
Volete ottenere il massimo dallo studio ma non sapete in che modo gestire il tempo a vostra disposizione? Ecco alcuni consigli pratici
Esami Universitari: il metodo di studio
Il metodo di studio è fondamentale per ogni studente. Passate ore con la testa china sui libri, la vista è sempre più debole e la testa più pesante, dedicate ore a ripetere i concetti e fate esercizi in continuazione. Eppure i risultati sembrano non arrivare mai, con le interrogazioni in cui riuscite a strappare sufficienze risicate e test nei quali vi perdete in un bicchiere d'acqua.Inutile cedere alla sconforto e assicurarsi di stupidità. Se l'impegno c'è ed è costante forse ciò che vi manca è il metodo di studio adeguato. Un po' come avviene la palestra, è inutile – e a volte controproducente - sprecare enormi quantità di energia se gli esercizi non sono strutturati in maniera adeguata secondo un ordine adatto alle vostre caratteristiche personali.
Innanzitutto bisogna specificare che non andrete da nessuna parte se non siete disposti a studiare sodo. Il monte ore da dedicare all'attività cambierà a seconda delle vostre abilità, ma l'impegno sarà sempre necessario. Chiarito questo punto è necessario capire se il luogo in cui studiate di solito studiate è adatto a non farvi perdere la concentrazione (e fin qui non servirà davvero l'aiuto di uno specialista), e togliere di mezzo tutte gli elementi in grado di farvi perdere lucidità (sapete benissimo di cosa si tratta) ma soprattutto quanto può durare la vostra capacità di focalizzarvi su un determinato argomento.
Come dividere il tempo a disposizione
Probabilmente dovrete fare varie prove, ma dopo aver cronometrato varie sessioni di studio riuscirete a capire quanto tempo siete in grado di dedicare a un singolo tema prima di sentirvi scoppiare le tempie. Il dato sarà fondamentale per strutturare una tabella di marcia che comprenda anche le pause da prendere tra una sessione e l'altra.Ma a cosa dedicare il tempo riservato allo studio? È assolutamente inutile studiare tutte le materie allo stesso modo, in quanto ognuno conosce bene i propri punti deboli e punti di forza. Bisognerà dunque concentrarsi sui primi – stilando una lista di materie, argomenti ed esercizi sui quali non ci si sente sicuri – “tralasciando” i secondi, ovvero dedicando giusto il tempo necessario per conservare i risultati raggiunti.
Vediamo allora quali sono i metodi di studio più in voga, che corrispondono alle esigenza e alle peculiarità dei singoli studenti.

Sottolinea e ripeti
Alcune persone preferiscono sottolineare i libri non in modo schematico, ma facendo sì che una volta ripreso in mano il testo si possano rileggere solo le cose importanti, con eventuali riletture ausiliarie segnalate da asterischi e segni simili. Consigliato per chi fa fatica a schematizzare e preferisce la discorsività.
Schemi
Dal lato opposto c'è chi invece deve avere in mente collegamenti e mappe mentali e si trova meglio racchiudendo parole chiavi e concetti in riquadri geometrici vergati con matite colorate che hanno un loro significato. Per chi preferisce avere tutto alla portata di un singolo sguardo ed è in grado di richiamare velocemente alla memoria quanto studiato.
Riassunti
Esistono invece altre persone che per fissare bene nella mente quanto studiano devo riscriverlo con parole loro. Il modo migliore per sfruttare questo metodo è integrare gli appunti presi in classe, riscritti in bella calligrafia e con un ordine sensato, e aggiungervi tutti i concetti in più che si trovano nel libro di testo.
Lettura e ripetizione
C'è chi si affida invece alle tecniche mnemoniche più elementari, che prevedono la ripetizione fino allo sfinimento delle nozioni da imparare. Utilissimo per coloro che non si trovano a proprio agio con la rielaborazione dei concetti e che invece hanno bisogno di appoggiarsi alle nozioni del libro.
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