Concetti Chiave
- La radiografia digitale ha contribuito significativamente alla riduzione della dose di radiazione nei pazienti rispetto alla radiologia convenzionale.
- In TC, la dose di radiazione è più elevata a causa della valutazione volumetrica su tre piani; miglioramenti tecnologici hanno ridotto i rischi legati a questa metodica.
- Per ridurre la dose in TC, si consigliano accorgimenti come il corretto posizionamento del paziente e l'ottimizzazione delle scansioni e della tensione del tubo radiogeno.
- La radiologia interventistica comporta un'alta esposizione ai raggi X; l'uso di protocolli specifici e dispositivi di protezione individuale è essenziale per minimizzare i rischi.
- Professionisti come odontoiatri e chirurghi vascolari devono ricevere formazione sulla radioprotezione per l'uso sicuro dei raggi X nelle loro pratiche.
Indice
Accorgimenti tecnici in radiologia
Ci sono poi accorgimenti tecnici: i filtri, le griglie anti-diffusione ma soprattutto grazie alla radiografia digitale si è ridotto notevolmente la dose emessa in corso di radiologia convenzionale. La riduzione della dose è fondamentale anche in TC dove la dose è maggiore della radiografia convenzionale perché copre grandi volumi e si compie una valutazione volumetrica su tre piani, non su singolo piano.
Riduzione della dose in TC
Viene mostrata una tabella di una ventina di anni fa che analizzava gli Stati dove più si facevano tc, tra i quali Stati Uniti e Inghilterra, dove sono state considerate coorti molto grandi con giovani sottoposti a TC e dove si è rilevata un’incidenza di cancro del 24% negli Stati Uniti mentre nel
Regno Unito si è trovata una correlazione diretta con neoplasia cerebrale e leucemia. I milligray utilizzati per gli esami erano infatti molto elevati, ora l’utilizzo consapevole della metodica e i miglioramenti tecnologici hanno sicuramente ridotto i danni.
Ottimizzazione delle apparecchiature
Ci sono una serie di accorgimenti per ridurre la dose anche in tc, come posizionare correttamente il paziente concentrando il fascio radiogeno sull’area che ci interessa, ottimizzando la lunghezza delle scansioni, riducendo la tensione e quindi la differenza di potenziale che applichiamo al tubo radiogeno. Più sono alti i kilowatt del tubo radiogeno, più raggi X si producono, il kilovoltaggio è quindi direttamente proporzionale alla quantità di raggi X. Inoltre, migliorando la qualità tecnica delle apparecchiature, si è visto che riducendo i kilovolt e scendendo a 90 chilovolt riduciamo la dose di circa un terzo. Sono stati sviluppati protocolli e accorgimenti per ridurre la dose basati sulla riduzione del kilovoltaggio, sulla modulazione automatica del milliamperaggio, sulla composizione, sul peso e sulla struttura che si viene a incontrare. Ad esempio, alcune apparecchiature riducono la dose quando si trovano nella mammella per ridurre il danno al tessuto che è maggiormente sensibile.
Radiologia interventistica e protezione
La radiologia interventistica è un’attività di tipo diagnostico invasivo (es. biopsia) e terapeutico (drenaggi, procedure endovascolari) nella quale si usa una dose radiogena più elevata perché in questo caso c’è un’erogazione continua di raggi X, la cosiddetta fluoroscopia che serve per una valutazione dinamica dell’anatomia fondamentale, come per il posizionamento di un drenaggio. Lo stesso problema si presenta con interventistica in tc come il posizionamento del drenaggio sotto guida tc dove la probabilità di avere un’importante esposizione a raggi X è elevata. Ci sono una serie di accorgimenti tecnici che riducono la dose, primo fra tutto usare protocolli specifici e migliorare le apparecchiature moderne come gli angiografi, dove devono essere minimizzate le acquisizioni radiografiche, ottimizzate le acquisizioni, devono essere utilizzati dispositivi di protezione individuale come il gonnello piombato per gonadi e specchietti pensili davanti agli occhi per proteggere il cristallino.
Utilizzo complementare dei raggi X
Con utilizzo complementare dei raggi X si intende l’utilizzo da parte di figure professionali all’esterno dei radiologi come gli odontoiatri, i chirurghi vascolari, cardiologi, ortopedici, urologi. Quindi anche loro devono essere formati dal punto di vista della radioprotezione.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli accorgimenti tecnici per ridurre la dose di radiazione del paziente?
- Quali sono i rischi associati all'utilizzo della TC?
- Come si può ridurre la dose di radiazione durante una TC?
- Chi deve essere formato dal punto di vista della radioprotezione nell'utilizzo complementare dei raggi X?
I filtri, le griglie anti-diffusione e la radiografia digitale sono alcuni dei accorgimenti tecnici utilizzati per ridurre la dose di radiazione del paziente.
L'utilizzo della TC comporta una maggiore dose di radiazione rispetto alla radiografia convenzionale e può essere correlato a un aumento dell'incidenza di cancro, come la neoplasia cerebrale e la leucemia.
La dose di radiazione durante una TC può essere ridotta posizionando correttamente il paziente, ottimizzando la lunghezza delle scansioni e riducendo la tensione applicata al tubo radiogeno. Inoltre, l'utilizzo di protocolli specifici e apparecchiature moderne può contribuire a ridurre la dose.
Gli odontoiatri, i chirurghi vascolari, cardiologi, ortopedici e urologi, che utilizzano i raggi X in modo complementare, devono essere formati dal punto di vista della radioprotezione.