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Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321)
Dante è il massimo poeta dell’età comunale, la Commedia rappresenta la sintesi delle conoscenze e dei modelli cronologici, filosofici, tecnologici medievali.
Dante può essere considerato un maestro di vita, oltre che il “padre della lingua italiana” in quanto ha dato al volgare dignità di lingua letteraria.
Le Opere Minori
Le Rime
Tra il 1283 e il 1308 Dante le compone in volgare: circa cinquanta componimenti di argomento amoroso, comico e filosofico che si possono dividere in:
• Rime stilnoviste: giovanili, di carattere amoroso, dedicate a Beatrice e di carattere comico-burlesco (“Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io”);
• Rime “petrose” dedicate a Petra;
• Rime allegoriche e dottrinali, canzoni dell’esilio che trattano i temi dell’onore e della giustizia.
La Vita Nova
E’ un prosimetro, cioè un’opera mista di prosa e di versi scritta in volgare fiorentino, composta tra il 1293 e il 1295; si tratta di un racconto autobiografico cortese-stilnovistico per celebrare la donna amata. Dedicata a Beatrice, che rappresenta il mezzo di elevazione interiore e di avvicinamento a Dio, in grado di inspirare nell’animo di Dante un amore prima cortese e poi tanto mistico e spirituale da indurlo a iniziare una nuova vita.
Dante a nove anni incontra Beatrice e rimane particolarmente colpito da questo incontro, la ritrova dopo nove anni e la “gentilissima” lo saluta. Dante se ne innamora, ma per proteggerla finge di dedicarsi ad altre due donne (“donna dello schermo). Beatrice, offesa gli toglie il saluto, allora Dante decide di celebrare la sua bellezza e la sua nobiltà d’animo unicamente attraverso la poesia (poesia della lode). Durante una grave malattia, Dante ha la visione premonitrice di Beatrice morta, come effettivamente accade nel 1290. In seguito Beatrice gli appare in sogno nella gloria del Paradiso e questa visione fa si che Dante si disinteressi di ogni altra donna, riproponendosi di non parlarne più fino a che “potesse più degnamente trattare di lei”.
Il Convivio
Il Convivio (1304-1307), composto in lingua volgare, diventa una summa enciclopedia, è destinata a coloro che, a causa della loro formazione o della condizione sociale, non hanno direttamente accesso al sapere. E’ una serie incompiuta di trattati scientifici-filosofici che commentano tre canzoni di Dante stesso, scritti con l’intento di diffondere la cultura attraverso un’opera enciclopedica. L’opera è scritta in volgare e non in latino perché destinata a coloro che seppur di spirito “gentile” (=nobile), non hanno potuto studiare per problemi famigliari ed economici.
La donna gentile rappresenta allegoricamente la Filosofia.
De Vulgari Eloquentia
Trattato in latino scritto dal 1303 al 1305 circa per convincere i dotti a utilizzare una nuova lingua, il volgare. Dante tratta in prevalenza la questione del volgare illustre, la ricerca di una lingua che sappia tradurre i quattordici dialetti presenti in Italia.
De Monarchia
In questo trattato in latino, composto di tre libri, Dante studia la nascita e la funzione storica dell’Impero, ma soprattutto affronta il problema del rapporto di potere tra Chiesa e Impero. Dante espone la teoria “dei due soli”, autonomo è il potere dell’Imperatore, come autonomo è quello del Papa, perché entrambi derivano direttamente da Dio. Aggiunge però che la loro funzione è diversa, l’Impero ha come fine il raggiungimento della felicità in questa vita, la Chiesa ha come meta la beatitudine per l’eternità. Al Papa il potere spirituale, all’Imperatore quello temporale.
Le Epistole
Lettere scritte in latino di tema letterario, ma soprattutto politico. Le più famose:
• Contro il trasferimento della sede papale ad Avignone;
• Quelle piene di speranza e poi di delusione per la discesa in Italia dell’imperatore Arrigo VII;
• Ad un ignoto amico fiorentino, dove rifiuta di tornare a Firenze in occasione dell’amnistia;
• A Cangrande della Scala con la dedica del Paradiso.
\Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321)
Dante è il massimo poeta dell’età comunale, la Commedia rappresenta la sintesi delle conoscenze e
dei modelli cronologici, filosofici, tecnologici medievali.
Dante può essere considerato un maestro di vita, oltre che il “padre della lingua italiana” in quanto
ha dato al volgare dignità di lingua letteraria.
Le Opere Minori
Le Rime
Tra il 1283 e il 1308 Dante le compone in volgare: circa cinquanta componimenti di argomento
amoroso, comico e filosofico che si possono dividere in:
Rime stilnoviste: giovanili, di carattere amoroso, dedicate a Beatrice e di carattere comico-
burlesco (“Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io”);
Rime “petrose” dedicate a Petra;
Rime allegoriche e dottrinali, canzoni dell’esilio che trattano i temi dell’onore e della
giustizia.
La Vita Nova
E’ un prosimetro, cioè un’opera mista di prosa e di versi scritta in volgare fiorentino, composta tra il
1293 e il 1295; si tratta di un racconto autobiografico cortese-stilnovistico per celebrare la donna
amata. Dedicata a Beatrice, che rappresenta il mezzo di elevazione interiore e di avvicinamento a
Dio, in grado di inspirare nell’animo di Dante un amore prima cortese e poi tanto mistico e
spirituale da indurlo a iniziare una nuova vita.
Dante a nove anni incontra Beatrice e rimane particolarmente colpito da questo incontro, la ritrova
dopo nove anni e la “gentilissima” lo saluta. Dante se ne innamora, ma per proteggerla finge di
dedicarsi ad altre due donne (“donna dello schermo). Beatrice, offesa gli toglie il saluto, allora
Dante decide di celebrare la sua bellezza e la sua nobiltà d’animo unicamente attraverso la poesia
(poesia della lode). Durante una grave malattia, Dante ha la visione premonitrice di Beatrice morta,
come effettivamente accade nel 1290. In seguito Beatrice gli appare in sogno nella gloria del
Paradiso e questa visione fa si che Dante si disinteressi di ogni altra donna, riproponendosi di non
parlarne più fino a che “potesse più degnamente trattare di lei”.
Il Convivio
Il Convivio (1304-1307), composto in lingua volgare, diventa una summa enciclopedia, è destinata
a coloro che, a causa della loro formazione o della condizione sociale, non hanno direttamente
accesso al sapere. E’ una serie incompiuta di trattati scientifici-filosofici che commentano tre
canzoni di Dante stesso, scritti con l’intento di diffondere la cultura attraverso un’opera
enciclopedica. L’opera è scritta in volgare e non in latino perché destinata a coloro che seppur di
spirito “gentile” (=nobile), non hanno potuto studiare per problemi famigliari ed economici.
La donna gentile rappresenta allegoricamente la Filosofia.
De Vulgari Eloquentia
Trattato in latino scritto dal 1303 al 1305 circa per convincere i dotti a utilizzare una nuova lingua,
il volgare. Dante tratta in prevalenza la questione del volgare illustre, la ricerca di una lingua che
sappia tradurre i quattordici dialetti presenti in Italia.
De Monarchia
In questo trattato in latino, composto di tre libri, Dante studia la nascita e la funzione storica
dell’Impero, ma soprattutto affronta il problema del rapporto di potere tra Chiesa e Impero. Dante
espone la teoria “dei due soli”, autonomo è il potere dell’Imperatore, come autonomo è quello del