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Concetti Chiave

  • Nel quindicesimo canto, Dante e Virgilio attraversano il passaggio dalla seconda alla terza cornice del Purgatorio, incontrando le anime degli iracondi.
  • Le anime degli iracondi sono punite con una nuvola di fumo nero che le acceca, simbolo dell'ira che li ha dominati in vita.
  • Un angelo di misericordia appare con una luce abbagliante, simboleggiando la transizione verso una maggiore comprensione spirituale.
  • Dante riceve una lezione sulla differenza tra beni terreni, che causano invidia per la loro limitatezza, e beni celesti, che si ampliano condividendoli.
  • Esempi di mansuetudine, opposti all'ira, vengono presentati a Dante attraverso visioni di figure come la Vergine Maria e Santo Stefano.

Il quindicesimo canto della Divina commedia di Dante Alighieri è un canto che è ritenuto da molti come un canto secondario al livello di importanza e di influenza in quella che è l'intera Opera di Dante.

Indice

  1. Il Passaggio tra le Cornici
  2. L'Angelo della Misericordia
  3. Le Visioni di Mansuetudine

Il Passaggio tra le Cornici

Precisamente ci troviamo in modo approssimativo a metà dell'opera poiché ci troviamo nella seconda cantica e soprattutto nel centro del Purgatorio. In particolare ci troviamo nel Purgatorio, o meglio nel passaggio dalla seconda alla terza cornice del Purgatorio in un arco temporale che coincide col pomeriggio di lunedì 11 aprile del 1300. Dante e Virgilio stanno uscendo da quella che è stata la seconda cornice nella quale hanno lasciato tutte le anime degli invidiosi e andranno ad incontrare le anime degli iracondi, ovvero tutte le persone che durante la loro vita sono state troppo inclini al sentimento della rabbia e al risentimento in generale. Dante rappresenta tali anime come persone che sono condannate a scontare una pena rappresentata dal permanere avvolti in una città oltre di fumo nero e acre che non fa altro che accecarli. Tale pena per la legge del contrappasso sta a significare metaforicamente l'ira da cui furono trascinati durante la loro vita e dalla quale si fecero influenzare.

L'Angelo della Misericordia

A questo punto comincia il vespero e i due viaggiatori, risalendo il monte, vengono improvvisamente accecati da una luce abbagliante che si somma a quella solare e che costringe Dante a schermarsi gli occhi: Virgilio gli spiega che si tratta dell'angelo della misericordia che li invita a salire e gli assicura che presto quel bagliore non rappresenterà più un fastidio per la sua vista, bensì una grande gioia per la sua anima. Mentre passano accanto all'angelo, essi odono cantare Beati misericordes (Beati i misericordiosi).

Le Visioni di Mansuetudine

Dante chiede chiarimenti riguardo ad alcune parole di Guido del Duca: la gente umana desidera ciò che non è possibile condividere con gli altri. Il poeta latino illustra, quindi, la differenza tra i beni terreni e celesti: questi ultimi al contrario dei primi, che portano inevitabilmente all'invidia sono illimitati e si moltiplicano quanto più sono desiderati da molti. Intanto i due poeti sono arrivati alla terza cornice, dove alcuni esempi di mansuetudine (la virtù opposta al vizio dell'ira) si presentano a Dante sotto forma di visioni estatiche. La prima ha come protagonista la Vergine Maria, che domanda sommessamente a Gesù dodicenne perché sia rimasto presso il tempio, causando in lei e in Giuseppe una grande preoccupazione. La seconda riguarda Pisistrato, il quale, nonostante la richiesta della moglie, rifiuta di condannare il giovane innamorato che ha osato abbracciare sua figlia. La terza e ultima è tratta dalla vita del protomartire santo Stefano che, mentre viene lapidato, prega per i suoi persecutori. Il canto si conclude misteriosamente con la minacciosa apparizione di una spessa nuvola di fumo nero che avvolge il pellegrino e la sua guida.

Domande da interrogazione

  1. In quale cornice del Purgatorio si trovano Dante e Virgilio nel quindicesimo canto della Divina Commedia?
  2. Nel quindicesimo canto, Dante e Virgilio si trovano nel passaggio dalla seconda alla terza cornice del Purgatorio, dove incontreranno le anime degli iracondi.

  3. Qual è la pena che devono scontare le anime degli iracondi nel Purgatorio secondo Dante?
  4. Le anime degli iracondi sono condannate a scontare la loro pena avvolti in una città di fumo nero e acre che li acceca, rappresentando metaforicamente l'ira che li ha trascinati durante la loro vita.

  5. Che insegnamento riceve Dante riguardo ai beni terreni e celesti nel corso del canto?
  6. Dante apprende la differenza tra i beni terreni, che portano all'invidia poiché sono limitati, e i beni celesti, che al contrario sono illimitati e si moltiplicano quanto più sono condivisi e desiderati.

  7. Quali sono gli esempi di mansuetudine presentati a Dante nella terza cornice del Purgatorio?
  8. Gli esempi di mansuetudine presentati a Dante includono la Vergine Maria che domanda sommessamente a Gesù perché sia rimasto nel tempio, Pisistrato che rifiuta di condannare un giovane innamorato nonostante la richiesta della moglie, e il protomartire Santo Stefano che prega per i suoi persecutori mentre viene lapidato.

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