Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La Vita Nova di Dante Alighieri è un prosimetro composto tra il 1292 e il 1294, che unisce versi e prosa per esplorare la vita e l'amore del poeta per Beatrice.
  • L'opera rappresenta una novità letteraria, fungendo da autobiografia e riflessione universale sul rinnovamento spirituale attraverso l'amore per Beatrice.
  • Le tematiche principali includono l'amore elevante per Beatrice, il valore simbolico del saluto e la continuità della guida spirituale dopo la sua morte.
  • La poetica della lode evolve verso una contemplazione disinteressata di Beatrice, spostando l'attenzione dalla sofferenza personale alla celebrazione delle sue qualità.
  • Il simbolismo del numero 3, del nome Beatrice e dei colori, come il bianco, sottolinea temi di divinità, beatitudine e virtù nel contesto cristiano.

La Vita Nova fu composta fra il 1292 e il 1294, poco prima che Dante iniziassead occuparsi di politica.

Indice

  1. Struttura e motivazioni dell'opera
  2. Il viaggio di Dante e Beatrice
  3. L'amore nascosto e le donne-schermo
  4. La morte di Beatrice e il dolore di Dante
  5. Il saluto come rivelazione divina
  6. La morte come inizio di felicità eterna
  7. La canzone Donne che avete intelletto d’amore
  8. Il cambiamento nella poetica di Dante
  9. La poetica della lode
  10. Aspetti della poetica della lode
  11. Differenze tra poetica della lode e precedente
  12. Influenze stilnoviste e religiose
  13. Simbolismo del numero nove
  14. Significato simbolico di Beatrice

Struttura e motivazioni dell'opera

L’opera è una novità nella letteratura dell'epoca: è, infatti, un prosimetro (= un misto di versi e prosa) in cui il poeta presenta alcune delle sue liriche più significative e le commenta.

Il motivo che spinge Dante alla realizzazione di questa raccolta è la morte di Beatrice. Il termine “nova” fa riferimento alla vita del poeta profondamente rinnovata dall’amore per Beatrice; in pratica e come se il poeta scrivesse un’autobiografia, corredata da commenti e riflessioni, dando anche un’interpretazione universale della propria vicenda umana, rischiarata dalla presenza di Beatrice che lo accompagna verso la beatitudine.

Il viaggio di Dante e Beatrice

La Vita Nova è una specie di viaggio nella vita di Dante: da quando incontra Beatrice per la prima volta a 9 anni fino a quando la rivede dopo ben 9 anni. Fra loro ci fu solo un dolcissimo saluto, ma fu sufficiente questo, unito alla visione in sogno della donna, a suscitare in lui tantissima felicità e un profondo amore. I suoi amici erano preoccupati e incuriositi dal suo stato d'animo per cui Dante, con l’intento di nascondere loro la vera identità della giovane donna, finge di essersi innamorato di altre due fanciulle, chiamate le donne-schermo.

L'amore nascosto e le donne-schermo

Questa tecnica è un’eredità del concetto dell’amor nascosto, caratteristico della lirica provenzale, secondo cui il nome della donna amata doveva rimanere segreto. Tuttavia tale stratagemma, segno di grande rispetto nei confronti di Beatrice, si rivela un'arma a doppio taglio perché anche la ragazza, venuta a sapere del (falso) innamoramento del poeta, toglie il saluto a Dante e per questo il poeta cade in uno stato di profondo sconforto.

La morte di Beatrice e il dolore di Dante

Sette anni dopo Beatrice muore senza che i due si siano più rivisti o parlati. Questo lutto terribile provoca in Dante un fortissimo dolore che, due anni dopo, lo porterà a scrivere la Vita Nova.

1. l'amore per Beatrice: un amore che deriva da un semplice sguardo e che diventa mezzo di elevazione verso Dio. Attraverso la contemplazione della donna amata, Dante si rende conto sì di esserle inferiore, ma nello stesso tempo è consapevole che proprio grazie a lei, egli potrà giungere alla salvezza e alla vita eterna. Per una forma di estremo rispetto, Dante non rivela la vera identità di Beatrice, ma si limita ad elogiarne la bellezza, le qualità morali e soprattutto la gentilezza. Non entra mai in contatto con lei, se non in sogno.

2.

Il saluto come rivelazione divina

Il saluto della donna amata: è segno di benevolenza della donna e di rivelazione: proprio attraverso l'amore si potrà accedere alla vita eterna. E' come se Dio stesso volesse manifestarsi attraverso la donna amata e far sapere agli uomini che è quella la via da seguire per la salvezza.

3.

La morte come inizio di felicità eterna

La morte della donna amata: la morte di Beatrice non rappresenta la fine di qualcosa, bensì l'inizio della vita vera e della felicità eterna. Da questo momento Beatrice non scompare, ma diventa punto di partenza e guida per la ricerca della verità , come avviene nella Divina Commedia, in cui essa guida Dante verso la salvezza.

La canzone Donne che avete intelletto d’amore

Al centro de “La Vita Nova” si colloca la canzone Donne che avete intelletto d’amore che costituisce la chiave per interpretare la poetica di Dante e i concetti ad essa sottesi. Dopo che Beatrice ha negato a Dante il suo saluto, il poeta si dispera: gli appare in sogno Amore che lo invita a smettere di comporre rime rivolte alle donne-schermo. Il poeta si interroga sul motivo che lo spinge a rivedere Beatrice anche se ciò comporterà per lui angoscia e sofferenza.

Il cambiamento nella poetica di Dante

Dante incontra alcune donne che con franchezza gli chiedono quale sia lo scopo del suo amore per Beatrice, visto che il poeta non sembra in grado di sostenere la presenza della giovane: il suo comportamento è contraddittorio. Pare quasi che lo prendano in giro (Dilloci, ché certo lo fine di cotale amore conviene che sia novissimo, rr. 12-13); Dante accetta la sollecitazione e risponde loro che il fine – cioè la piena realizzazione del suo amore, e dunque anche la sua felicità – è stato, prima, la ricerca del saluto e, successivamente, la lode di Beatrice, quelle parole che lodano la donna mia ovverosia la poesia stessa. Le donne obbiettano che in tali componimenti, in realtà, egli non lodava Beatrice, bensì compiangeva se stesso. Di conseguenza, comprende che non sarà più il caso, nei versi che d’ora in poi scriverà, di soffermarsi sulla sua condizione di amante (magari lamentandosi, come aveva fatto in precedenza, per la mancanza del saluto dell’amata), ma che sarà più opportuno concentrare tutta l’attenzione proprio sulla lode di Beatrice.

La poetica della lode

È uno dei capitoli fondamentali della Vita nuova. L’amore di Dante si libera da ogni riferimento umano, concreto, terreno, per diventare contemplazione pura. Non è neanche più necessario quel tenue legame tra lui e Beatrice che era rappresentato dal saluto di lei: d’ora in poi egli si appagherà soltanto della lode dell’amata.

Si ha una svolta narrativa con cui Dante rinnova la sua poetica, dedicandosi alla composizione delle “nove rime”, composte, cioè, esclusivamente, in funzione della lode.

Aspetti della poetica della lode

Gli aspetti più importanti della poetica della lode sono:

1. Dante non parla più degli effetti che Beatrice produce in lui, ma parla della natura miracolosa della donna e dei suoi effetti sull’umanità in generale con cui essa entra in contatto

2. Dante non si rivolge più direttamente a Beatrice, ma a terze persone ed in particolare alle donne che conoscono per esperienza che cosa sia l’amore; per questo, Beatrice da interlocutrice, diventa oggetto del discorso e il ruolo di interlocutrici passe alle altre donne (Donne ch’avete intelletto d’amore...)

3. Dante si sente gratificato non più dal saluto di Beatrice ma dalla possibilità di tessere delle lodi per lei. L’amore diventa così disinteressato.

Differenze tra poetica della lode e precedente

Pertanto, riassumendo, nella poetica della lode lo schema è il seguente, raffrontato alla precedente poetica:

1. Enunciatore: è sempre l’io, cioè Dante

2. Interlocutore: da Beatrice passa alle donne che hanno intelletto d’amore (= che conoscono per esperienza che cosa sia l’amore). Prima Dante parlava a Beatrice di se stesso, ora egli parla alle donne di Beatrice

3. Oggetto del discorso poetico: nelle precedente poetica era Dante stesso, ora l’oggetto diventa Beatrice

4. Scopo del discorso: se prima con le sue rime Dante voleva ottenere il saluto di Beatrice, ora egli trova gratificazione solo ed esclusivamente nella lode

5. Tipologia d’amore: dall’amore interessato, si passa ad un amore totalmente disinteressato

Influenze stilnoviste e religiose

La “poesia della lode” era già praticata dagli stilnovisti, che lodavano le bellezze e le virtù della loro donna paragonandola a tutte le cose più belle che esistono nel mondo: per esempio, Guinizelli la paragona alla rosa e al giglio, alle stelle, ai gioielli, all’aria trasparente e ai colori dei fiori. Dante ne loda la gentilezza e le virtù che portano il bene, identificandola con un angelo e addirittura con la Vergine Maria. Esiste anche una corrispondenza fra la lode i della donna amata e la lauda della poesia religiosa medioevale: Dante salda le due tradizioni nella Divina Commedia, dove Beatrice, «lode di Dio vera», trova la sua più alta esaltazione sia di donna e che di santa

Simbolismo del numero nove

Dante identifica nel numero nove il mezzo con cui si esprime l'amore divino in quanto esso ha come radice quadrata il numero tre, sacro per i Cristiani perché simbolo della Santissima Trinità (Dio Padre, Gesù Figlio, Spirito Santo)

Con il numero nove identifica anche Beatrice, simbolo divino, che gli apparve per la prima volta all'età di 9 anni e anche Beatrice aveva 9 anni. Il secondo incontro avviene esattamente 9 anni più tardi durante il quale Beatrice rivolge a Dante il suo primo saluto. Questo avviene all'ora nona di quel giorno. In seguito, Dante fa l'elenco delle sessanta donne più belle di Firenze e Beatrice compare non al primo posto, ma al nono.

La stessa numerologia; infatti, la Divina commedia è articolata in 3 cantiche e ogni cantica si compone di 33 canti. Il verso adoperato è la terzina, che comprende 3 versi.

Significato simbolico di Beatrice

Il nome proprio “Beatrice” ha un valore simbolico, cioè significa colei che è fonte di beatitudine (lo stesso Dante ricorda che il nome rivela la realtà).
Dante opera anche sull’equivoco fra salute e saluto: il saluto di Beatrice dà salute nel senso che è fonte di beatitudine poiché esso indirizza l’uomo verso la salute dell’anima che, dal punto di vista cristiano, corrisponde alla salvezza eterna e quindi alla “beatitudine”.

Il colore simbolico per eccellenza è il bianco che riporta il lettore alla cortesia, alla virtù e alla beatitudine che ispira Beatrice. Il colore bianco potrebbe anche avere un significato nunziale

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura e il significato principale de "La Vita Nova"?
  2. "La Vita Nova" è un prosimetro, un misto di versi e prosa, in cui Dante presenta e commenta alcune delle sue liriche più significative. L'opera è motivata dalla morte di Beatrice e rappresenta una sorta di autobiografia che riflette l'amore di Dante per Beatrice e la sua ricerca di beatitudine.

  3. Come si sviluppa l'amore di Dante per Beatrice?
  4. L'amore di Dante per Beatrice inizia con un semplice saluto e una visione in sogno, che suscitano in lui felicità e amore profondo. Per nascondere la vera identità di Beatrice, Dante finge di essere innamorato di altre due donne, ma questo porta a un malinteso che causa il suo sconforto.

  5. Qual è il significato del saluto e della morte di Beatrice?
  6. Il saluto di Beatrice è visto come un segno di benevolenza e rivelazione divina, mentre la sua morte non rappresenta una fine, ma l'inizio della vita vera e della felicità eterna. Beatrice diventa una guida per Dante nella ricerca della verità e della salvezza.

  7. In che modo evolve la poetica di Dante nella "Vita Nova"?
  8. La poetica di Dante evolve concentrandosi sulla lode di Beatrice piuttosto che sugli effetti personali del suo amore. Dante si dedica alla composizione delle "nove rime", focalizzandosi sulla natura miracolosa di Beatrice e i suoi effetti sull'umanità, rendendo l'amore disinteressato.

  9. Qual è il ruolo della numerologia e del simbolismo in "La Vita Nova"?
  10. Dante utilizza il numero nove come simbolo dell'amore divino, collegandolo alla Santissima Trinità. Beatrice è associata al numero nove, e il simbolismo si estende anche ai nomi e ai colori, come il bianco, che rappresentano beatitudine e virtù.

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