Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Le regioni italiane sono state introdotte nel 1948 come enti intermedi tra lo Stato e le province, ispirate a una struttura autonomista medievale.
  • Esistono regioni a statuto speciale con maggiore autonomia legislativa, definite dall'assemblea costituente: Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia Giulia.
  • L'articolo 116 della Costituzione, revisionato nel 2001, riconosce condizioni particolari di autonomia per le regioni a statuto speciale.
  • Le leggi costituzionali per modificare gli statuti delle regioni speciali seguono un iter specifico, con coinvolgimento delle assemblee regionali e senza referendum.
  • Il sistema regionale ordinario ha avuto un'attuazione più lenta rispetto a quello delle regioni a statuto speciale, con competenze ripartite tra Stato e regioni.

Fonti locali e regionali

Le fonti regionali sono: gli statuti delle regioni ordinarie; le leggi regionali e i regolamenti regionali. Gli statuti delle regioni speciali sono invece definiti «fonti statali di rango costituzionale.
Nel 1948, l’assemblea costituente si propose di individuare un ente territoriale intermedio tra stato e provincie: così nacquero le regioni, sorte come enti frapposti tra la realtà comunale e lo stato. La struttura autonomista configurata dall’assemblea costituente trae le sue origini direttamente dall’assetto medievale.

Mentre gli enti comunali e provinciali vantavano una storia risalente all’epoca medievale, il livello regionale non aveva alcun valore dal punto di vista storico poiché esso fu introdotto proprio dall’assemblea costituente, la quale si vide quindi costretta a definire ogni aspetto del concetto di «regione». Ciò determinò una grande differenziazione territoriale: tutt’oggi esistono regioni con diversi milioni di abitanti e altre con poche centinaia di migliaia. Nel corso degli ultimi decenni, pertanto, i confini regionali sono stati più volte messi in discussione. Tale processo è culminato nella creazione di una nuova regione nel 1973: il Molise, ottenuto dal frazionamento dell’Abruzzo. Le regioni a statuto speciale furono quelle istituite per prime; gli statuti delle regioni speciali, pertanto, furono definiti direttamente dall’assemblea costituente. Tali regioni (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia Giulia) hanno sempre avuto margini di iniziativa legislativa più ampi rispetto alle altre regioni.
L’articolo 116 della Costituzione, revisionato nel 2001, evoca la specialità regionale: esso, infatti, sancisce che «il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale». Le leggi costituzionali approvate per modificare gli statuti delle regioni speciali sono leggi costituzionali particolari adottate sulla base del procedimento definito dall’articolo 138, ma con due differenze introdotte dalla legge costituzionale 2 del 2001:
1. Quando la revisione dello statuto speciale è di iniziativa del governo o parlamentare, il progetto di legge costituzionale deve essere comunicato all’assemblea regionale, la quale ha due mesi di tempo per esprimere un proprio parere;
2. Nel suddetto caso in cui la revisione dello statuto speciale è di iniziativa del governo o del parlamento non si fa comunque luogo al referendum.
L’unico ente regionale capace di adottare fonti primarie è una regione a statuto ordinario o speciale, con l’eccezione di Trento e di Bolzano.
Il sistema regionale ordinario, invece, è scaturito da un’attuazione più lenta.
Sulla base del criterio di competenza, è possibile comprendere quali materie possono essere disciplinate dalla leggi delle regioni e quali dallo Stato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine delle regioni in Italia?
  2. Le regioni in Italia sono state create dall'assemblea costituente nel 1948 come enti intermedi tra lo stato e le province, ispirandosi all'assetto medievale.

  3. Quali sono le differenze tra le regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario?
  4. Le regioni a statuto speciale, istituite per prime, hanno margini di iniziativa legislativa più ampi e i loro statuti sono definiti da leggi costituzionali, mentre le regioni a statuto ordinario seguono un sistema regionale ordinario più lento.

  5. Come avviene la modifica degli statuti delle regioni speciali?
  6. La modifica degli statuti delle regioni speciali avviene tramite leggi costituzionali particolari, con un procedimento che include il parere dell'assemblea regionale e non prevede referendum se l'iniziativa è del governo o del parlamento.

  7. Qual è il ruolo dell'articolo 116 della Costituzione italiana?
  8. L'articolo 116 della Costituzione, revisionato nel 2001, sancisce le forme e condizioni particolari di autonomia delle regioni a statuto speciale, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale.

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