Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Dante sceglie il volgare per comunicare con un pubblico più ampio, influenzando così lo sviluppo della cultura italiana.
  • Il poeta vede il volgare come un elemento di connessione e crescita personale, paragonandolo a un fuoco che modella il ferro.
  • Dante critica i letterati contemporanei che sfruttano la cultura per guadagno personale, paragonandoli a suonatori di cetra inutili.
  • Definisce il pubblico ideale come persone nobili per bontà d’animo, che comprendono il volgare piuttosto che il latino.
  • Sostiene che il volgare è più accessibile e utile del latino, essendo compreso da molti più individui.

Indice

  1. Introduzione
  2. Le motivazioni, spesso di ordine affettivo
  3. Polemica contro gli scrittori contemporanei
  4. Il pubblico e la lingua da esso usata

Introduzione

In diverse circostanze, Dante senta la sua missione di uomo di cultura e connessa a ciò è la scelta dello strumento linguistico di cui servirsi: esso non è il latino ma il volgare. Questa scelta è di grande portata, non solo per il tempo di Dante, ma anche per le conseguenze che avrà, in seguito, nello sviluppo della cultura italiana. Nel brano Dante difende e motiva la scelta del volgare, ricorrendo a tutta una serie di argomentazioni, ma anche con motivazioni che prospettano il problema dal lato affettivo.

Le motivazioni, spesso di ordine affettivo

Il volgare fu un elemento di congiunzione e di comunicazione fra il poeta e i genitori. E per spiegare il concetto, il poeta ricorre all’esempio del fuoco che rende duttile il ferro e adatto per essere lavorato in modo tale da poter fabbricare un coltello: il fuoco è paragonabile al volgare che rese possibile la formazione del poeta. Grazie al volgare, egli potette perfezionare le sue conoscenze, in cui era entrato con il latino. Dante e il volgare hanno avuto in comune un medesimo desiderio, ossia una stessa volontà e questo viene dimostrato. Se il volgare, immaginandolo come una persona, potesse realizzare la sua volontà, mirerebbe alla sua conservazione e cioè a darsi maggiore regolarità e stabilità: e una lingua può raggiungere tale obiettivo a condizione che sia regolata da precise norme in poesia e in prosa. A questo punto, Dante rivendica a sé l’attività di scrittore di rime in volgare Fra il volgare è Dante, è sempre esistito una sorta di convergenza di finalità. Il poeta si è servito della lingua volgare sia nell’attività civile che in quella intellettuale. Se è vero che l’amicizia si accresce con la consuetudine, è ovvio che nel poeta tale amicizia è enormemente accresciuta poiché il poeta ha avuto a che fare per tutta la sua vita con il volgare. A tale rapporto affettivo con il volgare in Dante, concorsero tutte le ragioni che sono state all’origine dell’amicizia e che la accrescano. Pertanto, conclude Dante, fra me è la lingua volgare esiste un fortissimo sentimento di amore sia da parte della lingua che da parte mia, e quindi corrisposto.

Polemica contro gli scrittori contemporanei

Sulla motivazione della scelta del volgare, Dante ritorna parecchie volte nei suoi scritti. Innanzitutto egli si scaglia contro i letterati suoi contemporanei che si arricchiscono e arrivano a ricoprire cariche pubbliche tramite la cultura e li paragona a coloro che si fanno chiamare suonatori di cetra coloro che invece di suonare lo strumento, lo tengono appeso in casa oppure la prestano dietro compenso.

Il pubblico e la lingua da esso usata

Per quanto riguarda la definizione del pubblico, il poeta sostiene che esso deve essere costituito da persone che si caratterizzano per la bontà d’animo e per nobiltà. Questi nobili hanno tutti origine aristocratica ed essi conoscono solo il volgare e non il latino. Un’idea innovativa per il tempo: non è la stirpe che rende automaticamente nobile un individuo, bensì le persone nobili che rendono nobile la casata.
A conclusione di ciò, Dante afferma che dal momento che fra coloro che desiderano comprendere le canzoni, coloro che non hanno studiato il latino sono molto più numerosi di quelli che lo hanno studiato. Ne consegue che il latino sarebbe servito veramente a pochi, mentre il volgare torna a beneficio di molti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la motivazione principale di Dante per scegliere il volgare invece del latino?
  2. Dante sceglie il volgare per la sua capacità di comunicare e connettersi con un pubblico più ampio, non solo per il suo tempo ma anche per il futuro della cultura italiana.

  3. Come descrive Dante il suo rapporto con il volgare?
  4. Dante descrive il suo rapporto con il volgare come un forte sentimento di amore reciproco, paragonandolo a un'amicizia accresciuta dalla consuetudine.

  5. Qual è la critica di Dante verso gli scrittori contemporanei?
  6. Dante critica gli scrittori contemporanei che si arricchiscono e ottengono cariche pubbliche tramite la cultura, paragonandoli a suonatori di cetra che non suonano realmente lo strumento.

  7. Come definisce Dante il pubblico ideale per la sua opera?
  8. Dante definisce il pubblico ideale come persone di bontà d’animo e nobiltà, che conoscono il volgare e non il latino, sottolineando che la nobiltà deriva dalle persone e non dalla stirpe.

  9. Qual è l'argomentazione di Dante riguardo all'uso del volgare rispetto al latino?
  10. Dante sostiene che il volgare è più utile del latino poiché è compreso da un pubblico più ampio, mentre il latino sarebbe servito a pochi.

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