Concetti Chiave
- Dante e Beatrice ascendono al cielo di Marte, il quinto cielo, durante l'ambientazione della Commedia nel 1300, anno del giubileo.
- Il cielo di Marte è caratterizzato da un colore rosso e accoglie gli spiriti che combatterono per la fede, formando una croce luminosa.
- Uno spirito si avvicina a Dante e si rivela essere un antenato del poeta, comunicando in latino.
- L'antenato descrive la sua vita nella Firenze del passato, caratterizzata da pace e costumi semplici.
- Il trisavolo, di nome Cacciaguida, partecipò alla seconda crociata, morendo come martire della fede.
Ascensione al Cielo di Marte
Dante e Beatrice ascendono verso questo cielo nella sera di mercoledì 13 aprile 1300 (scelto da Dante per l'ambientazione della Commedia in quanto anno del giubileo). In questo canto Dante e Beatrice si trovano nel cielo di Marte, ovvero il quinto cielo.
Nel quinto cielo, il cielo di Marte, che si presenta di un colore tendente al rosso, risiedono tutti gli spiriti che durante la loro vita terrena combatterono in nome della fede. Essi formano nel cielo una grande croce luminosa.
Incontro con l'antenato
Una di queste anime si avvicina a Dante, rivolgendosi a lui in lingua latina. Questo spirito rivela al poeta di essere un suo antenato, e di aver appena avverato il suo desiderio di conoscerlo. Dante invita lo spirito a rivelargli il suo nome, dopo che questi ha citato tutti gli antenati che formano il proprio albero genealogico.
Rievocazione del contesto fiorentino
Successivamente il trisavolo rievoca il contesto fiorentino del suo tempo, caratterizzato dalla pace e dalla parsimonia. All'epoca, i costumi dei fiorentini erano molto semplici, e a prevalere nella città erano fiducia reciproca e pace tra i diversi abitanti. Nella società di quel tempo nacque egli. di nome Cacciagiufa, il quale partecipò alla seconda crociata, morendovi e venendo quindi annoverato nel cielo di coloro che persero la vita in nome della loro fede.