Concetti Chiave
- Il sedicesimo canto del Purgatorio è spesso considerato secondario, con Dante e Virgilio nella terza cornice tra le anime degli iracondi.
- Le anime degli iracondi vivono in una fitta nebbia di fumo nero, simbolo dell'ira che le ha accecate in vita.
- Dante, guidato da Virgilio, ascolta le anime cantare l'Agnus Dei, preghiera simbolo di docilità.
- Marco Lombardo discute con Dante sulla depravazione del mondo, attribuendo la causa alla confusione tra potere temporale e spirituale.
- Marco critica l'ingerenza papale e rimpiange il tempo in cui Roma era guidata da papa e imperatore, simboli di equilibrio.
Il sedicesimo canto della Divina commedia di Dante Alighieri spesso risulta essere un canto secondario per cui viene studiato in maniera spesso superficiale. Tale canto infatti non risulta essere particolarmente rilevante per la trama dell'opera nel complesso.
Indice
Dante e Virgilio nella Terza Cornice
In particolare ci troviamo nella seconda cantica, più precisamente Dante e Virgilio si trovano nella terza cornice del Purgatorio e sono circa le 18 di lunedì 11 aprile dell'anno 1300.
In questa terza cornice Dante e Virgilio si trovano ad incontrare le anime delle persone che durante la loro vita terrena sono state definite iracondi poiché sono state molto propense ad arrabbiarsi spesso per poi avere un risentimento. Dante descrive tali anime come persone che si trovano a vivere in una fitta nebbia dovuta a fumo nero che oltre a limitargli la respirazione, contribuiva ad irritare gli occhi accecandoli e alludendo secondo il contrappasso all'ira che durante la loro vita li ha accecati e non gli ha consentito di vivere una vita tranquilla.Incontro con Marco Lombardo
Dante, accecato dal fumo, procede aggrappato alla sua guida e ode le voci dei penitenti cantare l'Agnus Dei, che letteralmente ha una traduzione riconducibile ad ‘’Agnello di Dio’’ che è una preghiera tutt'ora esistente. Infatti tali anime si trovano a dover cantare l’agnus dei come simbolo di docilità. Chiede dunque chi siano le anime che non riesce a vedere: Virgilio risponde che si tratta degli iracondi. Una di esse, quella di Marco Lombardo (un uomo di corte vissuto nella seconda metà del Duecento nell'italia settentrionale), avanza verso Dante per parlargli e, seguendo l'invito del pellegrino, accetta di accompagnare lui e Virgilio oltre la zona coperta dal fumo.
Discussione sul Libero Arbitrio
Dante coglie l'occasione per esporre un suo dubbio: la Terra è abbandonata dalla virtù e governata dal vizio, ma egli non ha capito se ciò avvenga per l'influenza degli astri o per colpa degli uomini. Marco sminuisce l'incidenza dell'influsso delle stelle sulle vicende umane responsabili solo di una prima inclinazione dell'istinto e spiega come agisce il libero arbitrio (cioè la possibilità che ciascuno possiede di scegliere il bene o il male). La causa principale della depravazione del mondo risiede nella confusione tra potere temporale e spirituale: l'umanità devia se sono manchevoli le sue due guide. Pur individuando la responsabilità della corruzione civile nella debolezza dell'Impero, egli attribuisce all'ingerenza soffocante dell'autorità papale, sempre più attratta dai beni mondani, la mancanza più grave. Nauseato da questo mondo reo, al presente Marco contrappone il tempo in cui Roma era illuminata da due soli, il papa e l'imperatore, e conclude il proprio discorso lamentando la degenerazione dei costumi nella sua terra d'origine, la Lombardia, dove in passato fiorivano valore e cortesia, prima che l'imperatore Federico II fosse ostacolato nel suo ufficio dall'altra guida.
Domande da interrogazione
- In quale cornice del Purgatorio si trovano Dante e Virgilio nel canto 16 e quali anime incontrano?
- Qual è il simbolo di penitenza che le anime degli iracondi devono eseguire?
- Chi è Marco Lombardo e quale questione solleva Dante durante il loro incontro?
- Qual è la visione di Marco Lombardo riguardo la causa principale della corruzione nel mondo?
Dante e Virgilio si trovano nella terza cornice del Purgatorio, dove incontrano le anime degli iracondi, persone che in vita si sono distinte per la loro propensione all'ira e al risentimento.
Le anime degli iracondi devono cantare l'Agnus Dei come simbolo di docilità, mentre si trovano in una fitta nebbia di fumo nero che limita la loro respirazione e acceca la vista, simboleggiando l'ira che in vita li ha accecati.
Marco Lombardo è un uomo di corte vissuto nella seconda metà del Duecento nell'Italia settentrionale. Durante l'incontro con Dante, solleva una questione riguardante la causa della depravazione del mondo, chiedendosi se sia dovuta all'influenza degli astri o alla colpa degli uomini.
Marco Lombardo sostiene che la causa principale della corruzione nel mondo risiede nella confusione tra potere temporale e spirituale, attribuendo la responsabilità della corruzione civile alla debolezza dell'Impero e all'ingerenza soffocante dell'autorità papale, attratta dai beni mondani.