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Concetti Chiave

  • Dante Alighieri nacque a Firenze nel 1265 da una famiglia di piccola nobiltà, sposò Gemma Donati ma amò Beatrice, e ricevette un'educazione da autodidatta grazie anche all'influenza del maestro Brunetto Latini.
  • Partecipò attivamente alla vita politica fiorentina, schierandosi con i Guelfi Bianchi e divenne priore, ma fu esiliato a causa di un colpo di stato dei Guelfi Neri, sostenuti da Carlo di Valois e Bonifacio VIII.
  • Dante rifiutò di partecipare a un processo di riabilitazione per le accuse di corruzione, vivendo in esilio senza mezzi e cercando sostegno presso le corti italiane fino alla sua morte nel 1321.
  • La Divina Commedia, la sua opera più celebre, nacque dalla sua esperienza di esilio e rappresenta una risposta alle accuse subite, immaginando un viaggio nell'oltretomba voluto da Dio.
  • La Vita Nova, un prosimetro scritto attorno al 1293-4, intreccia poesie e prosa per narrare l'amore di Dante per Beatrice e la sua evoluzione spirituale, ispirandosi a "La consolazione della filosofia" di Boezio.

Indice

  1. Le origini di Dante
  2. Carriera politica e esilio
  3. La Divina Commedia
  4. La Vita nova

Le origini di Dante

Dante nasce a Firenze tra maggio e giugno del 1265 probabilmente da una famiglia di piccola nobiltà (aristocratica ma non importante) che aveva perso gran parte del proprio patrimonio. Era sposato con Gemma Donati ma la donna amata era Beatrice. Dante non riceve un’educazione regolare perché non aveva le disponibilità economiche però poté frequentare un grande maestro di retorica Brunetto Latini. Inoltre studiò molto da autodidatta.

Carriera politica e esilio

Combatte per la sua città e partecipa ad una battaglia del 1289 (battaglia di Campallino) e quando viene data la possibilità ai non appartenenti alle arti di iscriversi alle arti, lui si unisce alla comunità dei medici e speziali. Non era né medico né farmacista ma era conosciuto per essere un filosofo. Dopo l’iscrizione poté partecipare attivamente alla vita politica stando dalla parte dei Guelfi Bianchi e nel 1300, essendo stato eletto priore, firma il provvedimento di esilio per Guido Cavalcanti. Nell’autunno del 1301 viene mandato a Roma come ambasciatore presso il papa Bonifacio VIII ma mentre si trova a Roma, a Firenze i Guelfi neri prendono il potere appoggiati da un inviato di Bonifacio VIII (Carlo di Valois). Carlo di Valois entra a Firenze e appoggia una sorta di colpo di Stato guidato da Corso Donati che era a capo dei Guelfi neri. I Guelfi neri condannano all’esilio tutti i Guelfi bianchi e infatti Dante non potrà più tornare nella sua città dopo essere andato a Roma. Negli anni successivi gli viene data la possibilità di partecipare ad un processo per farsi perdonare ma lui rifiuta perché si riteneva completamente innocente. Dante era stato accusato di baratteria, cioè un reato di corruzione (era stato accusato di aver usato la propria carica per arricchirsi). Dante nei 20 anni successivi rifiuta di andare a discolparsi e rifiuta anche un’amnistia (=vengono liberate persone che erano effettivamente colpevoli di qualcosa). Viene all’improvviso separato da tutti i suoi affetti, dalla sua città e viene lasciato senza mezzi e trascorrerà tutta la sua vita girando per le conti cerando di ricevere qualche incarico da parte dei signori dell’epoca per potersi mantenere (si presenta come un mendicante). Tutto ciò fino al 1321 quando, al ritorno da Venezia verso Ravenna, si ammalò e morì nel settembre del 1321.

La Divina Commedia

Da questa esperienza nasce la sua opera più famosa e importante: la Divina Commedia. La Divina Commedia è una risposta alle accuse che gli erano state rivolte (si rappresenta come scelto da Dio per poter fare un viaggio nell’ oltretomba).

La Vita nova

La Vita nova è un prosimetro, ossia è un’opera che contiene parti in prosa e parti in poesia. Nella Vita nova sono presenti 31 poesie che Dante aveva scritto in presenza (si pensa che venne scritta attorno al 1293-4, dopo la morte della donna a cui è dedicata, ossia Beatrice). Dante racconta di aver incontrato per la prima volta Beatrice quando avevano 9 anni, poi l’ha rivista a 18 e lui gli dedica tutto il suo amore fino a quando lei muore nel 1290, attorno a 25 anni. La morte gli provoca un grande sconforto che lo porta a dedicarsi solo a studi di filosofia e ad allontanarsi da Dio. Più avanti, attorno al 1293-4, riprende le sue opere e le unisce tramite una trama narrativa (i capitoli in prosa raccontano una storia). Dante utilizza le poesie che aveva scritto in precedenza ma le unisce tramite una trama narrativa, una parte in prosa (era una novità l’unione). La Vita nova venne divisa in 31 paragrafi/capitoli e 31 poesie (31 capitoli in prosa e 31 poesie). Le poesie sono state scritte prima mentre la prosa narrativa che unisce le poesie è stata scritta attorno al 1293-4. Dante era amico di Forese Donato (si insultavano) nemico giurato di Corso Donato e ammiratore di Piccarda Donati.

Nello scrivere quest’opera Dante si è ispirato a un opera di Boezio, chiamata “sulla consolazione della filosofia”, che è un prosimetro.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini di Dante e la sua educazione?
  2. Dante nasce a Firenze tra maggio e giugno del 1265 da una famiglia di piccola nobiltà. Non riceve un'educazione regolare per mancanza di risorse economiche, ma studia con Brunetto Latini e da autodidatta.

  3. Qual è stato il ruolo di Dante nella politica fiorentina e cosa ha portato al suo esilio?
  4. Dante partecipa attivamente alla politica fiorentina come membro dei Guelfi Bianchi e viene eletto priore nel 1300. Viene esiliato dopo che i Guelfi Neri prendono il potere a Firenze, sostenuti da Carlo di Valois.

  5. Come ha influenzato l'esilio di Dante la creazione della Divina Commedia?
  6. L'esilio di Dante ha ispirato la Divina Commedia, che rappresenta una risposta alle accuse contro di lui, raffigurandosi come scelto da Dio per un viaggio nell'oltretomba.

  7. Cosa rappresenta "La Vita nova" e come è strutturata?
  8. "La Vita nova" è un prosimetro che combina prosa e poesia, con 31 poesie e capitoli in prosa che raccontano la storia dell'amore di Dante per Beatrice, scritta attorno al 1293-4.

  9. Quali influenze letterarie ha avuto Dante nella scrittura de "La Vita nova"?
  10. Dante si è ispirato all'opera di Boezio "Sulla consolazione della filosofia", anch'essa un prosimetro, per la struttura de "La Vita nova".

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