Concetti Chiave
- Il rapporto feudale medioevale era personale e basato su fiducia reciproca tra vassallo e dominus.
- Il beneficium tornava al dominus alla morte del vassallo, con possibilità di nuova investitura se moriva il dominus.
- Dal 877, il feudo divenne trasmissibile ereditariamente per i vassalli maggiori, poi universalmente grazie a Corrado II nel 1037.
- Il rapporto feudale si trasformò da personale a patrimoniale, con il feudo trasmissibile secondo il diritto dei franchi.
- Il fedecommesso garantiva la conservazione del feudo nella linea di primogenitura, impedendone la vendita per necessità economiche.
Caratteristiche dei rapporti vassallatici
In età medioevale, il rapporto feudale era personale (vassallo e dominus si prestavano una fiducia reciproca basata sulle rispettive posizioni); intrasmissibile (per via ereditaria) o trasferibile (mediante vendita o atto di cessione); permanente (veniva meno solo al momento della morte del vassallo o del Dominus); inestinguibile (tranne in caso di tradimento da parte del vassallo).
La morte del vassallo determinava la «devoluzione» del beneficium: esso tornava nella disponibilità del dominus, il quale poteva nuovamente esercitarvi iurisdictio e districtio, fino ad allora sospese in virtù dell’immunitas; nel caso in cui a morire fosse invece il dominus, il suo erede poteva scegliere se rinnovare l’investitura ricevendo un nuovo giuramento da parte del vassallo o riacquisire il beneficium.
Sin dalla creazione dei primi feudi, i vassalli avevano chiesto ai sovrani di rendere trasmissibile il feudo affinché potessero beneficiarne anche i loro eredi. Nell’877, il sovrano Franco Carlo il Calvo dispose la trasmissibilità ereditaria a vantaggio dei vassalli maggiori, prerogativa resa illimitata e universale dall’imperatore Corrado II (detto il Salico), mediante l’edictum de beneficiis del 1037. Tale disposizione trasformò il rapporto feudatario da personale a patrimoniale: il feudo era oggetto di patrimonio trasmissibile (more francorum: secondo il diritto dei franchi) solo al primogenito, dunque non a tutti i figli maschi (more longobardorum). Lo strumento successorio più usato era il fedecommesso, disposizione testamentaria per la quale chi è istituito erede ha l'obbligo di conservare l'eredità e di trasmetterla, a un momento stabilito, in tutto o in parte, ad altra persona. In questo modo si evitava che il primogenito provvedesse alle proprie necessità economiche vendendo il feudo, che grazie al fedecommesso era vincolato a una linea di primogenitura permanente.