Concetti Chiave
- Dante e Beatrice si trovano nell'Empireo la sera del giovedì 14 aprile 1300, un cielo di pura luce.
- Beatrice appare a Dante di una bellezza indescrivibile mentre spiegano il passaggio dal Primo Mobile all'Empireo.
- Dante è inizialmente accecato da un'intensa luce che migliora la sua capacità visiva.
- Un fiume di luce appare a Dante, con i beati rappresentati come fiori e gli angeli come scintille tra i beati e Dio.
- Beatrice spiega che un vano vuoto è destinato all'imperatore Arrigo VII, ma la sua accoglienza sarà ostacolata dal papa simoniaco Clemente V.
L'Empireo e la bellezza di Beatrice
È la sera del giovedì 14 aprile 1300 Dante e Beatrice si trovano nell'Empireo.
Alla vista di Dante i nuovi cori angelici scompaiono, e il poeta volge la sua attenzione a Beatrice. La donna appare a Dante di una bellezza indescrivibile, e spiega al poeta come abbiano lasciato il Primo Mobile per salire all'Empireo. Questo cielo è pura luce, ed è il luogo in cui il poeta potrà vedere gli angeli e i beati. Arrivati all'Empireo, Dante rimane accecato da un lampo di luce molto intensa, la quale gli permette di potenziare la sua abilità visiva.
Il fiume di luce e i beati
Successivamente il poeta nota un fiume fatto di luce le cui rive sembrano cosparse di fiori che sbocciano a primavera. Il fiume assume una forma circolare e i beati, che sono rappresentati dai fiori, appaiono sotto forma di una candida rosa, mentre le scintille diventano degli Angeli che volano tra i beati e Dio.
Il destino di Arrigo VII
L'attenzione di Dante è attratta da un vano vuoto. Beatrice spiega al poeta che esso è destinato a contenere l'imperatore Arrigo VII, il quale scenderà in Italia per riportare la pace nel luogo in cui regna l'abiezione, ma non sarà accolto in modo adeguato a causa del papa simoniaco Clemente V, per cui la punizione Divina non tarderà. Infatti Dante colloca i simoniaci nell'ottavo cerchio dell'Inferno, dove sono puniti i fraudolenti.