carlottazamperlini
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Concetti Chiave

  • Le vitamine negli animali possono essere dosate tramite Unità Internazionali o unità ponderali come milligrammi e microgrammi.
  • Le vitamine sono classificate per solubilità: idrosolubili (vitamina C e gruppo B) e liposolubili (vitamina A, D, E, K).
  • La temperatura è un fattore cruciale nella lavorazione dei mangimi, influenzando la conservazione delle vitamine.
  • I caroteni sono meno digeribili della vitamina A, e la digeribilità varia tra latte, foraggi freschi e secchi.
  • La sintesi di vitamina K è solitamente sufficiente grazie ai batteri intestinali, ma può essere compromessa da antibiotici.

Indice

  1. Dosaggio delle vitamine negli animali
  2. Aspetti importanti

Dosaggio delle vitamine negli animali

Il quantitativo di vitamine all’interno di un alimento può essere espresso attraverso unità di misura biologiche, cioè le Unità Internazionali, che corrispondono al dosaggio di vitamine utile a prevenire o curare specifiche carenze.
Un secondo metodo di dosaggio è quello chimico, che utilizza unità di misura ponderali, cioè milligrammi, microgrammi ecc… Sono classificate secondo:
- usando le lettere dell’alfabeto (vitamina A, vitamina D ecc…).
-sulla base delle loro proprietà biologiche: ad esempio la vitamina D è anche chiamata calciofissatrice, e la A epitelio protettrice.
- sulla base della loro struttura chimica.
Nel momento in cui le attività di prevenzione nei confronti delle carenze delle vitamine sono state evidenziate, la struttura di queste non era ancora chiara. Infatti la struttura chimica è stata scoperta successivamente (ad esempio la vitamina D, anche detta colecalciferolo).
Dal punto di vista nutrizionale le vitamine vengono classificate in modo più efficace, ovvero in base alla loro solubilità:
-vitamine solubili in acqua, che sono la vitamina C e tutto il gruppo delle B (gruppo molto eterogeneo che contiene persino vitamine che non definiamo come B, per esempio la colina)
-vitamine liposolubili, che sono la vitamina A, D, E, K

Aspetti importanti

Questa classificazione è importante ai fini nutrizionali perché se, ad esempio, consideriamo un mangime ricco di grassi, possiamo pensare che al suo interno ci siano delle vitamine liposolubili. alcune non resistono alla temperatura (es. la vit B1, acido pantotenico, acido folico, vit C). La temperatura è molto importante per lo stoccaggio dei mangimi e in tutte le fasi della lavorazione. Nel caso dei mangimi pellettati (ricavati da una miscela trasformata in piccoli cilindretti solidi), questi vengono prodotti ad una temperatura abbastanza elevata, e questo ha sia un effetto positivo perché una parte dell’amido viene depolimerizzato, sia negativo perché alcune vitamine deperiscono.
I caroteni sono meno digeribili della vit A, i caroteni del latte sono più digeribili di quelli dei foraggi, quelli freschi sono più digeribili dei foraggi secchi.
L’acido fitico deprime il coefficiente di utilizzazione digestiva di fosforo, vit D e provitamina D. Il coefficiente di utilizzazione digestiva della vit K non ha grande significato perché essa è sintetizzata dai batteri presenti nell’intestino. In condizioni normali quindi non si hanno carenze di vitamina K. In altre situazioni questa sintesi avviene malamente, per esempio quando si ha un animale trattato con antibiotici o sulfamidici.
Per le vitamine idrosolubili si hanno importanti fenomeni di sintesi soprattutto in quelle specie nelle quali c’è un tratto del sistema digerente fermentante (ruminanti, coniglio, equidi…). L’assorbimento delle vitamine idrosolubili avviene nella prima parte dell’intestino tenue; la vit B12 probabilmente è assorbita anche nel crasso e il suo assorbimento richiede un fattore intrinseco chiamato apoeritrina, che in carenza, anche qualora la vit B12 sia presente in quantità normali, comporta avitaminosi; la colina è assorbita anche nel crasso (si tratta di un caso particolare perché tra quelle del gruppo B è quella necessaria in quantità più elevate).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i due metodi principali per esprimere il quantitativo di vitamine negli alimenti?
  2. I due metodi principali sono il dosaggio attraverso unità di misura biologiche, ovvero le Unità Internazionali, e il dosaggio chimico, che utilizza unità di misura ponderali come milligrammi e microgrammi.

  3. Come vengono classificate le vitamine dal punto di vista nutrizionale?
  4. Dal punto di vista nutrizionale, le vitamine vengono classificate in base alla loro solubilità: in acqua (vitamina C e tutto il gruppo delle B) e liposolubili (vitamina A, D, E, K).

  5. Perché è importante la temperatura nella lavorazione e nello stoccaggio dei mangimi?
  6. La temperatura è cruciale perché influisce sulla conservazione delle vitamine nei mangimi; alcune vitamine non resistono a temperature elevate, il che può avere effetti negativi sulla loro presenza nei mangimi pellettati.

  7. Qual è l'importanza dell'acido fitico e dei batteri intestinali nell'utilizzazione delle vitamine?
  8. L'acido fitico può deprimere l'utilizzazione digestiva di alcune vitamine e minerali, mentre i batteri intestinali sono fondamentali per la sintesi della vitamina K, che non presenta carenze in condizioni normali grazie a questa sintesi batterica.

Domande e risposte