Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Dante critica la donazione di Costantino, utilizzata dalla parte guelfa per sostenere la supremazia del potere spirituale su quello temporale.
  • La dimostrazione della falsità della donazione si basa su un'analisi filologica, evidenziando l'uso di un latino anacronistico rispetto all'epoca di Costantino.
  • Dante esamina la donazione da prospettive filosofiche, giuridiche e religiose, integrando tradizioni di "glossatori" e analisi scolastiche.
  • La confutazione di Dante si articola in quattro punti, affermando che dividere l'impero contraddice il ruolo stesso dell'imperatore e i principi del diritto umano.
  • Dante conclude che la separazione dei poteri temporale e spirituale è naturale e giusta, mentre la loro unione crea instabilità sociale.

Indice

  1. La Donazione di Costantino
  2. Analisi Filologica e Filosofica
  3. Confutazione di Dante
  4. Separazione dei Poteri

La Donazione di Costantino

Nel III capitolo del De Monarchia, Dante affronta la questione della donazione di Costantino e polemizza contro i teorici di parte guelfa che sfruttarono tale argomento a loro vantaggio nel corso degli anni.

Fin dal IX secolo, il papa si era fatto forte della donazione di Costantino per affermare la supremazia del potere spirituale su quello temporale. Era noto che Costantino, guarito miracolosamente dalla lebbra, avrebbe donato a papa Silvestro la città di Roma con le connesse prerogative dell’impero.

Analisi Filologica e Filosofica

Nel XV secolo, l’umanista dimostrò la falsità di tale documento in un documento dal titolo De falso credita et ementuita Constantini donatione [= La falsa e menzognera donazione di Costantino]. La dimostrazione si fonda sull’analisi filologica del testo del documento che arriva alla conclusione seguente: esso era stato redatto in un latino che non era quello dei tempi di Costantino, ma quello dei secoli successivi.

Le argomenti di Dante, ovviamente, non si basano su elementi filologico-linguistico: sarebbe assurdo e antistorico. Egli esamina la donazione dal punto di vista filosofico, giuridico e religioso. Pertanto, la sua analisi è importante perché in essa ritroviamo la tradizione dei “glossatori (= gli interpreti e i commentatori del diritto), i procedimenti specifici della filosofia scolastica (la dettagliata analisi che collegamenti che uniscono le varie parti dell’enunciato, come la distinzione fra proposizione maggiore e minore) e l’interpretazione tradizionale dei testi biblici.

Confutazione di Dante

La confutazione si articola in quattro punti, ognuno dei quali è seguito dalla relativa dimostrazione:

1) Dividere l’impero va contro il compito dell’imperatore; pertanto, Costantino non poteva effettuare alcuna donazione (donare = dividere). Costantino non poteva concedere ad altri la dignità dell’Impero, né la Chiesa poteva riceverla. A nessuno è consentito di fare, tramite l’ufficio che gli è stato assegnato ciò che è contrario all’ufficio stesso. Il compito dell’Impero è di tenere il genere umano soggetto ad un unico volere o non volere, pertanto all’Imperatore non è consentito scindere l’Impero. Se alcune dignità imperiali fossero passate in potere della Chiesa è come se la tunica inconsuntile fosse stata lacerata, cosa che non hanno nemmeno fatto i soldati romani sul Golgota. Dante, paragona l’Impero alla tunica di Gesù Cristo, realizzata senza cuciture. L’immagine viene riprese anche da Bonifacio VIII per dimostrare, nella sua tesi teocratica, l’unità della Chiesa.

2) Il fondamento dell’Impero è il diritto umano e la donazione di Costantino contrasta con il diritto umano. Come non è lecito alla chiesa andar contro il proprio fondamento, ma anzi, deve sempre poggiare su di esso, cos’ neppure all’Impero è lecito fare qualsiasi cosa contro il diritto umano. Nel caso in cui l’Impero distruggesse se stesso, esso andrebbe contro il diritto umano. Scindere l’Impero, significherebbe la sua distruzione

3) L’imperatore esiste in funzione dell’impero e serve per perpetuarlo: l’impero viene quindi prima dell’imperatore. La donazione sarebbe, pertanto, una diminuzione dell’impero il che è in contraddizione con il ruolo dell’imperatore stesso

4) Una donazione è lecita quando nel donatore c’è la disposizione a dare e nel ricevente la disposizione a ricevere. La Chiesa non poteva avere la disposizione a ricevere beni terreni, come indicato nel Vangelo di Matteo e questo toglie validità alla donazione, rendendola così nulla. In teoria l’imperatore avrebbe potuto assegnare un patrimonio o altre risorse alla Chiesa, fatto salvo, però, il superiore dominio dell’Imperatore stesso.

Separazione dei Poteri

Come si può notare, Dante considera giusta e naturale la separazione dei due poteri, temporale e spirituale. Nella Roma antica quando i due poteri erano distinti la vita sociale aveva un assetto positivo. Invece, con l’arrivo del Cristianesimo un potere ha sempre cercato di prevalere sull’altro, creando così situazioni negative. L’unione dei due poteri è dannosa perché viene a mancare il controllo reciproco che, in condizioni normali, l’uno esercita sull’altro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la posizione di Dante sulla Donazione di Costantino?
  2. Dante confuta la Donazione di Costantino, sostenendo che l'imperatore non poteva dividere l'impero e che la Chiesa non poteva ricevere tale donazione, poiché ciò andrebbe contro il compito dell'imperatore e il diritto umano.

  3. Come viene dimostrata la falsità della Donazione di Costantino?
  4. La falsità della Donazione di Costantino è stata dimostrata nel XV secolo attraverso un'analisi filologica che ha rivelato che il documento era scritto in un latino posteriore all'epoca di Costantino.

  5. Quali sono i quattro punti della confutazione di Dante?
  6. I quattro punti della confutazione di Dante sono: 1) l'impossibilità di dividere l'impero, 2) la contraddizione con il diritto umano, 3) la priorità dell'impero sull'imperatore, e 4) l'inadeguatezza della Chiesa a ricevere beni terreni.

  7. Qual è l'importanza della separazione dei poteri secondo Dante?
  8. Dante ritiene che la separazione dei poteri temporale e spirituale sia giusta e naturale, poiché la loro unione porta a situazioni negative e manca il controllo reciproco che garantisce un equilibrio sociale.

  9. In che modo Dante utilizza la filosofia e il diritto nella sua analisi della Donazione di Costantino?
  10. Dante utilizza la filosofia scolastica e il diritto, esaminando la donazione dal punto di vista filosofico, giuridico e religioso, senza basarsi su elementi filologico-linguistici, per dimostrare l'invalidità della donazione.

Domande e risposte

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