Concetti Chiave
- I soggetti devono restare in sala d'attesa per almeno 15 minuti dopo la vaccinazione per monitorare eventuali eventi avversi a rapida insorgenza.
- Il periodo di osservazione può essere esteso in base a gravi allergie note, per proteggere la salute del paziente da reazioni avverse ipotetiche.
- Adrenalina e defibrillatore sono disponibili negli ambulatori per gestire emergenze; le reazioni avverse devono essere segnalate al Servizio Igiene Pubblica.
- Le vaccinazioni sono registrate nel libretto vaccinale personale e nella Siavr in Veneto, per tenere traccia delle somministrazioni eseguite.
- I vaccini possono essere monovalenti, polivalenti o multipli, con vie di somministrazione che includono intramuscolare, sottocutanea, intradermica e orale.
Indice
Osservazione post-vaccinazione
I soggetti devono rimanere sempre in sala d’attesa per almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. La maggior parte degli eventi avversi a rapida insorgenza che richiedono un intervento di emergenza si verificano infatti entro 10 minuti.
Il periodo di osservazione va prolungato a 30 minuti, fino ad 1 ora o una notte, in caso di rilevazione all’anamnesi, di gravi allergie a sostanze non presenti nei vaccini (alimenti, farmaci, etc) o di precedenti di allergie lievi allo specifico vaccino o a suoi costituenti. Viene considerato appropriato anche un periodo di osservazione motivato dal rischio di sviluppo di un evento avverso anche solo ipotetico, essendo questo un atto effettuato con lo scopo di salvaguardare la salute del paziente.
Gestione delle reazioni avverse
In tutti gli ambulatori sono presenti adrenalina e defibrillatore se vi fosse necessità. Chi rileva una reazione avversa al vaccino (anche senza la certezza della reazione causale) deve darne comunicazione al Servizio Igiene Pubblica o su www.vigifarmaco.it.
Devono essere registrate anche tutte le vaccinazioni effettuate, che vengono conservate nel libretto vaccinale personale. La Siavr è l’anagrafe vaccinale in Veneto, dove possono essere registrate le vaccinazioni eseguite sia in strutture sanitarie sia da medici del territorio. Al giorno d’oggi si preferiscono le formulazioni di vaccini in co-somministrazione perché consentono di vaccinare più rapidamente per più infezioni con una minor incidenza di effetti avversi. Separare le vaccinazioni significa esporre il bambino a più dosi, più somministrazioni e una maggior probabilità di sviluppare reazioni avverse.
Obiettivi delle vaccinazioni
Gli obiettivi delle vaccinazioni sono distinti in tre livelli principali:
- controllo: riduzione del numero dei casi di malattia fino ad un tasso costante di incidenza tale da non rappresentare un problema di sanità pubblica;
- eliminazione: scomparsa della malattia (in un’area geografica) a seguito della rilevante riduzione della circolazione dell’agente eziologico;
- eradicazione: la malattia ed il suo agente eziologico vengono completamente e definitivamente eliminati (es. vaiolo).
Tipologie di vaccini
I vaccini attualmente a disposizione possono avere una preparazione:
- monovalente: si ha una sola dose di somministrazione in quanto vi è un solo stipite/prodotto microbico/anatossina del microrganismo interessato.
Esempio: antipolio 1 e influenza di tipo A (non più utilizzati), difterite, tetano;
- polivalente: vi sono più sierotipi della stessa specie.
Esempio: antipolio 1+2+3, influenza di tipo A+B, anti-meningococco A+C oppure A+C+Y+W135;
- multipla: vi sono più stipiti di specie diverse o associazioni di anatossine.
Vie di somministrazione
Ci sono inoltre varie vie di somministrazione:
- intramuscolare-sottocutanea: vie di elezione per le vaccinazioni con microrganismi uccisi, anatossine, frazione microbiche (subunità);
- intradermica: Bcg (=antitubercolare), anti-rabbia. Assieme alla modalità precedente richiede una serie di elementi organizzativi complessi, in particolar modo nei paesi in via di sviluppo;
- orale: molto gradita e di facile applicazione. Ad esempio: anti-polio di Sabin (vecchia), anti-tifica;
Domande da interrogazione
- Qual è il periodo di osservazione raccomandato dopo la vaccinazione e perché?
- Quali strumenti sono disponibili negli ambulatori per gestire le reazioni avverse?
- Quali sono gli obiettivi principali delle vaccinazioni?
- Quali sono le diverse preparazioni e vie di somministrazione dei vaccini?
I soggetti devono rimanere in sala d’attesa per almeno 15 minuti dopo la vaccinazione, poiché la maggior parte degli eventi avversi a rapida insorgenza si verifica entro 10 minuti. In caso di gravi allergie o precedenti reazioni allergiche, il periodo di osservazione può essere prolungato fino a 30 minuti, 1 ora o una notte.
In tutti gli ambulatori sono presenti adrenalina e defibrillatore per gestire eventuali reazioni avverse. È importante comunicare qualsiasi reazione avversa al Servizio Igiene Pubblica o su www.vigifarmaco.it.
Gli obiettivi delle vaccinazioni sono il controllo, l'eliminazione e l'eradicazione delle malattie. Il controllo mira a ridurre i casi di malattia a un tasso costante, l'eliminazione punta alla scomparsa della malattia in un'area geografica, e l'eradicazione prevede l'eliminazione completa e definitiva della malattia e del suo agente eziologico.
I vaccini possono essere monovalenti, polivalenti o multipli. Le vie di somministrazione includono intramuscolare-sottocutanea, intradermica e orale. Ogni via è scelta in base al tipo di vaccino e alle esigenze organizzative, specialmente nei paesi in via di sviluppo.