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Concetti Chiave

  • Le reazioni chimiche possono essere reversibili o irreversibili; le prime raggiungono uno stato di equilibrio dove le concentrazioni di reagenti e prodotti restano costanti nel tempo.
  • La costante di equilibrio Kc rappresenta il rapporto tra le concentrazioni dei prodotti e dei reagenti elevati ai loro coefficienti stechiometrici, ed è dipendente dalla temperatura.
  • Il valore numerico di Kc permette di prevedere la direzione della reazione e la concentrazione di equilibrio di reagenti e prodotti.
  • Il principio di Le Chatelier descrive come un sistema in equilibrio reagisce a perturbazioni esterne come variazioni di concentrazione o pressione per ristabilire l'equilibrio.
  • In reazioni gassose, un aumento di pressione sposta l'equilibrio verso il lato con meno moli di gas, mentre una variazione di concentrazione può spostare l'equilibrio a favore o sfavore di prodotti o reagenti.

In questo appunto di chimica inorganica viene analizzato l’equilibrio chimico. Di seguito viene riportato cos’è una reazione reversibile e irreversibile, il valore della costante di equilibrio, il rapporto tra l’equilibrio chimico e il principio di Le Chatelier. Equilibrio chimico: Definizione e maggiori caratteristiche articolo

Indice

  1. Equilibrio chimico: Reazioni reversibili e irreversibili
  2. Esempio di reazione reversibile all’equilibrio chimico
  3. Equilibrio chimico e la scoperta della costante Kc
  4. Equilibrio chimico: valore numerico della Kc
  5. Equilibrio chimico e principio di Le Chatelier

Equilibrio chimico: Reazioni reversibili e irreversibili

Di solito una reazione chimica tra due reagenti A e B avviene in maniera completa quando alla fine del processo non rimane traccia dei reagenti, che si sono trasformati completamente nei prodotti C e D .
Una reazione di questo tipo è definita irreversibile e si rappresenta con una sola freccia
aA + bB → cC + dD
Se invece la reazione è incompleta poiché la quantità di prodotti formatosi è inferiore a quella prevedibile e a fine processo sia i reagenti che i prodotti, la reazione è reversibile e si rappresenta con una doppia freccia
aA + bB ⇄ cC + dD
Le reazioni di questo tipo non arrivano a compimento perché arrivano ad uno stato di equilibrio chimico dove a livello macroscopico le sue proprietà non variano, ma a livello microscopico i due processi diretto e inverso continuano ad avanzare alla medesima velocità.

Per ulteriori approfondimenti sull'equilibrio chimico vedi anche qua

Esempio di reazione reversibile all’equilibrio chimico

Ad esempio la sintesi dell'acido iodidrico:
H2 + I2 ⇄ 2HI(g)
una reazione facilmente osservabile in laboratorio grazie alle variazioni cromatiche: H2 e 2HI sono incolori, ma presenta una forte colorazione violetta.

Se la reazione fosse completa il sistema dovrebbe essere incolore, eppure si osserva una continua presenza del violetto, seppure attenuato.
A temperatura e pressione costanti, un sistema chimico chiuso si dice in equilibrio se la concentrazione o la pressione dei reagenti e dei prodotti sono costanti nel tempo. Poiché la velocità di una reazione dipende dalla concentrazione dei reagenti, accadrà che la velocità con cui A e B reagiscono diminuirà proporzionalmente al diminuire delle loro concentrazioni, al contrario C e D cominceranno a reagire con una velocità crescente proporzionale alle loro concentrazioni in aumento, producendo nuovamente A e B.
Dopo un dato tempo te le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti raggiungeranno un certo valore che manterranno nel tempo e la velocità della reazione diretta sarà uguale a quella della reazione inversa.

Per ulteriori approfondimenti sull'equilibrio chimico vedi anche qui

Equilibrio chimico e la scoperta della costante Kc

Intorno alla metà del 1800, il matematico Cato Guldberg e il chimico Peter Waage osservarono che all'equilibrio esisteva un rapporto costante tra le concentrazioni molari dei prodotti e quelle dei reagenti, ciascuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico. Questo portò i due norvegesi a enunciare la legge dell'azione di massa data una generica reazione aA + bB ⇄ cC + dD, la costante di equilibrio è, a una data temperatura, il rapporto tra il prodotto delle concentrazioni molari dei prodotti e il prodotto delle concentrazioni molari dei reagenti, elevante ciascuna al proprio coefficiente stechiometrico, è costante.”
Quindi Kc è caratteristica per ogni reazione reversibile e dipende solo dalla temperatura alla quale avviene la reazione.
L'unità di misura, spesso omessa, di Kc è (mol/L)∆n dove ∆n è la differenza tra la somma dei coefficienti stechiometrici dei prodotti e quella dei reagenti.
Quando in una reazione reversibile tutti i componenti si trovano nella medesima fase si dice che è in equilibrio omogeneo.
Nelle reazioni omogenee la concentrazione molare dei componenti è direttamente proporzionale alla loro pressione; in questo caso la costante di equilibrio si indica con il simbolo Kp.
Il valore di Kp dipende dalla temperatura e si può misurare in (atm)∆n.
I valori Kc e Kp in una reazione omogenea gassosa sono legati dalla relazione
Kp = Kc · (RT)∆n
dove R = 0,082 atm L / k mol e T è la temperatura assoluta in kelvin.
Quando i componenti sono in fasi differenti si parla invece di equilibrio eterogeneo, in tal caso la costante di equilibrio della relazione si esprime prendendo in considerazione solo i componenti gassosi e non le concentrazioni dei liquidi puri o dei solidi presenti.

Per ulteriori approfondimenti sull'equilibrio chimico vedi anche qui

Equilibrio chimico: valore numerico della Kc

La conoscenza del valore numerico della costante di equilibrio di una reazione fornisce informazioni sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo:

  • qualitativamente permette di stabilire se all'equilibrio il sistema conterrà una elevata o bassa concentrazione di prodotti;
  • consente di prevedere il verso nella quale è destinata a procedere;
  • quantitativamente può essere utilizzata per calcolare la concentrazione all'equilibrio di una specie chimica quando sono note le concentrazioni all'equilibrio delle altre specie;
  • può essere usata per calcolare la concentrazione all'equilibrio di reagenti e prodotti quando sono note le loro concentrazioni iniziali tramite la costruzione di tabelle dell'equilibrio.

Se il valore di Kc >> 1 il numeratore è maggiore del denominatore e quindi nella condizione di equilibrio i prodotti si trovano in concentrazione maggiore e l'equilibrio è spostato verso destra.
Se il valore di Kc il denominatore è maggiore del numeratore e quindi nella condizione di equilibrio i reagenti si trovano in concentrazione maggiore e l'equilibrio è spostato verso sinistra.
Se il valore di Kc ≈ 1 il numeratore e il denominatore hanno valori numerici simili e quindi nella condizione di equilibrio i prodotti e i reagenti dalla concentrazione quasi uguale.
Attraverso il quoziente di reazione, ovvero il rapporto tra il prodotto delle concentrazioni dei prodotti e quello delle concentrazioni dei reagenti, possiamo stabilire se la reazione è in equilibrio o meno.
Se Qc la reazione non è all'equilibrio, prevale la reazione diretta e la concentrazione dei prodotti aumenta.
Se Qc > Kc la reazione non è all'equilibrio, prevale la reazione inversa e la concentrazione dei reagenti aumenta.
Se Qc = Kc la reazione è all'equilibrio.

Equilibrio chimico: Definizione e maggiori caratteristiche articolo

Equilibrio chimico e principio di Le Chatelier

Il principio di Le Chatelier sostiene che un sistema all'equilibrio, turbato da un'azione esterna, reagisce in modo da ridurne l'effetto e raggiunge, se possibile, un nuovo stato di equilibrio. La perturbazione può venire da più fattori, vediamoli ora nel dettaglio:
  • Variazione di concentrazione Se si modifica la concentrazione di una delle specie presenti si distrugge temporaneamente lo stato di equilibrio; per ripristinarlo il sistema reagisce consumando parte della specie aggiunta o reintegrando quella sottratta, in questo modo Keq rimane costante.
    Ad esempio nella reazione N2O4 (g) ⇄ 2NO2 (g) se aumentiamo la concentrazione di N2O4 una parte delle molecole aggiunte su trasformerà in NO2 per ristabilire l'equilibrio. Aggiungendo un reagente a un sistema in equilibrio la reazione si sposta verso destra per poi ritornare all'equilibrio iniziale, viceversa se avessimo aggiunto un prodotto.
  • variazione di pressione Se in una reazione gassosa all'equilibrio si aumenta la pressione l'equilibrio andrà verso la direzione in cui è presente il numero di moli minori.
    Ad esempio nella reazione precedente N2O4 (g) ⇄ 2NO2 (g) i in cui a partire da una mole di reagente se ne ottengono due di prodotto, supponiamo di raddoppiare la pressione sul recipiente di reazione (quindi ne dimezziamo il volume) raddoppierà la concentrazione di N2O4 e NO2 ; il raddoppio di entrambe le specie porterà però alla perdita dell'equilibrio, quindi le moli di N2O4 diminuiranno e quelle di NO2 aumenteranno per mantenere l'equilibrio.

Per ulteriori approfondimenti sull'equilibrio chimico vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Cos'è una reazione reversibile e come si rappresenta?
  2. Una reazione reversibile è una reazione chimica in cui i reagenti non si trasformano completamente nei prodotti, e si rappresenta con una doppia freccia (⇄), indicando che i processi diretto e inverso avvengono alla stessa velocità all'equilibrio.

  3. Come si determina la costante di equilibrio Kc?
  4. La costante di equilibrio Kc si determina come il rapporto tra il prodotto delle concentrazioni molari dei prodotti e quello delle concentrazioni molari dei reagenti, ciascuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico, ed è costante a una data temperatura.

  5. Qual è il significato del valore numerico della costante di equilibrio Kc?
  6. Il valore numerico di Kc indica se all'equilibrio il sistema avrà una maggiore concentrazione di prodotti o reagenti. Se Kc >> 1, i prodotti sono in concentrazione maggiore; se Kc << 1, i reagenti sono in concentrazione maggiore; se Kc ≈ 1, le concentrazioni di prodotti e reagenti sono simili.

  7. Come influisce il principio di Le Chatelier sull'equilibrio chimico?
  8. Il principio di Le Chatelier afferma che un sistema all'equilibrio reagisce a una perturbazione esterna (come variazioni di concentrazione o pressione) in modo da ridurne l'effetto, spostando l'equilibrio per ristabilirlo.

  9. Qual è la relazione tra Kc e Kp in una reazione gassosa omogenea?
  10. In una reazione gassosa omogenea, Kc e Kp sono legati dalla relazione Kp = Kc · (RT)∆n, dove R è la costante dei gas, T è la temperatura assoluta in kelvin, e ∆n è la differenza tra la somma dei coefficienti stechiometrici dei prodotti e quella dei reagenti.

Domande e risposte