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Concetti Chiave

  • La terapia marziale endovenosa evita la tossicità gastroenterica del ferro per os, poiché non comporta l'assorbimento locale nello stomaco.
  • Patologie come Artrite Reumatoide e IBD presentano infiammazione cronica e rischio di carenza di ferro a causa di ridotto assorbimento e perdite occulte.
  • Nei pazienti con scompenso cardiaco cronico, l'anemia è comune e multifattoriale, con implicazioni negative sugli esiti clinici.
  • Una ferritina sotto 100 µg/l o 300 µg/l con bassa saturazione della transferrina indica necessità di terapia endovenosa.
  • Studi recenti mostrano che il ferro endovenoso migliora gli esiti in pazienti con scompenso cardiaco, riducendo riacutizzazioni e mortalità.

Indice

  1. Differenze tra terapia marziale endovenosa e per bocca
  2. Altri aspetti

Differenze tra terapia marziale endovenosa e per bocca

Tra le due terapie ci sono importanti differenze dal punto di vista di farmacocinetica e farmacodinamica.
quando la patologia sottostante non è una patologia da malassorbimento. Gli effetti collaterali del ferro per os, precedentemente elencati, sono prevalentemente a livello gastroenterico e sono dovuti alla tossicità locale del ferro che non viene assorbito.
Quando invece si somministra il ferro per via parenterale non si assiste a questa tossicità locale. Nell’ultima parte della lezione il prof presenta delle condizioni di difficile diagnosi, in particolare si parla di situazioni in cui si può avere una deplezione totale di ferro in concomitanza di infiammazione.
Vengono prese come esempio due patologie infiammatorie croniche molto comuni: Artrite Reumatoide e Ibd. In entrambe le patologie l’infiammazione è preponderante e contemporaneamente ad essa c’è un rischio di depauperamento di ferro.
Nel caso dell’Ar, la terapia prevede l’assunzione di farmaci steroidei e Fans associati a Ppi, riducendo così l’assorbimento di Fe. I pazienti nel lungo periodo possono avere delle micro-perdite occulte iatrogene e un ridotto assorbimento di ferro per l’utilizzo dei Ppi.

Altri aspetti

Per quanto riguarda le Ibd ci possono essere, in contemporanea all’infiammazione, perdite ematiche conclamate croniche o occulte. In questi casi la ferritina diventa un marcatore difficile da interpretare se non con l’utilizzo dei cut-off più elevati.
Un altro caso interessante è rappresentato dal paziente anemico con scompenso cardiaco cronico con ridotta Fe. Nelle ultime casistiche mondiali, tra i pazienti con scompenso cardiaco cronico si trova che una percentuale molto vicina al 50% presenta anche anemia. Nonostante si tratti di un’anemia lieve, essa si associa ad outcome più sfavorevoli.
In questo caso si tratta di un’anemia multifattoriale: infiammazione subclinica (Il-6 dosabile), insufficienza renale (sindrome cardio-renale), emodiluizione, carenza assoluta di ferro, malnutrizione, perdite ematiche, edema delle mucose etc. La lezione scorsa è terminata parlando del possibile utilizzo, in corso di broncopolmonite acuta, di una terapia antinfiammatoria con corticosteroidi, ricordando che questo utilizzo è validato in caso di forme particolarmente severe caratterizzate da importante impegno sistemico infiammatorio e per breve periodo così da evitare l’insorgenza di effetti collaterali (aumentando il numero di posti letti disponibili), ma innanzitutto dell’individuo (oltre che personalmente anche per diminuire il rischio di complicanze ospedaliere come le infezioni).
Per somministrare la terapia si considera una ferritina inferiore ai 100 µg/l oppure a 300 µg/l qualora la saturazione della transferrina fosse inferiore al 20%. Negli ultimi anni si è visto tramite uno studio randomizzato in doppio cieco che la somministrazione di ferro per via parenterale in questi pazienti migliora tutti gli outcome: le ri-ospedalizzazioni, le riacutizzazioni e la mortalità.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra la terapia marziale endovenosa e quella per bocca?
  2. Le differenze principali riguardano la farmacocinetica e la farmacodinamica. La terapia per bocca può causare effetti collaterali gastroenterici a causa della tossicità locale del ferro non assorbito, mentre la somministrazione parenterale evita questa tossicità.

  3. Quali patologie infiammatorie croniche sono associate a un rischio di depauperamento di ferro?
  4. L'Artrite Reumatoide e le malattie infiammatorie croniche intestinali (Ibd) sono esempi di patologie in cui l'infiammazione è preponderante e c'è un rischio di depauperamento di ferro.

  5. Come si presenta l'anemia nei pazienti con scompenso cardiaco cronico?
  6. Nei pazienti con scompenso cardiaco cronico, circa il 50% presenta anemia, che è spesso lieve ma associata a outcome sfavorevoli. È un'anemia multifattoriale legata a infiammazione subclinica, insufficienza renale, emodiluizione, carenza di ferro, malnutrizione e altre cause.

  7. Quali sono i benefici della somministrazione di ferro per via parenterale nei pazienti con scompenso cardiaco cronico?
  8. La somministrazione di ferro per via parenterale in questi pazienti migliora gli outcome, riducendo le ri-ospedalizzazioni, le riacutizzazioni e la mortalità, come dimostrato da uno studio randomizzato in doppio cieco.

Domande e risposte