Concetti Chiave
- Il deserto libico di Catone, come descritto da Lucano, ispira le rappresentazioni paesaggistiche infernali nella Divina Commedia di Dante.
- Dante riprende la descrizione lucanea del girone dei violenti contro Dio, raffigurandolo come una distesa infuocata e sterile.
- La bolgia dei ladri è caratterizzata da serpenti, con Dante che elabora sulle metamorfosi provocate dai loro morsi, ispirandosi al modello latino di Lucano.
- Le trasformazioni serpentine, descritte con virtuosismo, sottolineano la competizione poetica di Dante con i suoi predecessori, come Lucano e Ovidio.
- La duplice metamorfosi finale, in cui un serpente e un dannato si trasformano l'uno nell'altro, evidenzia l'abilità di Dante nel creare immagini nuove e complesse.
Indice
L'amore e il viaggio di Dante
Virgilio poi, continuando nella sua captatio benevolentiae, si appella all'amore che si occupava di legare la figura di Catone alla figura di Marzia e ricorda proprio la scena descritta da Lucano («'n vista ancor ti priega, / o santo petto, che per tua la tegni», Purgatorio, I, vv. 79-80). Catone, però, pur ammettendo il suo antico legame con la sua amata donna che era Marzia, risponde di non esser più mosso da affetti terreni e che gli basta sapere che il viaggio di Dante è voluto dall'alto ovvero da Dio e quindi l'avrebbe lasciato passare.
Descrizioni infernali e citazioni lucanee
L'attraversamento del deserto libico da parte della popolazione antica dei pompeiani guidati da Catone (Bellum civile, IX) offre spunti descrittivi che Dante riprende e rielabora più volte ai fini della rappresentazione del paesaggio infernale della Divina Commedia.
Una citazione lucanea è presente nella descrizione del girone dei violenti contro Dio sempre presente nella Divina Commedia. Si tratta di una landa infuocata, «che dal suo letto ogne pianta rimove» (v. 9):
Lo spazzo era una rena arida e spessa, non d'altra foggia fatta che colei che fu da pie' di Caton già soppressa.
Metamorfosi e virtuosismo poetico
Il libro IX è richiamato soprattutto nella descrizione della bolgia dei ladri, infestata dai serpenti, di cui Dante fornisce un elenco sulla scorta di Lucano (Inferno, XXIV, vv. 82-89; cfr. Bellum civile, IX, vv. 708-721). Il modello latino, però, non offre solo quello che ha rappresentato lo spunto per un erudito accumulo di nomi esotici, ma propone una successione di singolari nonché iconiche scene di metamorfosi, provocate dal morso di diversi tipi e specie di serpenti. La prima riguarda il pistoiese Vanni Fucci: questi, morso da un rettile, è letteralmente incenerito; la cenere, poi, si ricompone improvvisamente, per restituire al dannato la sua forma originaria. Tale trasformazione, sinteticamente raccontata nel giro di una terzina (Inferno, XXIV, vv. 100-102), ricorda l'effetto del morso di un serpente sul povero Sabello, il cui corpo si disfa, finché anche le sue ossa non scompaiono. Dante assiste, poi, alla terrificante scena di un serpente con sei piedi che balza addosso a un dannato, fondendosi con quello e formando un essere mostruoso (Inferno, XXV, vv. 49-78).
Le strabilianti trasformazioni contenute nel IX libro del Bellum civile, ma come possiamo dire anche nelle Metamorfosi di Ovidio, esempi di virtuosismo descrittivo, non fanno altro se non stimolare il personaggio e autore di Dante Alighieri a una gara poetica con i suoi modelli, che culmina nell'ultima scena. Un serpente, avendo morso un’anima di un dannato all'addome, dà origine a una duplice metamorfosi: infatti mentre il rettile prende sembianze umane si può dire che nello stesso tempo quindi contemporaneamente il dannato assume aspetto ferino. La novità dell'immagine offre alla persona di Dante l'occasione per citare esplicitamente i suoi auctores, che si propone di emulare.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'amore nel viaggio di Dante secondo il testo?
- Come vengono utilizzate le descrizioni infernali e le citazioni lucanee nella Divina Commedia?
- In che modo Dante utilizza il tema della metamorfosi nel suo poema?
- Qual è l'importanza delle citazioni dei modelli classici per Dante?
L'amore è un tema centrale nel viaggio di Dante, con Virgilio che si appella all'amore tra Catone e Marzia per ottenere il permesso di proseguire, sottolineando che il viaggio di Dante è voluto da Dio.
Dante riprende e rielabora descrizioni dal Bellum civile di Lucano per rappresentare il paesaggio infernale, come nel girone dei violenti contro Dio, creando una landa infuocata simile a quella attraversata dai pompeiani guidati da Catone.
Dante utilizza il tema della metamorfosi, ispirato da Lucano e Ovidio, per descrivere trasformazioni straordinarie, come quella di Vanni Fucci incenerito e ricomposto, e la fusione di un serpente con un dannato, dimostrando virtuosismo poetico.
Le citazioni dei modelli classici, come Lucano e Ovidio, sono fondamentali per Dante, poiché gli offrono l'opportunità di emulare e competere poeticamente con i suoi auctores, arricchendo la sua opera con scene di metamorfosi e virtuosismo descrittivo.