Concetti Chiave
- Le tecniche avanzate di neurorisonanza magnetica si dividono tra quelle che studiano la struttura e quelle che studiano la funzione delle aree nervose.
- L'aumento del campo magnetico nelle macchine Rn, già a 7T, mira a migliorare la precisione diagnostica e la rilevazione precoce delle patologie.
- Nella diagnosi di condizioni come la sclerosi multipla, la precisa identificazione delle lesioni è cruciale per determinare l'approccio terapeutico.
- La volumetria permette un'acquisizione di immagini in blocco, migliorando la riproducibilità e la risoluzione rispetto alla classica Rm.
- La tecnologia avanzata consente di segmentare e analizzare la sostanza grigia e bianca, utile per monitorare patologie neuropsichiatriche e l'evoluzione delle lesioni.
Frontiere della neurorisonanza magnetica
Le tecniche più avanzate di Rn si dividono in quelle che studiano la struttura/morfologia e quelle che studiano la funzione, cioè l’attività delle aree nervose. Per aumentare la risoluzione è necessario aumentare il campo magnetico: per questo ci sono già macchine da 7T, ma in futuro probabilmente saranno ancora più potenti. L’obiettivo è quello di vedere sempre di più e sempre meglio, in modo tale da arrivare a una diagnosi senza dover fare biopsia o citologia, e soprattutto fare diagnosi più precoci, e quindi iniziare più precocemente anche la terapia. In alcuni casi, ad esempio nella sclerosi multipla, anche vedere un puntino di più o un puntino di meno fa la differenza perché condiziona l’approccio terapeutico: infatti nei criteri diagnostici della sclerosi multipla e di altre patologie, e anche nella diagnostica differenziale, è molto importante la presenza e la posizione delle lesioni. Ad esempio se si vedono lesioni multiple è poco probabile che sia un tumore primitivo (eccezione: glioblastoma è multifocale), ma saranno piuttosto delle localizzazioni. Nell’immagine: sezione coronale T1 e accanto sezione sagittale. Si osserva l’ippocampo, struttura a forma di C: viene studiato di routine per tutti i disturbi cognitivi/di memoria, e in particolare si quantifica l’eventuale atrofia. Oltre ad aumentare la risoluzione, per migliorare la diagnosi è utile poter valutare il volume delle strutture: ad esempio se si diagnostica una lesione da controllare nel tempo è fondamentale poter avere delle misure precise della lesione stessa. Nella Rm tradizionale vengono fatte “fette” di tessuto con inclinazioni diverse e su piani diversi, per cui sarebbe difficile valutare l’evoluzione di una lesione confrontando “fette” fatte in Rm diverse, invece il confronto del volume risulta più semplice.
Altre informazioni
Nella volumetria, a differenza della classica Rm che acquisisce le immagini a fette, si acquisiscono immagini in blocco. Acquisire un volume anziché un’immagine a strati ha il vantaggio di ottenere maggior riproducibilità e risoluzione. Questo perché avere un’informazione a fette significa avere una spaziatura tra una fetta e l'altra e quindi perdere delle informazioni (risoluzione non adeguata); inoltre si perde anche la riproducibilità, perché la fetta va orientata in un certo piano. Invece, studiando un volume si hanno delle immagini riproducibili, che permettono di monitorare correttamente il follow-up di un paziente. Grazie allo sviluppo tecnologico siamo passati dalle acquisizioni a fette di soli 2 strati in 5 min, all’acquisizione volumetrica in pochi secondi. Inoltre quando si acquisisce una volumetria, tramite software è possibile segmentare, scorporare la sostanza grigia e la sostanza bianca: si può valutare complessivamente la sostanza bianca e grigia, valutare ad esempio lo spessore della corteccia (es. atrofia, patologie neuropsichiatriche), il volume dell’ippocampo, del talamo, ecc..Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale delle tecniche avanzate di neurorisonanza magnetica (Rn)?
- Come viene influenzato l'approccio terapeutico nella sclerosi multipla dalle tecniche di Rn?
- Quali sono i vantaggi della volumetria rispetto alla classica Rm?
- In che modo le tecniche avanzate di Rn possono migliorare la diagnosi dei disturbi cognitivi/di memoria?
L'obiettivo principale è quello di aumentare la risoluzione delle immagini per arrivare a una diagnosi più precisa e precoce, senza la necessità di biopsia o citologia, permettendo così di iniziare le terapie in modo più tempestivo.
Nella sclerosi multipla, la presenza e la posizione delle lesioni, che possono essere meglio identificate grazie alle tecniche avanzate di Rn, sono cruciali per definire l'approccio terapeutico, poiché anche un minimo cambiamento può fare la differenza nella scelta del trattamento.
La volumetria offre maggiore riproducibilità e risoluzione rispetto alla classica Rm che acquisisce immagini a fette. Questo perché acquisisce immagini in blocco, evitando la perdita di informazioni e facilitando il monitoraggio dell'evoluzione di una lesione nel tempo.
Le tecniche avanzate di Rn permettono di studiare strutture come l'ippocampo in dettaglio, quantificando ad esempio l'atrofia, il che è fondamentale per la diagnosi di disturbi cognitivi/di memoria, migliorando così la precisione diagnostica.