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Concetti Chiave

  • I mezzi di contrasto ecografici sono stati scoperti attraverso l'ecocardiografia, utilizzando soluzioni fisiologiche con microbolle per visualizzare le camere cardiache.
  • I mezzi di contrasto di seconda generazione, come il Sonovue, contengono microbolle di esafluoruro di Zolfo che resistono nel circolo polmonare e permettono esami prolungati.
  • Le microbolle nei mezzi di contrasto ecografici risuonano con le pressioni acustiche, permettendo di studiare la direzione del flusso ematico con la sonda ecografica.
  • L'ecografia con mezzo di contrasto offre una visualizzazione dettagliata delle lesioni, simile alla RM, ed è una tecnica più economica e sicura.
  • I mezzi di contrasto ecografici sono generalmente sicuri, con rare reazioni avverse, e non influenzano la funzionalità renale poiché sono escreti per via respiratoria.

Indice

  1. Scoperta dei mezzi di contrasto
  2. Sviluppo dei mdc di 1a generazione
  3. Vantaggi dei mdc di 2a generazione
  4. Sicurezza e controindicazioni dei mdc
  5. Problemi con i mdc contenenti gadolinio

Scoperta dei mezzi di contrasto

Si è arrivati alla scoperta dei mezzi di contrasto ecografici tramite la metodica dell’ecocardiografia. Ci si è accorti, infatti, che somministrando soluzione fisiologica con qualche bollicina all’interno si vedeva il passaggio delle microbolle a livello delle camere cardiache.

Pertanto, si è cominciato a sfruttare volontariamente questo meccanismo per vedere le strutture attraversate dal gas. Le prime applicazioni prevedevano semplicemente di agitare le siringhe contenenti soluzione fisiologica, così da creare delle bollicine di aria all’interno. Il problema era che queste soluzioni di “soluzione shakerata” duravano poco, in quanto le microbolle venivano distrutte a livello del circolo polmonare.

Sviluppo dei mdc di 1a generazione

Sono stati, quindi, sviluppati dei mdc che avessero un comportamento simile e che durassero di più.

I mdc di 1a generazione contenevano delle bolle che, sottoposte a sollecitazioni meccaniche o acustiche, si rompevano ed emettevano un segnale captato dalla sonda ecografica; questo processo portava, infine, alla formazione di un’immagine.

Vantaggi dei mdc di 2a generazione

Sono stati sviluppati, quindi, dei mdc di 2a generazione. In Europa viene utilizzato il Sonovue, venduto in siringhe preriempite, che contiene microbolle di esafluoruro di Zolfo. Viene somministrato in boli molto piccoli (2,5-3 ml). Sono bolle molto piccole con un diametro nettamente inferire a quello dei globuli rossi che possono circolare liberamente nel circolo polmonare. È possibile seguire nel tempo il movimento delle microbolle, arrivando ad eseguire esami prolungati nel tempo (anche 5-7 minuti dopo l’iniezione). Un altro vantaggio è che con le pressioni acustiche impiegate nell’ecografia le bolle risuonano: quando aumenta la pressione si riduce il diametro della bolla, quando si riduce la pressione dell’onda la bolla si espande. Con la sonda ecografica è possibile leggere le variazioni del diametro di queste bolle ottenendo un segnale che permette di studiare la direzione del flusso ematico. Precisazione: il mdc ecografico non diffonde nell’interstizio come quello della Tac, circola esclusivamente nel torrente ematico.

Sicurezza e controindicazioni dei mdc

La letteratura ci dice che si tratta di sostanze sicure: a fronte di decine di migliaia di somministrazioni sono state riportate 3 decessi, di cui solo 1 correlato al mdc. Il pz aveva avuto una coronaropatia ischemica acuta recente, che è l’unica reale controindicazione. Altrimenti il mezzo viene escreto per via respiratoria senza influire sulla funzionalità renale. L’ecografia con mezzo di contrasto ha il grande vantaggio di permettere la visualizzazione di lesioni anche molto piccole con un’accuratezza e un dettaglio che sono simili a quelli della RM, utilizzando però una tecnica molto più economica e maneggevole.

Problemi con i mdc contenenti gadolinio

Circa 15 anni fa è emersa però una patologia chiamata fibrosi nefrogenica sistemica associata all’utilizzo dei mdc contenti gadolinio: alcune molecole non lo legavano saldamente determinandone la liberazione. Il gadolinio non viene escreto per via renale, ma si accumula nell’interstizio dei tessuti suscitando una reazione fibrotica. Chiaramente se l’accumulo interessa gli organi parenchimatosi, parte del parenchima viene sostituito da tessuto cicatriziale con perdita della funzionalità ed eventuale insufficienza d’organo.

Domande da interrogazione

  1. Come sono stati scoperti i mezzi di contrasto ecografici e quali erano le prime applicazioni?
  2. I mezzi di contrasto ecografici sono stati scoperti tramite l'ecocardiografia, notando che la somministrazione di soluzione fisiologica con bollicine permetteva di vedere il passaggio delle microbolle nelle camere cardiache. Le prime applicazioni consistevano nell'agitare siringhe con soluzione fisiologica per creare bollicine d'aria.

  3. Quali sono le principali differenze tra i mezzi di contrasto di 1a e 2a generazione?
  4. I mezzi di contrasto di 1a generazione emettevano un segnale quando le bolle si rompevano, mentre quelli di 2a generazione, come il Sonovue, contengono microbolle di esafluoruro di Zolfo che possono circolare liberamente nel circolo polmonare e risuonano con le pressioni acustiche dell'ecografia, permettendo di studiare la direzione del flusso ematico.

  5. Quali sono i vantaggi dell'ecografia con mezzo di contrasto rispetto ad altre tecniche di imaging?
  6. L'ecografia con mezzo di contrasto permette la visualizzazione di lesioni molto piccole con un'accuratezza simile a quella della RM, ma è una tecnica più economica e maneggevole. Inoltre, il mezzo di contrasto ecografico non diffonde nell'interstizio ma circola esclusivamente nel torrente ematico, ed è generalmente sicuro.

  7. Quali sono i rischi associati all'uso dei mezzi di contrasto contenenti gadolinio?
  8. L'uso dei mezzi di contrasto contenenti gadolinio può portare alla fibrosi nefrogenica sistemica, una patologia causata da alcune molecole che non legano saldamente il gadolinio, determinandone la liberazione e l'accumulo nei tessuti, che può causare reazioni fibrotiche e perdita di funzionalità d'organo.

Domande e risposte