Concetti Chiave
- Il canto inizia con Dante nel Paradiso, il 13 aprile 1300, introducendo il viaggio nel Cielo dell'Empireo e le difficoltà nel narrare quanto visto.
- Dante invoca Apollo per ricevere l'ispirazione necessaria a descrivere il Paradiso e aspirare alla gloria poetica.
- Nel viaggio verso il cielo, Beatrice guarda il sole e Dante la imita, sentendosi elevare oltre la condizione umana.
- Beatrice spiega a Dante che stanno ascendendo rapidamente al Cielo, rispondendo ai suoi dubbi sulla loro ascesa fisica.
- Beatrice chiarisce che il desiderio naturale dell'uomo è tendere verso Dio, e Dante, libero dal peccato, segue questo percorso divino.
Indice
Inizio del Viaggio di Dante
E’ mezzogiorno del 13 aprile 1300: inizia il viaggio di Dante nel Paradiso.
Anche la terza cantica si apre con un proemio, in cui è esposto l’argomento.
Salito fino all’Empireo, nel Cielo che riceve maggiore luce dallo splendore di Dio, egli ha visto cose che “ridire/ né sa né può chi di là su discende”, perché la memoria non è in grado di richiamarle tutte e la lingue di manifestarle: egli narrerà quanto ricorda del Paradiso.
Invocazione ad Apollo
All’esposizione dell’argomento, segue l’invocazione ad Apollo: se il dio lo assisterà nel suo arduo compito, Dante potrà sperare di ottenere la corona di alloro.
A questo punto Dante riprende la narrazione del viaggio.
Trasumanar e il Cielo
Il cielo del Purgatorio è tutto abbagliante di luce.
Beatrice fissa il sole, e il poeta fa altrettanto.
Tornato con lo sguardo a Beatrice, egli si sente “trasumanar”, cioè passare dalla condizione umana a quella divina.
Mentre sta salendo con la sua donna verso il cielo, è colpito da una dolcissima armonia e da una straordinaria luminosità, che suscitano in lui il desiderio di conoscerne le cause, perché convinto di trovarsi ancora sulla terra.
Beatrice, senza intendere di essere interrogata, gli legge il desiderio e il dubbio nella mente e gli spiega che stanno salendo al Cielo più veloci della folgore.
Dubbio e Spiegazione di Beatrice
Ma subito un altro dubbio tormenta il poeta: come può egli, corpo pesante, trascendere i “corpi levi”, l’aria e la sfera del fuoco?
E Beatrice, “appresso d’un pio sospiro”, gli spiega che l’ordine che governa l’universo fa sì che ogni cosa navighi “per lo gran mar de l’essere” verso il suo fine, seguendo l’istinto divino che la muove.
Il fine cui l’uomo aspira è il bene, cioè Dio, da cui, però egli, dotato di libero arbitrio, può deviare, ingannato da “falso piacere”.
Dante ora, libero dal peccato, tende naturalmente verso Dio, come un fiume scende dalla vetta del monte a valle.
“Maraviglia sarebbe” se egli, nella sua condizione, fosse rimasto sulla terra.
Detto ciò, Beatrice rivolge gli occhi al Cielo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'inizio del viaggio di Dante nel Paradiso?
- Come descrive Dante il passaggio dalla condizione umana a quella divina?
- Come spiega Beatrice il movimento verso il Cielo?
Il viaggio di Dante nel Paradiso inizia a mezzogiorno del 13 aprile 1300, con un proemio che espone l'argomento della terza cantica.
Dante descrive il passaggio come "trasumanar", avvenuto mentre fissa il sole con Beatrice, accompagnato da una dolcissima armonia e straordinaria luminosità.
Beatrice spiega che l'ordine dell'universo fa sì che ogni cosa segua il suo fine, guidata dall'istinto divino, e che Dante, libero dal peccato, tende naturalmente verso Dio.