Concetti Chiave
- Dante arriva all'ottava bolgia dei consiglieri fraudolenti e riflette sull'importanza di usare l'ingegno per il bene, a differenza dei peccatori che lo sfruttarono per fini egoistici.
- Le fiammelle che avvolgono gli spiriti nella bolgia sono paragonate al carro di fuoco di Elia, simbolizzando l'ardore dell'ingegno e l'astuzia di questi consiglieri.
- Ulisse e Diomede, racchiusi in una fiamma biforcuta, sono puniti per aver ingannato Troia con l'astuzia del cavallo di legno e per aver violato le leggi divine.
- Dante assiste al racconto di Ulisse, che narra la sua irrequietezza e il desiderio di conoscenza che lo spinge oltre i confini del mondo, fino alla sua morte.
- Il racconto di Ulisse diverge dall'Odissea di Omero, immaginando una fine diversa per l'eroe, spinto dall'incessante desiderio di esplorare oltre le colonne d'Ercole.
Indice
Dante e l'Ottava Bolgia
Dante è giunto all’ottava bolgia dei consiglieri fraudolenti e avverte la necessità di tenere a freno l’ingegno che la buona sorte e la Provvidenza gli hanno concesso, perché sia sempre indirizzato verso il bene, non come i peccatori di questa bolgia che lo hanno strumentalizzato per altri fini.
Le Fiammelle dei Consiglieri
Dante all’alto della rupe intravede tante fiammelle che avvolgono gli spiriti e le paragona al carro di fuoco che rapì Elia sotto gli occhi del suo discepolo Eliseo. Eliseo a sua volta è indicato ancora con una perifrasi che si basa su un altro episodio biblico. Il riferimento al testo biblico conferisce al racconto di Ulisse autorevolezza e importanza. I consiglieri fraudolenti sono prigionieri delle fiammelle che vagano per l’ottava bolgia. La loro colpa consiste nell’aver abusato dell’intelligenza e dell’astuzia per opere non coraggiose ma scaltre. La loro pena del contrappasso non è così semplice come le altre. Vi sono molteplici punti di vista. Il fuoco naturalmente penetra, brucia e consuma tutto ciò che incontra e questo significa l’ardore dell’ingegno e l’astuzia dell’animo; il fuoco per natura tende appunto verso l’alto, così l’ingegno di costoro tese sempre verso l’alto.
Ulisse e Diomede
Dante scorgendo una fiammelle diversa dalle altre ovvero biforcuta con 2 corni chiese a Virgilio chi potessero essere, e il maestro gli rispose che era Ulisse e Diomede. Inizia qui il celebre incontro con Ulisse.
L'Inganno di Troia
I Greci dopo dieci anni di inutili tentativi di prendere la città di Troia , su consiglio di Ulisse, decisero di agire con l’inganno. Finsero di abbandonare la battaglia, levando le ancore delle navi, ma si nascosero dietro una vicina isola. Intanto Ulisse e Diomede avevano fatto costruire un enorme cavallo di legno dentro la quale erano nascosti i sodati greci. Riuscirono a convincere i troiani che quello era un dono ed entrati in città fu la fine. Ulisse e Diomede, il primo con l’astuzia e il secondo con la forza e il coraggio, insieme suscitarono l’ira di Dio e insieme scontano la pena dopo aver trasgredito le leggi divine. Inoltre la distruzione di Troia fu la causa per cui Enea fuggì e fondò la nuova civiltà romana. Un altro degli inganni di Ulisse e Diomede: nella città di Troia c’era una statua d’oro, custodita nel tempio sacro a Pallade, che proteggeva la città e i due la rubarono.
Il Racconto di Ulisse
Dante vorrebbe parlare con Ulisse ma deve trattenersi dal fare domande e deve assistere in silenzio al dialogo tra Virgilio e Ulisse. Dante potrebbe non essere compreso dai due Greci per la diversa lingua e formazione. Inizia il celeberrimo racconto di Ulisse sull’epilogo della sua vita. L’episodio diverge da quello Omerico: Dante immagina che l’inquietudine di Ulisse non conosca tregua e che neppure l’amore per la patria, per il vecchio padre Laerte, per la fedele Penelope e per il figlio Telemaco, possa trattenerlo dal riprendere la via del mare, spinto dal desiderio di conoscere. La morte gli sopraggiunge solo dopo aver varcato i confini del mondo allora conosciuto, oltre le colonne d’Ercole. Ulisse si avvicina ai due e incomincia a parlare della sua morte giunta dopo l’allontanamento dall’isola della maga circe.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato delle fiammelle nell'ottava bolgia?
- Chi sono i personaggi principali incontrati da Dante nell'ottava bolgia?
- Qual è l'inganno di Troia descritto nel testo?
- Come viene descritto il racconto di Ulisse nel testo?
- Perché Dante deve trattenersi dal parlare con Ulisse?
Le fiammelle rappresentano i consiglieri fraudolenti, avvolti dal fuoco che simboleggia l'ardore dell'ingegno e l'astuzia dell'animo, puniti per aver abusato della loro intelligenza per fini scorretti.
Dante incontra Ulisse e Diomede, rappresentati da una fiammella biforcuta, simbolo della loro astuzia e inganno, come nel caso del cavallo di Troia.
L'inganno di Troia consiste nel cavallo di legno costruito da Ulisse e Diomede, che permise ai Greci di entrare nella città e distruggerla, portando alla fondazione della civiltà romana da parte di Enea.
Il racconto di Ulisse diverge dalla versione omerica, presentando un Ulisse inquieto, spinto dal desiderio di conoscenza, che muore dopo aver superato i confini del mondo conosciuto, oltre le colonne d'Ercole.
Dante deve trattenersi dal parlare con Ulisse perché potrebbe non essere compreso a causa della diversa lingua e formazione, e deve assistere in silenzio al dialogo tra Virgilio e Ulisse.