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Concetti Chiave

  • Ulisse è descritto da Dante come un simbolo di astuzia e un'inesauribile sete di conoscenza, caratteristiche essenziali che lo rendono un grande personaggio.
  • Nella tradizione medievale, Ulisse è visto come un eroe animato dall'ardore di esplorare terre sconosciute, seguendo ipotesi antiche sul suo desiderio di scoprire nuovi mondi.
  • Dante si concentra sull'ipotetica morte di Ulisse, una questione originale e dibattuta nel Medioevo, dimostrando un forte interesse per questo aspetto della sua storia.
  • L'ardimento di Ulisse si manifesta non solo nell'affrontare l'Oceano sconosciuto, ma anche nell'esplorare il Mediterraneo occidentale, nonostante i pericoli e la vecchiaia.
  • Ulisse esorta i suoi compagni a non evitare l'esperienza degli spazi disabitati, considerandola un dovere e un premio per chi è degno di essere chiamato uomo.

Indice

  1. La figura di Ulisse
  2. Aspetti ulteriori di Ulisse

La figura di Ulisse

La figura di Ulisse giungeva a Dante solo attraverso la grande fama di lui sopravvissuta nel Medioevo; gli si precisava nei suoi caratteri essenziali attraverso notizie e cenni di scrittori latino per lui capitali. Due erano essenzialmente questi caratteri: l'astuzia, esplicata soprattutto mediante la sopraffina arte della parola, e l'inesauribile sete di conoscenza. Quest'ultima era così basilare nella personalità di Dante, era posta da lui così in alto nella valutazione dell'uomo, che doveva necessariamente incarnarsi in un grande personaggio: e questi non poteva non essere Ulisse, verso il quale la tradizione guidava la fantasia del poeta.

Ma Ulisse, per quella stessa tradizione, era come abbiamo detto anche l'astuto per antonomasia, lo scelerum...inventor, come è chiamato nell'Eneide, colui che l'antica epopea contrapponeva alla forza generosa ma impulsiva di Achille: da qui necessariamente la collocazione di lui in una bugia di fraudolenti. Tuttavia, l'astuzia di Ulisse non ci dà in concreto altro che questa collocazione, tutto l'episodio verte invece sull'altra tradizionale caratteristica dell'eroe, che era quella che stava a cuore al poeta.

Concordemente, Cicerone, Seneca, Orazio additavano Ulisse come exemplar dell'ardore di conoscenza. Del resto, non diversamente si configurava l'eroe nella fantasia di Dante attraverso i primi due versi della stessa Odissea, che Orazio aveva preso a base del brano ora citato e aveva tradotti nella sua Ars poetica: un eroe che dopo la caduta di Troia andò vagando, desideroso di conoscere città e costumi: dunque ardore di divenir del mondo esperto / e de li vizi umani e del valore.

Aspetti ulteriori di Ulisse

Che questo ardore lo spingesse anche nel mondo allora sconosciuto, era ipotesi avanzata già nell'antichità (Servio, Seneca...), fatta propria dal Medioevo. Allo stesso modo, già nel tempo di Servio si facevano varie ipotesi circa la morte di Ulisse, e questo era problema nel Medioevo assai dibattuto: Dante ne dà una soluzione che già ai commentatori trecenteschi sembrava del tutto originale, senza appigli nella tradizione. Qui si appunta l'interesse di Dante, interprete di quello dei suoi lettori. Quando sa che nella fiamma a doppia punta si celano Ulisse e Diomede, il poeta prega Virgilio di consentirgli di fermarsi per poter parlare con essi: in cinque versi, 65-69, ripete la preghiera quattro volte: una forte iterazione di alto valore retorico. Quel che lo interessa tanto è appunto il luogo e il modo della morte di lui; la soluzione d'un problema assai dibattuto.

Inoltre, come è stato mostrato dall'Avallo, nel Medioevo era vivo e fecondo un tema narrativo che veniva riferito a eroi antichi e cavallereschi, e soprattutto ad Alessandro Magno. Questi considera troppo piccola per lui la terra conosciuta, oltrepassa le metae poste in Oriente dalla Natura all'uomo, si volge all'Occidente e, se la Natura indignata non lo avesse fatto uccidere, avrebbe forzato le colonne d'Ercole, verso gli antipodi.

L'ardimento di Ulisse si esplica non soltanto nell'affrontare l'Oceano sconosciuto, anche se questo è il suo merito maggiore; ma anche nella precedente esplorazione, del Mediterraneo occidentale, a. cui non rinuncia pur dopo tanti pericoli già corsi, e mentre la vecchiaia avanza. Non per nulla Dante ha cura di descrivere questa esplorazione con tanta determinatezza geografica. Inoltre, la luce dell'episodio non è proiettata sul solo Ulisse. Egli è l'iniziatore e il persuasore; ma l'ansia di conoscere è di tutti; non solo dei compagni, ma di tutti gli uomini degni di questo nome: è questo il succo dell'orazione.

Ulisse non incita i compagni con la prospettiva di gloria nascente da un'eccezionale impresa, bensì richiamandoli al loro dovere di uomini. Per conservare questa poco vita che vi rimane, non negativi, dice Dante, l'esperienza anche del mondo disabitato: questa esperienza è un dovere e un premio.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i due caratteri essenziali di Ulisse secondo Dante?
  2. Secondo Dante, i due caratteri essenziali di Ulisse sono l'astuzia e l'inesauribile sete di conoscenza.

  3. Come viene rappresentato Ulisse nella tradizione medievale?
  4. Nella tradizione medievale, Ulisse è rappresentato come un eroe con un ardore di conoscenza che lo spinge a esplorare mondi sconosciuti.

  5. Qual è l'interesse principale di Dante riguardo a Ulisse?
  6. L'interesse principale di Dante è il luogo e il modo della morte di Ulisse, un problema molto dibattuto nel Medioevo.

  7. Come viene descritto l'ardimento di Ulisse nel testo?
  8. L'ardimento di Ulisse si manifesta nell'affrontare l'Oceano sconosciuto e nell'esplorazione del Mediterraneo occidentale, nonostante i pericoli e l'avanzare della vecchiaia.

  9. Qual è il messaggio che Ulisse trasmette ai suoi compagni?
  10. Ulisse incita i suoi compagni a non rinunciare all'esperienza del mondo disabitato, considerandola un dovere e un premio per gli uomini degni di questo nome.

Domande e risposte

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