Concetti Chiave
- Dante e Virgilio si trovano nel terzo girone del settimo cerchio, tra i violenti contro Dio e la natura, come i sodomiti.
- Incontrano Brunetto Latini, un importante politico fiorentino e maestro di Dante, che riconosce il poeta.
- Durante la conversazione, Brunetto chiede a Dante le ragioni del suo viaggio nell'oltretomba.
- Latini predice un futuro di conflitti per Firenze e consiglia Dante su come affrontare le ostilità.
- Dante chiede informazioni sui personaggi illustri, e Brunetto cita figure come il giurista Francesco d'Accorso.
Incontro con Brunetto Latini
Dante e Virgilio si trovano nel terzo girone del settimo cerchio, e costeggiano il ruscello di sangue, finché incappano in una schiera di peccatori, ovvero i violenti contro Dio e contro la natura, come i sodomiti. Uno dei dannati riconosce Dante: si tratta di Brunetto Latini, un personaggio politico molto attivo nella Firenze dantesca, che il poeta stesso considera come suo maestro, e di cui risente l'influenza.
Conversazione con il Maestro
Brunetto Latini chiede a Dante di accompagnarlo per un tratto di strada, e durante la conversazione gli chiede come mai abbia deciso di intraprendere questo viaggio nell'oltretomba, e dà al poeta delle informazioni sul futuro della città di Firenze, la quale continuerà a essere dilaniata da scontri e in cui continuerà a prevalere l'ostilità di alcuni personaggi, le cui abitudini Latini invita Dante a non seguire.
Riflessioni sul Futuro di Firenze
Il poeta, allora, ricorda l'insegnamento di Brunetto Latini in vita e si sente pronto ad affrontare le sfide che la sorte gli porrà davanti, e chiede al suo maestro quali siano i personaggi più illustri della sua epoca, e Brunetto Latini cita individui come il giurista Francesco d'Accorso, oppure il vescovo Andrea de' Mozzi, ma afferma che ce ne sono anche molti altri che la mancanza di tempo non permette di menzionare.