Concetti Chiave
- I coefficienti di digeribilità integrati rappresentano il rapporto tra la quantità di sostanza digerita e quella consumata, applicabile a vari alimenti e componenti come proteine e fibre.
- Il periodo sperimentale per determinare la digeribilità varia: 5-7 giorni per piccoli animali e suini, fino a 14 giorni per ruminanti ed equini.
- La densità energetica della razione influisce sull'alimentazione animale; una razione troppo fibrosa può diventare difficile da consumare.
- Gli animali selvatici accumulano riserve energetiche durante le stagioni di abbondanza, consumandole in inverno, influenzando la flora batterica del rumine.
- Il picco stagionale di melatonina in inverno aiuta gli animali a limitare la fame, migliorando la sopravvivenza in regioni settentrionali.
Indice
Digeribilità e alimentazione animale
I coefficienti di digeribilità integrati di una sostanza sono dati dal rapporto tra la quantità digerita e la quantità consumata. Questo rapporto può essere calcolato su diversi alimenti, come la sostanza secca, piuttosto che quella organica. Si può
utilizzare anche per le singole componenti: la digeribilità di una proteina, degli acidi grassi, della fibra, dell’energia…
Periodo sperimentale e nutrizione
Tutto questo vale solo su gruppi di animali che posso sperimentare, una dieta costante ed equilibrata, di un periodo preparatorio che dipende da quanto il microbioma degli animali è pronto ad accogliere una determinata razione (più la flora è importante, più il periodo si allunga). Il periodo sperimentale, ossia il momento in cui l’animale ingerisce una quantità di alimento e il momento in cui viene eliminato, a sua volta non è costante. Il periodo sperimentale dura da 5-7 giorni nei piccoli animali e per i suini, fino a 14 nei ruminanti e negli equini.
La situazione più efficacie dal punto di vista della nutrizione animale è quella compresa tra i due tratteggi brevi perpendicolari alla curva. Questo corrisponde all’intervallo che consente all’animale di utilizzare le razioni meno dense dal punto di vista energetico (più fibrose).
Densità della razione e svuotamento
Si assiste al fenomeno paradosso per cui, ad un certo punto, la densità della razione dell'animale è talmente bassa che non riesce a mangiarla. Al di là del fabbisogno, infatti, c’è una questione meccanica per la quale un animale trova comunque da mangiare (es. i topi nelle navi che si nutrivano di candele). Di conseguenza, un animale selvatico ingerisce comunque sostanze anche se queste non apportano nutrienti. Questo fa si che i tempi di svuotamento del rumine siano molto alti.
Alimentazione stagionale e riserve
Alla destra dello schema si trovano situazioni tipiche degli allevamenti; a sinistra si trovano le situazioni tipiche dei selvatici, in particolare, esiste un momento in cui questi trovano un alimento molto proteico in alcune stagioni (fine primavera, inizio estate). L’animale quindi si nutre di alimenti molto proteici e li stocca sotto forma di riserva. In autunno inizia la stagione dei bramiti, in cui l’esigenza primaria dell’animale non è quella di alimentarsi. In inverno poi vengono consumate le energie stoccate nella buona stagione. La quantità di grasso passa dal 21% al 3% e di conseguenza ha fame, cerca alimento, ma non viene appagato (gli alimenti di cui si nutre si trovano a sinistra del grafico). Questo comporta che nello “spring rise” dell’anno successivo, il rumine ha una flora batterica e quindi non è più abituato a digerire queste tipologie di alimento. Questo porta a delle dismetabolie a livello ruminale, che può portare a morte per “starvation”, ossia digiuno.
Melatonina e sopravvivenza invernale
Esiste un metodo che la natura ha messo a punto in modo da limitare l’eccessiva fame durante l’inverno e corrisponde al picco di melatonina: gli animali con picco stagionale in inverno sono quelli che hanno meno fame e avranno più capacità di sopravvivenza. Questo fatto è talmente importante che più si va a nord, più gli animali partoriscono insieme, come le renne o i calibù, perché il periodo di picco di melatonina è molto ristretto.
Domande da interrogazione
- Che cosa sono i coefficienti di digeribilità integrati e come vengono calcolati?
- Qual è l'importanza del periodo preparatorio nella sperimentazione degli alimenti sugli animali?
- Qual è la durata del periodo sperimentale per la valutazione della digeribilità negli animali?
- Come influisce la densità energetica della razione sull'alimentazione animale?
- Qual è il ruolo della melatonina nella sopravvivenza degli animali durante l'inverno?
I coefficienti di digeribilità integrati rappresentano il rapporto tra la quantità di una sostanza digerita e quella consumata, calcolabile su diversi alimenti o componenti specifiche come proteine o fibre.
Il periodo preparatorio è cruciale per adattare il microbioma degli animali alla dieta sperimentale; la sua durata dipende dall'importanza della flora intestinale, influenzando l'efficacia dell'alimentazione.
La durata del periodo sperimentale varia in base alla specie: va da 5-7 giorni per piccoli animali e suini fino a 14 giorni per ruminanti ed equini.
Una razione meno densa dal punto di vista energetico (più fibrosa) è generalmente più efficace per l'alimentazione animale, ma esiste un limite oltre il quale la razione diventa troppo poco densa per essere consumata efficacemente.
La melatonina, con il suo picco stagionale in inverno, aiuta a limitare l'eccessiva fame degli animali, aumentando così le loro capacità di sopravvivenza, soprattutto nelle regioni settentrionali dove gli animali tendono a partorire insieme.