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Concetti Chiave

  • Il Canto VI dell'Inferno si svolge nel Cerchio III, dove i golosi sono puniti da una pioggia incessante e fango, sotto la sorveglianza di Cerbero.
  • Dante incontra Ciacco, un fiorentino, che predice il futuro politico di Firenze, evidenziando i vizi di avarizia, superbia e invidia.
  • Il dialogo tra Dante e Ciacco sottolinea il dolore del poeta per il destino di Firenze e il fallimento politico, nonostante i meriti civili di alcuni leader.
  • Il canto esplora temi autobiografici, politici, morali, e dottrinari, collegando la condizione personale di Dante a una riflessione universale sui peccati e la religione.
  • La profezia di Ciacco e la citazione del Giudizio Universale riflettono sulla sorte delle anime e il loro destino finale di ricongiungimento con il corpo.

Indice

  1. Analisi delle figure retoriche
  2. Ambientazione e custodia del girone
  3. Dialogo con Ciacco e profezia
  4. Temi strutturali del Canto VI
  5. Temi principali del Canto VI

Analisi delle figure retoriche

Analisi e figure retoriche principali:

vv.32-33: "ntrona/sorde" = enjambement (la proposizione viene conclusa nel verso successivo)

v.33: "l'anime sì" = anastrofe (inversione dell'ordine abituale delle parole)

Ambientazione e custodia del girone

Il Canto VI è ambientato verso la mezzanotte del venerdì santo 8 aprile, nel Cerchio III.

Qui, dopo aver ripreso i sensi, Dante è accolto da una pioggia incessante di acqua sporca, che contribuisce a esalare dal terreno un tremendo fetore. A custodia del girone c'è Cerbero, il cane a tre teste noto nella mitologia greca, che emette fortissimi latrati. Virgilio allora getta contro di lui una manciata di fango, distogliendolo, e chiama verso di sé l'altro per accedere. Qui risiedono i golosi, coloro che non hanno saputo cedere al vizio della gola, e che ora sono puniti in mezzo a quella tempesta, da cui traggono nutrimento, seduti a terra.

Dialogo con Ciacco e profezia

Tra la serie di dannati uno solo, alla vista del Sommo Poeta, riesce a sollevarsi: si tratta di Ciacco, un fiorentino da cui il suo interlocutore desidera sapere il destino della sua patria. Il peccatore dunque gli rivela che Bianchi e Neri si succederanno al governo fino a quando i primi non verranno costretti dagli altri alla morte o all'esilio, a causa dell'avarizia, della superbia e dell'invidia. Dante è profondamente addolorato e vuole conoscere il destino di alcuni importanti politici di Firenze: essi purtroppo si trovano tra i gironi dell'Inferno, nonostante i meriti e l'impegno dimostrati in campo civile. Il dialogo termina con la caduta a terra di Ciacco, il quale, a detta di Virgilio, si ridesterà il giorno del Giudizio Universale, quando le anime saranno riunite al corpo. Ma questa condizione, sempre secondo la guida, acuirà il peso del supplizio. Infine i due poeti si incamminano verso il girone successivo.

Temi strutturali del Canto VI

Anche all'interno del Canto VI sono presenti delle costanti strutturali: si tratta della figura di Cerbero, a custodia del girone, poi della profezia sulla città di Firenze, volta ad ammonire i tre vizi corruttivi; e infine la questione teologica, tramite il riferimento di Ciacco alla realtà terrena, e la citazione del Giudizio Universale.

Temi principali del Canto VI

All'interno di questi versi è possibile distinguere quattro differenti temi: autobiografico, politico, morale e dottrinario.

Il primo è legato alla rievocazione del contesto fiorentino. Lo stesso legame tra il poeta e il dannato pone al centro la città e consente di evocare sentimenti ed emozioni del Sommo Poeta che evidenziano l'importanza del luogo.

Il secondo invece è espresso tramite le parole di Ciacco: proprio attraverso le sue parole viene espresso il parere Dantesco sui conflitti civili: essi sono frutto di tre vizi, ovvero avarizia, superbia e invidia e per questo non cercano il bene della città ma ne dimostrano solo la fragilità e la corruttibilità dei suoi esponenti. Questo canto, assieme agli omologhi di Purgatorio e Paradiso, racchiude la denuncia del Poeta, che in questo caso tende a fare della condizione personale una universale, ponendo al centro i peccati e il legame religioso.

La terza tematica riguarda nuovamente le tre fonti di dannazione, che, come espresso dalle parole di Ciacco, superano addirittura i meriti civili dei più significativi esponenti fiorentini.

Infine la quarta è riferita alla condizione dell'uomo dopo la morte. Viene citato in particolare il finale ricongiungimento tra anima e corpo nel Giorno del Giudizio universale, che toglierà definitivamente ai dannati la possibilità di mantenere un contatto con il bramato mondo terreno

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali figure retoriche analizzate nel Canto VI?
  2. Le figure retoriche principali analizzate includono l'enjambement nei versi 32-33 e l'anastrofe nel verso 33.

  3. Qual è l'ambientazione del Canto VI e chi è il custode del girone?
  4. Il Canto VI è ambientato nel Cerchio III, verso la mezzanotte del venerdì santo 8 aprile, con Cerbero, il cane a tre teste, come custode del girone.

  5. Cosa rivela Ciacco a Dante durante il loro dialogo?
  6. Ciacco rivela a Dante il destino di Firenze, predicendo che i Bianchi e i Neri si succederanno al governo fino a quando i Bianchi non saranno esiliati o uccisi, a causa di avarizia, superbia e invidia.

  7. Quali sono i temi strutturali presenti nel Canto VI?
  8. I temi strutturali includono la figura di Cerbero, la profezia sulla città di Firenze e la questione teologica legata al Giudizio Universale.

  9. Quali sono i temi principali del Canto VI?
  10. I temi principali sono autobiografico, politico, morale e dottrinario, con un focus sui conflitti civili di Firenze e la condizione dell'uomo dopo la morte.

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