Concetti Chiave
- Matelda è la custode del Paradiso Terrestre nel Canto XXVIII del Purgatorio di Dante, rappresentando la felicità terrena raggiungibile con la ragione.
- Il suo compito principale è immergere le anime nel fiume Letè per cancellare i ricordi del peccato e condurle all'Eunoè per ravvivare la virtù.
- La critica dantesca si è interrogata sulla sua identità storica, con ipotesi che la collegano alla contessa Matilde di Canossa o a Matilde di Hachenborn.
- Simbolicamente, Matelda rappresenta la grazia e la gentilezza della felicità terrena goduta da Adamo ed Eva prima del peccato originale.
- Alcuni critici hanno interpretato il nome di Matelda come "Ad laetam", suggerendo che conduca alla beatitudine e alle acque del Letè.
Dante nel Paradiso Terrestre
Nel canto XXVIII del Purgatorio dantesco, Dante giunge nel Paradiso Terrestre (simbolo del fine terreno dell'uomo, ossia del raggiungimento della felicità terrena, alla quale l'uomo può giungere con la ragione). Fin qui, Dante è stato accompagnato da Virgilio (=la ragione umana).
Da qui Dante dovrà raggiungere il Paradiso Celeste (il punto d'arrivo del suo viaggio, il fine supremo, ossia la felicità celeste) e per fare ciò dovrà intervenire Beatrice, la scienza divina.
Nel Paradiso terrestre ci sono due fiumi, il Letè e l'Eunoè, tramite le cui acque l'uomo si può purificare e preparare per il paradiso celeste.
Il ruolo di Matelda
Dante vede una donna, bella che canta e coglie dei fiori: è Matelda.
Matelda è la custode del paradiso terrestre.
Il compito di Matelda, unica abitante permanente del Paradiso Terrestre è immergere nelle acque del Letè, il fiume che cancellerà anche il ricordo del peccato, le anime che hanno completato la purificazione attraverso le cornici del purgatorio e poi condurle a bere le acque dell'Eunoè, il fiume che ravviva la virtù, suscitando la memoria delle buone azioni.
Identità e simbolismo di Matelda
Due questioni hanno impegnato la critica dantesca intorno a questo personaggio: la sua identità storia e il suo valore simbolico.
Per quanto riguarda l'identificazione di Matelda, tutti gli antichi commentatori non ebbero dubbi nel riconoscervi la contessa Matilde di Canossa, anche se Dante non poté certo apprezzare la sua opposizione all'imperatore Enrico IV, ampliando e rafforzando il potere temporale del papato con l'eredità dei suoi domini lasciata alla chiesa. Non vanno, comunque, dimenticate le interpretazioni di chi identificò Matelda con una delle donne della "Vita Nova" di Dante o con la monaca benedettina Matilde di Hachenborn, morta del 1298 e autrice di libri spirituali.
Per quanto, invece, riguarda il valore simbolico di Matelda, emerge che questa donna, caratterizzata da grazia e gentilezza, è una rappresentazione della felicità terrena, quella di cui godettero I progenitori dell'umanità (Adamo ed Eva) prima di farsi tentare dal serpente, quindi prima del peccato originale. Il Paradiso Terrestre, infatti, è il luogo dove vissero Adamo ed Eva prima del peccato originale.
Aggiungiamo una curiosità: taluni critici hanno anche tentato di interpretare il nome di Matelda, invertendo l'ordine di lettura ed ottenendo in questo modo l'espressione "Ad laetam" o, seguendo la pronuncia, "Ad letam". Matelda diviene così, "colei che conduce alla beatitudine", ovvero "colei che conduce alle acque del Letè".
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del Paradiso Terrestre nel viaggio di Dante?
- Qual è il ruolo di Matelda nel Paradiso Terrestre?
- Quali sono le interpretazioni sull'identità storica di Matelda?
- Qual è il simbolismo associato a Matelda?
Il Paradiso Terrestre rappresenta il fine terreno dell'uomo, ossia il raggiungimento della felicità terrena, che si può ottenere con la ragione, prima di proseguire verso il Paradiso Celeste per la felicità suprema.
Matelda è la custode del Paradiso Terrestre e ha il compito di immergere le anime nel fiume Letè per cancellare il ricordo del peccato e condurle a bere le acque dell'Eunoè per ravvivare la virtù.
Gli antichi commentatori identificarono Matelda con la contessa Matilde di Canossa, mentre altre interpretazioni la associano a una delle donne della "Vita Nova" di Dante o alla monaca benedettina Matilde di Hachenborn.
Matelda simboleggia la felicità terrena, rappresentando la grazia e gentilezza di cui godettero Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre prima del peccato originale. Alcuni critici vedono nel suo nome un riferimento alla beatitudine, "colei che conduce alle acque del Letè".