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Concetti Chiave

  • Dante riprende un episodio del Convivio nel canto, correggendo la sua precedente ammirazione per Guido da Montefeltro a causa di nuove informazioni sulla sua colpevolezza.
  • Guido da Montefeltro, noto politico e condottiero della Romagna, è descritto come un uomo d'astuzia più che di forza, la cui fama si estendeva ai confini del mondo.
  • Virgilio invita Dante a descrivere la Romagna, che non è in guerra aperta ma vive tensioni latenti tra i suoi tiranni locali.
  • Bonifazio VIII convince Guido a usare la frode contro i Colonnesi, promettendogli l'assoluzione per il peccato e minacciandolo di scomunica se avesse rifiutato.
  • Alla morte di Guido, un diavolo dimostra che è morto in peccato, portandolo davanti a Minos che lo condanna all'ottavo cerchio dell'Inferno.

Indice

  1. Introduzione
  2. Incontro con Guido da Montefeltro
  3. Condizione della Romagna
  4. Bonifazio fa ricadere Guido nel peccato

Introduzione

L'episodio di Guido in questo canto riprende anche testualmente i termini della pagina del Convivio; l'immagine del "calar le vele" (81) era già nella pagina ammirativa del trattato. Ma Dante nell'Inferno, avute le nuove notizie, si corregge solo circa la presunta santità; non ha alcuna ragione di rinnegare ora la sua primitiva adesione religioso-politica alle posizioni antitemporaliste di Guido, né per denunciare la colpa del Appa doveva diminuire il personaggio, contraddicendo l'antica ammirazione; al contrario, quanto più forte era questo, tanto maggior l'abilità, tanto più grave il peccato del papa e tanto meglio motivata la sua condanna. Neppure doveva distruggere la fama d'astuto che Guido universalmente aveva; solo che ora ci dice che la sua astuzia era stata sconfitta da un'astuzia più grande, e quindi più peccaminosa, e, come vedremo da una minaccia sacrilega.

Incontro con Guido da Montefeltro

Terminato il racconto, la fiamma che racchiude Ulisse e Diomede si allontana e un'altra si avvicina: da questa esce un confuso rumore che attrae l'attenzione dei due poeti. Ad un tratto il rumore si trasforma in voce; lo spirito che sta nella fiamma si rivela per romagnolo e chiede notizie della sua terra.

"Ch'io fui d'i monti là intra Orbino e 'l giogo di che Tever si diserra", nacqui nel Montefeltro, regione posta tra Urbino e il monte da cui scaturisce il Tevere. Parla lo spirito di Guido I da Montefeltro, nato intorno al 1220 e signore di quella contea. Uomo politico e condottiero famosissimo in quei tempi, fu lodato da Dante nel Convivio.

Capitano del popolo a Forlì, tenne testa alle mire papali sulla Romagna suscitando le ire del pontefice; e sconfisse Giovanni d'Appia, capo dell'esercito angioino-papale che aveva posto assedio alla città. Rassegnatisi i Forlivesi a cedere, Guido dovete far atto di sottomissione al papa e andò al confino, prima a Chioggia e poi ad Asti. Ma nel 1289 accorse a Pisa dove fu fatto podestà e capitano generale della guerra contro Firenze. Conclusa la pace tra Firenze e Pisa, Guido si insignorì di Urbino, che difese più volte dagli attacchi di Malatestino da Verrucchio, podestà di Cesena. Nel 1296 si riconciliò con il papa e fattosi francescano morì nel monastero di Assisi nel 1298.

Condizione della Romagna

Virgilio invita Dante a rispondere alla domanda fattagli dal dannato, e il poeta si affretta a dichiarare che nella Romagna non ardono guerre in questo momento, ma che esse covano sempre nel cuore dei vari tiranni locali. In rapida sintesi sono delineate le condizioni di Ravenna, Forlì, Rimini, Faenza, Imola e Cesena.

Data a Guido la risposta, Dante prega lo spirito di rivelare chi sia. questi, credendo di parlare a un dannato, dice di essere stato uomo d'arme e di aver usato più spesso l'astuzia che la forza, tanto da esser noto per tale aspetto sino ai confini della terra. Alla fine della vita, pentito dei suoi peccati, rivestì il saio francescano, che gli sarebbe giocato se non fosse intervenuto il papa a farlo ricadere nell'antica colpa.

Dante sottolinea più l'astuzia che il valore di Guido, ai fini dell'episodio, anche se il Montefeltro era assai noto per valore guerriero. Ciò d'altronde era necessario sia per la condanna all'Inferno, sia per la luce sinistra che Dante volveva gettare su Bonifazio VIII. L'immagine della volpe e del leone (""non furon leonine, ma di volpe), di ascendenza ciceroniana, ma non nota forse a Dante e ricavata piuttosto dalla novellistica medievale, sarà ricordata e ripresa da Machiavelli nella sua opera del Principe.

Bonifazio fa ricadere Guido nel peccato

Continuando il suo racconto, Guido afferma che Bonifazio VIII, non riuscendo a vincere con la forza i Colonnesi suoi avversari, asserragliati in Palestrina, gli chiese come vincerli con la frode, e dinanzi allo stupore del frate, lo assicurò in anticipo dell'assoluzione del peccato, minacciando veramente una possibile scomunica se avesse disobbedito. Spinto dalle parole del pontefice, Guido, sicuro dell'assoluzione, consigliò una lunga promessa con l'attender corto.

Seguendo il consiglio di Guido, Bonifazio promise il perdono agli avversari; questi vennero a Rieti, dove si trovava in quel momento la corte papale, e prostratisi davanti al papa vennero assolti dalla scomunica e fu loro promesso che avrebbero riavuto la loro dignità e i loro possessi. Invece Bonifazio fece distruggere Palestrina e ricominciò a perseguitarli.

Sempre continuando il suo racconto, Guido narra come, alla sua morte, venne a prenderlo S. Francesco, ma un diavolo con un ragionamento logico dimostrò che Guido era morto in peccato e quindi l'anima gli apparteneva di diritto. Portatolo a Minos, questi lo condannò all'ottavo cerchio, dove ora si trova. Terminato il suo racconto, l'anima si allontana dolente, dibattendo la punta della fiamma. I due poeti riprendono il cammino e giungono sul ponticello che scavalca la bolgia successiva.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo di Guido da Montefeltro nell'Inferno di Dante?
  2. Guido da Montefeltro è presentato come un uomo d'arme noto per la sua astuzia, che alla fine della vita si pentì e si fece francescano, ma fu indotto da Bonifazio VIII a ricadere nel peccato.

  3. Come viene descritta la condizione della Romagna nel testo?
  4. La Romagna è descritta come una regione senza guerre aperte al momento, ma con conflitti latenti nei cuori dei tiranni locali, con una rapida sintesi delle condizioni di città come Ravenna, Forlì, Rimini, Faenza, Imola e Cesena.

  5. In che modo Bonifazio VIII ha influenzato Guido da Montefeltro?
  6. Bonifazio VIII ha indotto Guido a usare l'astuzia per sconfiggere i Colonnesi promettendogli l'assoluzione anticipata del peccato, minacciando una possibile scomunica se avesse disobbedito.

  7. Qual è la reazione di Guido da Montefeltro alla richiesta di Bonifazio VIII?
  8. Guido, sicuro dell'assoluzione promessa, consigliò a Bonifazio di fare una lunga promessa con l'attender corto, che portò alla distruzione di Palestrina e alla persecuzione dei Colonnesi.

  9. Cosa accade all'anima di Guido da Montefeltro dopo la sua morte?
  10. Dopo la morte di Guido, San Francesco tenta di prenderlo, ma un diavolo dimostra che Guido è morto in peccato, portandolo a Minos che lo condanna all'ottavo cerchio dell'Inferno.

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