene usato temporaneamente e il proprietario riceve una somma di denaro per ogni giorno in cui gli vien tolto.
Normative sulla proprietà privata
Ogni stato ha normative diverse sulla proprietà privata e la Carta Ue non vuole delineare una disciplina uniforme, limitandosi ad accettare lo stato di fatto. C’è però l’obbligo di armonizzare i vari diritti (normativa di coordinamento).
Lo stato può espropriare aziende quando si riferiscono a servizi pubblici essenziali o fonti di energia.
Diventando pubbliche, consentono di fornire un servizio più efficiente alla società a prezzi contenuti.
1962: lo Stato italiano nazionalizza le imprese che gestivano energia elettrica e costituì l’Enel.
Privatizzazione e Golden Share
Privatizzazione delle aziende: le aziende pubbliche vengono vendute ai privati per:
- Ricavare denaro dall’azienda;
- Non avere debiti allo stato per sperperare denaro in spese pubbliche;
- Avere un sistema di gestione dell’azienda simile a quello privato con minori costi e maggior efficienza.
Golden Shair: lo stato detiene l’1% ma ha comunque comando assoluto.
Domande da interrogazione
- Quali sono le basi legali per il diritto di proprietà privata in Italia?
- In quali circostanze lo Stato può espropriare una proprietà privata?
- Come funziona la nazionalizzazione e la privatizzazione delle aziende in Italia?
Il diritto di proprietà privata in Italia è previsto dalla Costituzione (art.32), dal Codice civile (art. 832) e dalla Carta Ue (art.17), che garantisce il diritto di godere, usare, disporre e lasciare in eredità i beni acquistati legalmente, nei limiti stabiliti.
Lo Stato può espropriare una proprietà privata per motivi di pubblico interesse, versando un’indennità al proprietario. L’espropriazione può essere effettuata solo dallo Stato, e l’indennità è calcolata in base alla media della zona in cui il terreno è situato.
La nazionalizzazione avviene quando lo Stato espropria aziende che forniscono servizi pubblici essenziali o fonti di energia, rendendole pubbliche per offrire servizi più efficienti a prezzi contenuti. La privatizzazione, invece, consiste nella vendita di aziende pubbliche ai privati per ricavare denaro, ridurre i debiti statali e migliorare l’efficienza gestionale.