Concetti Chiave
- Dante contempla Beatrice, riflettendo la bellezza eterna di Dio attraverso di lei.
- Cacciaguida presenta a Dante gli spiriti illustri nel cielo di Marte, come Giuda Maccabeo e Carlo Magno.
- La croce di spiriti cambia colore da rosso a bianco, segnalando il passaggio al cielo di Giove.
- Nel cielo di Giove, gli spiriti formano la frase "Amate la giustizia, voi che giudicate la Terra".
- Dante invoca Dio contro la simonia nella Chiesa, un peccato di frode punito nell'Inferno.
Indice
L'amore di Dante per Beatrice
Dante volge lo sguardo verso la donna amata, Beatrice, e si sente appagato dalla bellezza eterna di Dio che si riflette nella sua persona.
Gli spiriti del cielo di Marte
Successivamente il poeta fiorentino si rivolge nuovamente a Cacciaguida, suo antenato, il quale gli indica alcuni spiriti del cielo di Marte che godono di grande fama: Giuda Maccabeo, Carlo Magno, Orlando, Guglielmo d'Orange, Goffredo di Buglione. Coloro percorrono, mentre sono nominati dallo spirito di Cacciaguida, la croce in cui sono disposti a grande velocità.
Il cielo di Giove e l'aquila
Nel frattempo Dante si accorge che la luce dissipata dalla croce non è più di colore rossastro, ma ha assunto una colorazione più chiara, tendente al bianco. Il poeta si accorge di essere sceso nel cielo di Giove, anche detto cielo degli spiriti giusti. Questi spiriti cantando volteggiando nel cielo e costituiscono le lettere che formano la frase: "Amate la giustizia, voi che giudicate la Terra". le anime che costituiscono la lettera finale della frase si dispongono dando origine alla figura di un'aquila, la quale, nella allegoria dantesca, simboleggia l'impero romano.
Invocazione contro la simonia
Dante, infine, invoca l'intervento di Dio contro la chiesa, la quale sovente si macchia del peccato di simonia, un peccato che rientra nei peccati di frode e che è punito all'interno dell'Inferno.