Concetti Chiave
- Nella decima bolgia dell'Inferno sono punite le anime dei falsari, tra cui Gianni Schicchi e Mirra, che hanno ingannato per interesse personale.
- Dante incontra mastro Adamo, un falsario di monete, tormentato dalla sete per il suo crimine, che ricorda i ruscelli di Caso.
- Due dannati accanto a mastro Adamo sono una donna che accusò ingiustamente il marito e Sinone, il greco che ingannò i Troiani.
- Sinone e mastro Adamo si scontrano fisicamente, dando inizio a una lite volgare tra i dannati.
- Virgilio richiama Dante per aver dedicato attenzione alla lite, e Dante si pente della sua curiosità per lo scontro banale.
Anime dei Falsari
Nella decima bolgia sono imprigionate eternamente le anime dei falsari, e Dante scorge due ombre che corrono tamente morsicando gli altri dannati. Una di queste si chiama Gianni Schicchi, che si finse Buoso Donati per avere una bella cavalla; l'altra si chiama Mirra, la quale sedusse il padre dopo aver preso le sembianze di un'altra donna.
Incontro con Mastro Adamo
Successivamente l'attenzione di Dante è catturata da un dannato dalla pancia rigonfia: si tratta di mastro Adamo, il quale è costantemente tormentato dalla sete perché ha continuamente in memoria i ruscelli del Caso,entino dove falsificò i fiorini d'oro.
Lite tra Dannati
Dante chiede ad Adamo chi siano gli altri due dannati febbricitanti e immobili che si trovano alla sua destra. Si tratta di una donna che accusò ingiustamente suo marito di aver subito violenza. L'altro si chiama Sinone, che convinse i Troiani a condurre il cavallo di Troia all'interno della città. Egli però si sente offeso e colpisce mastro Adamo con un pugno, il quale risponde a sua volta. Ne scaturisce quindi una lite. Dante, concentrato ad assistere alla lite tra i due dannati, viene richiamato dal suo maestro Virgilio, e si pente di aver prestato attenzione a due persone che litigano in modo volgare, ma dopo essere stato redarguito se n'è già pentito.