Concetti Chiave
- Dante e Virgilio, uscendo dal Limbo, arrivano nel secondo cerchio dell'Inferno, il girone dei lussuriosi, dove incontrano Minosse, il giudice delle anime.
- Le anime dei lussuriosi vengono trascinate da una bufera incessante, simbolo della passione travolgente che li ha condotti al peccato in vita.
- Paolo e Francesca, due amanti adulteri, raccontano a Dante la loro storia d'amore, evocando il tema dell'amor cortese attraverso versi celebri.
- La legge del contrappasso è illustrata nel girone dei lussuriosi, dove le anime subiscono pene analoghe o contrarie ai peccati commessi in vita.
- Paolo e Francesca, figure storiche reali, sono condannati a essere travolti dal vento infernale ma restano uniti, simboleggiando l'amore eterno.

Indice
Canto V: il girone dei lussuriosi
Usciti dal limbo, primo cerchio dell’Inferno, Dante e Virgilio arrivano nel secondo, più piccolo ma le cui pene sono peggiori che nel primo.
Incontrano Minosse, giudice delle anime. Egli infatti decide in quale girone verranno inviate le anime che iniziano il loro percorso nell’Inferno. All’incontro con i due poeti, Minosse scoraggia Dante, e lo invita a diffidare di Virgilio. Il poeta latino, sostenendo che la discesa è voluta da Dio afferma (versi 22-24):
"Non impedir lo suo fatale andare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare”.
Entrati nel cerchio, nonostante il buio, i due poeti si trovano di fronte ad una bufera che in maniera vorticosa trascina le anime dei lussuriosi, che gridano in preda al tormento. A seguirli c’è un’altra schiera di anime, quella di dame e cavalieri del mito classico che sono morti per amore. Tra loro c’è Semiramide, Didone, Cleopatra, Elena, Achille. Paride, Tristano. Poi ci sono due anime, che volano abbracciate insieme: sono Paolo e Francesca, che alla sua richiesta, si avvicinano per raccontare il loro amore. Francesca allora narra dell’amor cortese che li unì e di come nacque la loro passione nei famosissimi e bellissimi versi 127-138:
"Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancillotto come amor lo strinse;
soli eravamo e senza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
Il canto finisce con Dante che, sopraffatto da tanto sentimento, sviene."
Per ulteriori approfondimenti sulla Divina Commedia vedi qui
La legge del contrappasso nell’Inferno dantesco
Nella Divina Commedia Dante presenta i dannati dell’Inferno e gli espianti del Purgatorio come vittime di una legge divina, la legge del contrappasso. In base alle colpe e ai peccati commessi in vita, sono infatti assegnate le punizioni per le anime, secondo una legge che si basa sull’analogia o sulla contrapposizione. L’episodio delle anime dei lussuriosi che Dante incontra nel secondo girone dell’Inferno è un perfetto esempio di come venne applicata la legge del contrappasso. I lussuriosi, spinti in vita dal vento della passione, vengono ora, per analogia, trasportati da una bufera instancabile che li trascina senza sosta (versi 31-45):
"La bufera infernal, che mai non resta,
mena li spirti con la sua rapina,
voltando e percotendo li molesta.
Quando giungon davanti a la ruina,
quivi le strida, il compianto, il lamento;
bestemmian quivi la virtù divina.
Intesi ch’a così fatto tormento
enno dannati i peccator carnali,
che la ragion sommettono al talento.
E come li stornei ne portan l’alio
nel freddo tempo, a schiera larga e piena,
così quel fiato li spiriti mali
di qua, di là, di giù, di sù li mena;
nulla speranza li conforta mai,
non che di posa, ma di minor pena."
Come accade in questo girone, anche negli altri troviamo anime vittime del contrappasso: ad esempio nel canto V Dante incontrerà i golosi. Incapaci in vita di resistere agli impulsi di gola e quindi abituati ad agire come animali, questi dannati, nell’Inferno dantesco, sono presentati, per analogia, come bestie, costrette a vivere piegate a terra come animali e flagellati. Ogni anima che Dante incontrerà nell’Inferno e nel Purgatorio è condannata a subire pene uguali o contrarie al peccato che ha commesso in vita.
Per ulteriori approfondimenti sull’Inferno vedi qui
Paolo e Francesca: amanti adulteri e lussuriosi
Paolo e Francesca, dopo Dante e Beatrice, rappresentano la coppia di amanti più famosa della Divina Commedia. I personaggi sono realmente esistiti, si parla infatti Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, due amanti adulteri che vissero nel medioevo e appartennero a due delle famiglie protagoniste della Romagna. Infatti, nella vita, Francesca era sposata con Gianciotto, fratello di Paolo, che li uccise una volta scoperto il tradimento. Come abbiamo visto, il contrappasso per loro, come per le anime dei lussuriosi, consiste in questo vento infernale che trascina e tormenta i dannati. Loro due hanno però il “sollievo” di venir trascinati insieme. A loro Dante, in preda anche lui ai tormenti amorosi, dedica alcune delle terzine più belle di tutta la Commedia (versi 100-108):
"Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.
Queste parole da lor ci fuor porte."
Per ulteriori approfondimenti sul Canto V dell’Inferno vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo di Minosse nel Canto V dell'Inferno di Dante?
- Come viene applicata la legge del contrappasso nel girone dei lussuriosi?
- Chi sono Paolo e Francesca e quale storia raccontano a Dante?
- Qual è la reazione di Dante alla storia di Paolo e Francesca?
- Quali altri personaggi mitologici sono presenti nel girone dei lussuriosi?
Minosse è il giudice delle anime che decide in quale girone dell'Inferno verranno inviate, scoraggiando Dante e invitandolo a diffidare di Virgilio.
I lussuriosi, spinti in vita dal vento della passione, sono puniti con una bufera instancabile che li trascina senza sosta, riflettendo la loro colpa attraverso l'analogia.
Paolo e Francesca sono amanti adulteri che raccontano a Dante la loro storia d'amore cortese e la passione che li unì, culminata nel tradimento e nella morte.
Dante è sopraffatto dal sentimento e sviene alla fine del racconto di Paolo e Francesca, colpito dalla loro tragica storia d'amore.
Tra le anime dei lussuriosi ci sono personaggi mitologici come Semiramide, Didone, Cleopatra, Elena, Achille, Paride e Tristano, tutti morti per amore.