Concetti Chiave
- Guido da Montefeltro, politico e uomo d'armi, è condannato tra i consiglieri fraudolenti per aver dato un consiglio ingannevole a Papa Bonifacio VIII.
- Guido, convinto da Bonifacio con la promessa di assoluzione, suggerisce di fare promesse false ai Colonna durante l'assedio di Palestrina.
- La promessa di Bonifacio si rivela ingannevole, portando alla distruzione di Palestrina e alla dannazione di Guido, che non si era pentito sinceramente.
- Papa Bonifacio utilizza un passo del Vangelo per giustificare la sua autorità di perdonare i peccati, ma il perdono senza pentimento è ritenuto invalido.
- Nel canto, Dante condanna indirettamente Bonifacio, sottolineando che l'assoluzione non è possibile senza un vero pentimento, e il diavolo porta Guido davanti a Minosse per la sua condanna.
Indice
La Bolgia dei Consiglieri Fraudolenti
Bolgia dei consiglieri fraudolenti, c'è anche Ulisse. Quelli che hanno dato dei consigli ingannatori. Hanno come pena di vagare in questa bolgia all'interno di una fiamma.
Guido da Montefeltro e la Romagna
Guida da Montefeltro, canto dedicato alla situazione politica della Romagna. Dopo aver parlato con Ulisse, Dante e Virgilio se ne stanno andando ma una fiamma li ferma ed è guido che chiede informazioni sulla Romagna. Dante condanna Bonifacio indirettamente. Guido era uomo politico e uomo d'armi che aveva preso parte alle lotte politiche della Romagna. Verso la fine della sua vita si fa frate francescano ma questo non gli evita la condanna. Bonifacio era diventato papa in modi un po' oscuri. Quando diventò papa ebbe l'opposizione delle famiglie romane, specie la famiglia dei Colonna, oppositori di Bonifacio insieme ai Colonna portarono una forza armata e si richiudono a Palestrina, città sotto il potere dei Colonna. Dal 1297 al 98. Jacopone da Todi autore religioso di Palestrina è importante.
Il Consiglio Ingannatore di Guido
Bonifacio li assedia ma non sa come distruggerli, solo nel 98 riuscirà con consiglio di Guido. Guido gli dice di fare promesse agli assediati senza avere intenzione di mantenerle. La promessa è che se si fossero arresi non ci sarebbero stati conseguenze e nel 98 e nel 99 escono e Bonifacio distrugge Palestrina e i Colonna, Consiglio per cui Guido è condannato.
L'Assoluzione e il Peccato
Guido non voleva dare questo consiglio a Bonifacio però Bonifacio gli fa un discorso che lo convince. Gli dice che dato che lui è il papa ha il potere di assolvere tutti i peccati. Quindi Guido guida il consiglio di fronte alla promessa dell'assoluzione del peccato. Nel canto dice che per essere assolti bisogna pentirsi e solo così l'assolutore può assolvere il peccato. Non si può avere la volontà di peccato e l'assoluzione insieme. L'assoluzione di Bonifacio non è valida.
Bonifacio fa riferimento a un pezzo del vangelo di Matteo, Gesù dice a Pietro che ciò che lui lega in terra avrà validità anche in cielo.
Indulgenza plenaria: cancellata sia colpa e sia pena
Bonifacio cerca di convincere Guida, usa il vangelo per fini personali.
Neri cherubini: diavolo
Non si può assolvere chi non si pente. Il diavolo prese Guido e lo portò a Minosse che attorcigliò la coda 8 volte.
Domande da interrogazione
- Chi sono i consiglieri fraudolenti e quale pena subiscono?
- Qual è il ruolo di Guido da Montefeltro nella situazione politica della Romagna?
- In che modo Guido da Montefeltro ha contribuito alla distruzione di Palestrina?
- Perché l'assoluzione promessa da Bonifacio a Guido non è valida?
I consiglieri fraudolenti, come Ulisse, sono coloro che hanno dato consigli ingannatori e subiscono la pena di vagare all'interno di una fiamma.
Guido da Montefeltro era un uomo politico e d'armi coinvolto nelle lotte politiche della Romagna, e verso la fine della sua vita divenne frate francescano, ma ciò non gli evitò la condanna.
Guido consigliò a Bonifacio di fare promesse agli assediati senza intenzione di mantenerle, portando alla distruzione di Palestrina e alla condanna di Guido.
L'assoluzione non è valida perché, secondo il canto, per essere assolti bisogna pentirsi, e non si può avere la volontà di peccato e l'assoluzione insieme.