Corra96
Habilis
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Concetti Chiave

  • La luce presenta una duplice natura, mostrando sia proprietà particellari che ondulatorie, come evidenziato dall'effetto fotoelettrico e dalla dispersione attraverso un prisma.
  • L. De Broglie propose che particelle come gli elettroni possano manifestare proprietà ondulatorie, introducendo il concetto di "onde materiali".
  • La relazione di De Broglie, λ=h/mu, descrive come la lunghezza d'onda di particelle materiali dipenda dalla loro massa e velocità.
  • Esperimenti di diffrazione, come quello di Davisson e Germer, confermarono che gli elettroni possono comportarsi come onde in determinate condizioni.
  • Il dualismo onda-particella è rilevante principalmente per particelle di dimensioni atomiche o nucleari, con scarsa applicazione per oggetti macroscopici.

Il dualismo onda-particella

Per spiegare l’effetto fotoelettrico Einstein suggerì che la luce possedeva delle proprietà particellari, incorporate nei fotoni. Altri fenomeni però, come la dispersione della luce in uno spettro attraverso un prisma, sono meglio comprensibili sulla base della teoria ondulatoria della luce. La luce sembra quindi avere duplice natura.
Nel 1924 L. De Broglie propose una spiegazione rivoluzionaria per l'esistenza di orbite a energia quantizzata nel modello di Bohr. Egli disse che piccole particelle, come gli elettroni, possono presentare proprietà tipiche delle onde.
Se gli elettroni hanno proprietà ondulatorie e risiedono in orbite di raggio determinato, allora sono possibili solo alcune frequenze ed energie.
De Broglie per formulare derivò la propria equazione delle leggi di Planck e di Einstein.
L’equazione di Einstein è la seguente:
E=mc^2
Dove m è la massa relativistica del fotone e c è la velocità della luce.
L’equazione di Planck, già vista in precedenza, è la seguente:
E=hv
Combinando insieme le due leggi si ha quanto segue:
hv=mc^2
hv/c=mc=p
Dove p è la quantità di moto del fotone. Usando vλ=c, otteniamo:
p=h/λ
Al fine di utilizzare questa equazione per una particella materiale come un elettrone, De Broglie sostituì a p il peso equivalente dell’elettrone: il prodotto della massa della particella m, per la sua velocità u. Si arriva quindi alla relazione di De Broglie:
λ=h/p=h/mu
La conseguenza di questa equazione è che oggetti pesanti hanno λ molto più piccole della dimensione dell’oggetto e che oggetti molto piccoli e veloci hanno λ vicine alle dimensioni dell’oggetto. Se la massa è elevata gli errori commessi per determinare posizione e velocità sono più bassi, mentre se la massa è piccola e la velocità è elevata è impossibile stabilire la posizione con certezza.
De Broglie chiamò le onde associate alle particelle materiali “onde materiali”. Se le onde materiali esistevano per particelle piccole, un fascio di particelle come gli elettroni doveva avere proprietà caratteristiche delle onde, come la diffrazione. Quindi, se l’elettrone può essere descritto come un’onda, deve produrre diffrazione e interferenza.
I primi risultati sperimentali vennero ottenuti utilizzando dei reticoli cristallini, in particolare il primo spettro di diffrazione venne ottenuto da Davisson e Germer nel 1927, colpendo con un fascio di elettroni un cristallo di nichel. Questo esperimento provò che gli elettroni, in certe condizioni, si comportano come onde.
È solo quando lunghezze d’onda sono confrontabili con le dimensioni atomiche o nucleari che il dualismo onda-particella è importante. La teoria ha scarso significato per oggetti di grandi dimensioni, in quanto le loro lunghezze d’onda sono troppo piccole per essere misurate. Per gli oggetti macroscopici sono più adatte le leggi della fisica classica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la natura della luce secondo il dualismo onda-particella?
  2. La luce possiede una duplice natura, mostrando sia proprietà particellari, come suggerito da Einstein con i fotoni, sia proprietà ondulatorie, come dimostrato dalla dispersione della luce attraverso un prisma.

  3. Cosa propose L. De Broglie riguardo alle particelle come gli elettroni?
  4. L. De Broglie propose che particelle piccole come gli elettroni possano presentare proprietà tipiche delle onde, portando alla formulazione della sua equazione che collega la lunghezza d'onda alla quantità di moto.

  5. Qual è la relazione di De Broglie e cosa implica per le particelle materiali?
  6. La relazione di De Broglie è λ=h/p=h/mu, implicando che particelle materiali come gli elettroni possano avere lunghezze d'onda che permettono fenomeni ondulatori come la diffrazione e l'interferenza.

  7. Quali esperimenti hanno confermato il comportamento ondulatorio degli elettroni?
  8. Gli esperimenti di Davisson e Germer nel 1927, utilizzando un cristallo di nichel, hanno confermato che gli elettroni si comportano come onde, producendo uno spettro di diffrazione.

Domande e risposte