Concetti Chiave
- In questo sonetto, Dante presenta Beatrice come una figura divina, simbolo di nobiltà e onestà, quasi inavvicinabile per la sua purezza.
- Beatrice è introdotta da Primavera, figura simbolica che anticipa la sua apparizione, rafforzando l'idea di un evento significativo e sacro.
- La poesia esalta l'umiltà e la benevolenza di Beatrice, descrivendola come un angelo disceso dal cielo per manifestare la potenza divina.
- Dante utilizza uno stile stilnovistico, arricchito da metafore e ritmi lenti, per esprimere l'effetto emotivo che Beatrice provoca nei suoi osservatori.
- L'analisi del sonetto evidenzia l'uso di aggettivi metaforici e verbi in rima, che sottolineano la bellezza spirituale e intangibile dell'amata.
L'incontro con Beatrice
Un po’ di tempo dopo la visione che mostra a Dante la morte di Beatrice, Dante vede avanzare verso di sé Beatrice preceduta da una donna, Primavera, che “prima verrà”, e che è destinata, cioè, ad apparire prima dell’amata. Se si considera, però, che per Dante il nome Giovanni ha lo stesso significato, si sottolinea che Beatrice sia “figura” di Cristo.
Il sonetto è preceduto da un cappello introduttivo in prosa.
L'ideale femminile di Dante
Dante elabora il proprio ideale femminile a partire dai canoni stilnovistici. Egli contempla gli atteggiamenti dell’amata: il ritmo è lento grazie alla presenza di numerosi accenti tonici negli endecasillabi.
La contemplazione, però, non riguarda le fattezze fisiche di Beatrice, ed è impreziosita con numerosi aggettivi che assumono un valore prettamente metaforico, e da verbi in rima.