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Alighieri, Dante - Vita e Opere (14) Pag. 1
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Sintesi

Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321)



Dante è il massimo poeta dell’età comunale, la Commedia rappresenta la sintesi delle conoscenze e dei modelli cronologici, filosofici, tecnologici medievali.
Dante può essere considerato un maestro di vita, oltre che il “padre della lingua italiana” in quanto ha dato al volgare dignità di lingua letteraria.

Le Opere Minori


Le Rime


Tra il 1283 e il 1308 Dante le compone in volgare: circa cinquanta componimenti di argomento amoroso, comico e filosofico che si possono dividere in:
• Rime stilnoviste: giovanili, di carattere amoroso, dedicate a Beatrice e di carattere comico-burlesco (“Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io”);
• Rime “petrose” dedicate a Petra;
• Rime allegoriche e dottrinali, canzoni dell’esilio che trattano i temi dell’onore e della giustizia.

La Vita Nova



E’ un prosimetro, cioè un’opera mista di prosa e di versi scritta in volgare fiorentino, composta tra il 1293 e il 1295; si tratta di un racconto autobiografico cortese-stilnovistico per celebrare la donna amata. Dedicata a Beatrice, che rappresenta il mezzo di elevazione interiore e di avvicinamento a Dio, in grado di inspirare nell’animo di Dante un amore prima cortese e poi tanto mistico e spirituale da indurlo a iniziare una nuova vita.
Dante a nove anni incontra Beatrice e rimane particolarmente colpito da questo incontro, la ritrova dopo nove anni e la “gentilissima” lo saluta. Dante se ne innamora, ma per proteggerla finge di dedicarsi ad altre due donne (“donna dello schermo). Beatrice, offesa gli toglie il saluto, allora Dante decide di celebrare la sua bellezza e la sua nobiltà d’animo unicamente attraverso la poesia (poesia della lode). Durante una grave malattia, Dante ha la visione premonitrice di Beatrice morta, come effettivamente accade nel 1290. In seguito Beatrice gli appare in sogno nella gloria del Paradiso e questa visione fa si che Dante si disinteressi di ogni altra donna, riproponendosi di non parlarne più fino a che “potesse più degnamente trattare di lei”.

Il Convivio


Il Convivio (1304-1307), composto in lingua volgare, diventa una summa enciclopedia, è destinata a coloro che, a causa della loro formazione o della condizione sociale, non hanno direttamente accesso al sapere. E’ una serie incompiuta di trattati scientifici-filosofici che commentano tre canzoni di Dante stesso, scritti con l’intento di diffondere la cultura attraverso un’opera enciclopedica. L’opera è scritta in volgare e non in latino perché destinata a coloro che seppur di spirito “gentile” (=nobile), non hanno potuto studiare per problemi famigliari ed economici.
La donna gentile rappresenta allegoricamente la Filosofia.

De Vulgari Eloquentia


Trattato in latino scritto dal 1303 al 1305 circa per convincere i dotti a utilizzare una nuova lingua, il volgare. Dante tratta in prevalenza la questione del volgare illustre, la ricerca di una lingua che sappia tradurre i quattordici dialetti presenti in Italia.

De Monarchia


In questo trattato in latino, composto di tre libri, Dante studia la nascita e la funzione storica dell’Impero, ma soprattutto affronta il problema del rapporto di potere tra Chiesa e Impero. Dante espone la teoria “dei due soli”, autonomo è il potere dell’Imperatore, come autonomo è quello del Papa, perché entrambi derivano direttamente da Dio. Aggiunge però che la loro funzione è diversa, l’Impero ha come fine il raggiungimento della felicità in questa vita, la Chiesa ha come meta la beatitudine per l’eternità. Al Papa il potere spirituale, all’Imperatore quello temporale.

Le Epistole


Lettere scritte in latino di tema letterario, ma soprattutto politico. Le più famose:
• Contro il trasferimento della sede papale ad Avignone;
• Quelle piene di speranza e poi di delusione per la discesa in Italia dell’imperatore Arrigo VII;
• Ad un ignoto amico fiorentino, dove rifiuta di tornare a Firenze in occasione dell’amnistia;
• A Cangrande della Scala con la dedica del Paradiso.
Estratto del documento

\Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321)

Dante è il massimo poeta dell’età comunale, la Commedia rappresenta la sintesi delle conoscenze e

dei modelli cronologici, filosofici, tecnologici medievali.

Dante può essere considerato un maestro di vita, oltre che il “padre della lingua italiana” in quanto

ha dato al volgare dignità di lingua letteraria.

Le Opere Minori

Le Rime

Tra il 1283 e il 1308 Dante le compone in volgare: circa cinquanta componimenti di argomento

amoroso, comico e filosofico che si possono dividere in:

 Rime stilnoviste: giovanili, di carattere amoroso, dedicate a Beatrice e di carattere comico-

burlesco (“Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io”);

 Rime “petrose” dedicate a Petra;

 Rime allegoriche e dottrinali, canzoni dell’esilio che trattano i temi dell’onore e della

giustizia.

La Vita Nova

E’ un prosimetro, cioè un’opera mista di prosa e di versi scritta in volgare fiorentino, composta tra il

1293 e il 1295; si tratta di un racconto autobiografico cortese-stilnovistico per celebrare la donna

amata. Dedicata a Beatrice, che rappresenta il mezzo di elevazione interiore e di avvicinamento a

Dio, in grado di inspirare nell’animo di Dante un amore prima cortese e poi tanto mistico e

spirituale da indurlo a iniziare una nuova vita.

Dante a nove anni incontra Beatrice e rimane particolarmente colpito da questo incontro, la ritrova

dopo nove anni e la “gentilissima” lo saluta. Dante se ne innamora, ma per proteggerla finge di

dedicarsi ad altre due donne (“donna dello schermo). Beatrice, offesa gli toglie il saluto, allora

Dante decide di celebrare la sua bellezza e la sua nobiltà d’animo unicamente attraverso la poesia

(poesia della lode). Durante una grave malattia, Dante ha la visione premonitrice di Beatrice morta,

come effettivamente accade nel 1290. In seguito Beatrice gli appare in sogno nella gloria del

Paradiso e questa visione fa si che Dante si disinteressi di ogni altra donna, riproponendosi di non

parlarne più fino a che “potesse più degnamente trattare di lei”.

Il Convivio

Il Convivio (1304-1307), composto in lingua volgare, diventa una summa enciclopedia, è destinata

a coloro che, a causa della loro formazione o della condizione sociale, non hanno direttamente

accesso al sapere. E’ una serie incompiuta di trattati scientifici-filosofici che commentano tre

canzoni di Dante stesso, scritti con l’intento di diffondere la cultura attraverso un’opera

enciclopedica. L’opera è scritta in volgare e non in latino perché destinata a coloro che seppur di

spirito “gentile” (=nobile), non hanno potuto studiare per problemi famigliari ed economici.

La donna gentile rappresenta allegoricamente la Filosofia.

De Vulgari Eloquentia

Trattato in latino scritto dal 1303 al 1305 circa per convincere i dotti a utilizzare una nuova lingua,

il volgare. Dante tratta in prevalenza la questione del volgare illustre, la ricerca di una lingua che

sappia tradurre i quattordici dialetti presenti in Italia.

De Monarchia

In questo trattato in latino, composto di tre libri, Dante studia la nascita e la funzione storica

dell’Impero, ma soprattutto affronta il problema del rapporto di potere tra Chiesa e Impero. Dante

espone la teoria “dei due soli”, autonomo è il potere dell’Imperatore, come autonomo è quello del

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