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Concetti Chiave

  • Il Ciclo di Lundberg delinea le attività dal momento della richiesta clinica fino al rilascio del referto, suddividendo il processo in quattro fasi principali.
  • La fase pre-analitica è critica per la corretta esecuzione degli esami e comprende vari aspetti come l'identificazione del paziente e la scelta del contenitore e dispositivo di prelievo.
  • Un'alta percentuale delle decisioni cliniche, circa il 60-70%, dipende dai risultati degli esami di laboratorio, sottolineando l'importanza della precisione in queste fasi.
  • In caso di guasti informatici, solo le richieste per urgenze o emergenze sono gestibili, limitando il numero di esami eseguibili.
  • Il laboratorio non deve essere sovrautilizzato per esami non necessari, poiché possono generare dati ambigui e difficili da interpretare.

Ciclo di Lundberg

esso illustra tutte le attività che devono essere eseguite sia all’interno che all’esterno del laboratorio, dal momento in cui il clinico compie una richiesta fino a quando il laboratorio rilascia il referto. Tutto il ciclo è complessivamente diviso in quattro fasi:

1) Fase pre-pre-analitica: avviene l’inserimento della richiesta;
2) Fase pre-analitica vera e propria: avviene in parte dentro e in parte fuori dal laboratorio;
3) Fase analitica: durante la quale avviene l’analisi vera e propria della matrice biologica;
4) Fase post-analitica: in cui vengono prodotti e trasmessi dei risultati associati a livelli cut-off di riferimento.

I dati devono essere validati da un tecnico e da un medico - di solito dal dirigente del laboratorio responsabile di quell’esame - e, infine, i dati sono trasmessi al di fuori del laboratorio tramite sistemi informatizzati.
Nella lezione si parlerà soprattutto delle prime fasi e dell’appropriatezza descrittiva, si approfondiranno gli strumenti di cui il clinico si può avvalere per capire se una determinata richiesta di esami è appropriata o meno. Si parlerà soprattutto della fase pre-analitica poiché è questa la fase in cui vengono commessi più errori - di solito nel reparto stesso - che possono inficiare l’esito degli esami. Tali errori comprendono l’identificazione del paziente, la scelta del contenitore appropriato da riempire con la matrice biologica da analizzare, l’identificazione del campione stesso, la scelta del dispositivo per eseguire il prelievo del materiale, e la modalità di trasporto del campione presso il laboratorio. L’importanza di una corretta esecuzione di tali fasi è giustificata se si pensa che il 60-70% circa delle decisioni riguardanti i ricoveri e le terapie dipende dai risultati di esami di laboratorio.
È possibile che si verifichino situazioni di guasti informatici che non consentano la prenotazione di esami o la trasmissione di referti: in queste situazioni sono possibili le richieste solo per pazienti in regime di urgenza o emergenza, e si possono richiedere solo un numero limitato di esami. In ogni caso, comunque, è sempre bene tenere a mente che il laboratorio non è un “superlabomercato”: anche in condizioni di pieno funzionamento, non deve essere sovra-sfruttato per esami inutili, che anzi, potrebbero risultare controproducenti e portare a dati ambigui, di difficile interpretazione.
Lo scopo della medicina di laboratorio è quello di fornire informazioni che, insieme ad altri elementi come la storia clinica, l’esame obiettivo, esami immunologici, microbiologici e strumentali, possano determinare una diagnosi e definire una terapia.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le fasi del Ciclo di Lundberg?
  2. Il Ciclo di Lundberg è diviso in quattro fasi: pre-pre-analitica, pre-analitica, analitica e post-analitica, ognuna con specifiche attività da svolgere.

  3. Perché la fase pre-analitica è considerata critica?
  4. La fase pre-analitica è critica perché è quella in cui si commettono più errori, come l'identificazione del paziente e la scelta del contenitore, che possono influenzare l'esito degli esami.

  5. Qual è l'importanza della medicina di laboratorio?
  6. La medicina di laboratorio fornisce informazioni essenziali per determinare diagnosi e terapie, integrandosi con la storia clinica e altri esami, influenzando il 60-70% delle decisioni mediche.

Domande e risposte