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Concetti Chiave

  • Dante, guidato dalla voce di san Giovanni, esplora la virtù della carità, trovando nell'amore divino il fulcro di ogni affetto e desiderio.
  • Nel dialogo con Adamo, Dante riceve risposte sulla creazione, il peccato originale e l'evoluzione della lingua, sottolineando la natura mutevole delle lingue.
  • La visione di Dante si amplia, accompagnata da un canto celeste, mentre Beatrice lo aiuta a recuperare una vista potenziata oltre il suo precedente limite mortale.
  • Pietro lancia un'invettiva contro il Papato corrotto, evidenziando la degenerazione della Chiesa e la divisione tra i cristiani che richiede un intervento divino.
  • Beatrice e Dante osservano l'universo e il viaggio spirituale compiuto, con Beatrice che profetizza un futuro soccorso divino per l'umanità corrotta.

Indice

  1. Luce della mente e carità
  2. Doni divini e visione
  3. Adamo e i suoi quesiti
  4. Invettiva di Pietro
  5. Beatrice e il Primo Mobile

Luce della mente e carità

Dante, accecato dalla vista di Beatrice, è attirato dalla voce di san Giovanni, che lo invita a sostituire la luce degli occhi con quella della mente e lo interroga sulla terza delle tre virtù teologali: la carità. Il poeta afferma che ogni sua forma di affetto tende verso Dio; alla domanda del beato circa l'origine di questa virtù, risponde che dapprima sono state le argomentazioni filosofiche e le Sacre Scritture a imprimergli l'amore e a muoverlo a volere il bene nella luce della verità.

Doni divini e visione

Quindi Dante enumera brevemente i doni di Dio che lo hanno portato in salvo dal mar de l'amor torto, nel quale stava annegando: il creato, la morte di Cristo per suscitare l'amore degli uomini, la vita eterna che ogni cristiano spera di raggiungere. Quando tace, nel cielo risuona un canto semplice ma dolcissimo a cui si unisce anche Beatrice, che dissolve l'offuscamento dagli occhi di Dante facendogli acquisire una capacità visiva superiore molto a quella precedente.

Adamo e i suoi quesiti

Oltre agli apostoli come Pietro, Giovanni e Giacomo, Dante vede una quarta e ultima figura: è Adamo che, leggendo nella sua mente, interpreta i suoi quesiti e anche dubbi e li rende manifesti. Dante vorrebbe sapere quanto tempo è trascorso dalla sua creazione iniziale, quanto tempo è rimasto nel Paradiso terrestre, quale peccato scatenò l'ira divina e infine ma non per importanza quale lingua fu creata da lui e parlata. La prima risposta della figura di Adamo è quella al quesito più importante: il suo peccato fu quello della superbia che lo costrinse a non tener conto dei limiti fissati da Dio. Adamo rimase nell'Eden sette ore e nel Limbo la bellezza di 4302 anni, dopo aver vissuto sulla Terra 930 anni. La sua lingua ora è estinta perché essa, in quanto fatto naturale, si evolve ed è soggetta a mutamenti.

Invettiva di Pietro

Tutti i beati intonano il Gloria e Dante è pervaso da un'ebbrezza indescrivibile, che nasce dalla consapevolezza della perfezione della vita beata. I tre apostoli (Pietro, Giacomo e Giovanni) e Adamo sono di fronte a lui; tra questi prende la parola Pietro mentre la sua luce da bianca diviene rossa, come accadrà a tutti i beati, compresa Beatrice, per l'indignazione suscitata dalle parole che sta per pronunciare.

Pietro infatti lancia un'invettiva contro il Papato corrotto, colpevole di aver reso una fogna il luogo del suo martirio e aver fatto sì che la Chiesa fondata da Cristo cadesse in mano a ecclesiastici venali e senza scrupoli, causando la divisione tra i cristiani stessi (guelfi e ghibellini): un tale scempio esige la vendetta divina.

Beatrice e il Primo Mobile

A questo punto i beati salgono dal cielo delle Stelle fisse verso l'Empireo e Dante, invitato da Beatrice, rivolge lo sguardo all'universo sotto di loro per osservare quanta strada ha percorso spaziando dalle colonne d'Ercole alle coste della Fenicia. Il poeta fissa di nuovo gli occhi sulla sua beata, da cui deriva la forza che lo innalza nel nono cielo o Primo Mobile che, mosso direttamente da Dio, fa ruotare tutti gli altri cieli. Beatrice poi lancia un'invettiva contro la corruzione umana e profetizza il soccorso divino per l'umana famiglia ora traviata.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale del dialogo tra Dante e san Giovanni?
  2. Il dialogo si concentra sulla virtù teologale della carità, con Dante che spiega come il suo affetto tenda verso Dio, influenzato da argomentazioni filosofiche e Sacre Scritture.

  3. Quali doni divini enumera Dante e quale effetto hanno su di lui?
  4. Dante menziona il creato, la morte di Cristo e la speranza della vita eterna, che lo salvano dall'amor torto e migliorano la sua capacità visiva.

  5. Quali quesiti pone Dante ad Adamo e quali risposte riceve?
  6. Dante chiede ad Adamo del tempo trascorso dalla creazione, il peccato originale, e la lingua parlata. Adamo risponde che il suo peccato fu la superbia, rimase nell'Eden sette ore, e la sua lingua è estinta.

  7. Qual è il contenuto dell'invettiva di Pietro?
  8. Pietro critica il Papato corrotto, accusandolo di aver trasformato la Chiesa in una fogna e di aver causato divisioni tra i cristiani, richiedendo vendetta divina.

  9. Cosa osserva Dante nel Primo Mobile e quale profezia fa Beatrice?
  10. Dante osserva l'universo e la strada percorsa, mentre Beatrice profetizza un soccorso divino per l'umanità corrotta.

Domande e risposte

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