pietrodelia9
Erectus
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Concetti Chiave

  • Le mutazioni genetiche si dividono in puntiformi, cromosomiche e genomiche in base alla porzione del materiale genetico coinvolta.
  • Le mutazioni puntiformi coinvolgono un numero limitato di nucleotidi (1-50) e possono essere silenti, missenso o nonsenso.
  • Le mutazioni cromosomiche interessano interi cromosomi e possono essere numeriche o strutturali, come la sindrome di William.
  • Le mutazioni genomiche interessano l'intero genoma e non sono mai state osservate negli animali.
  • Le mutazioni geniche possono essere reversibili, permettendo il ripristino del fenotipo e del genotipo originale.

Indice

  1. Classificazione delle mutazioni
  2. Tipologie di mutazioni geniche
  3. Mutazioni cromosomiche e genomiche

Classificazione delle mutazioni

Con riferimento all'estensione della mutazione, a quale porzione del materiale genetico interessa che sia esso un singolo gene,un cromosoma o un intero genoma, le mutazioni si classificano in: puntiformi, cromosomiche e genomiche.
Le mutazioni geniche o puntiformi si definiscono tali perché riguardano un numero di nucleotidi compreso tra 1 e 50.

Questo tipo di mutazioni può esprimersi in diverse forme, a seconda della causa che le induce. Tra le forme più comuni ricordiamo le mutazioni silenti che si verificano quando la costruzione di una base azotata in un codone non altera l'aminoacido codificato.Per esempio, se il codone TTT muta in TTC l'amminoacido sintetizzato rimane la fenilalanina.

Tipologie di mutazioni geniche

Appartenenti sempre alle mutazioni geniche sono anche quelle dette mutazioni missenso che si verificano quando la costruzione di una base azotata in un codone genera un diverso amminoacido da quello originariamente codificato. Per esempio, se il codone TTT muta in TCT, l'amminoacido sintetizzato non rimane la fenilalanina ma muta in senina.

Un'altra tipologia specifica di mutazioni geniche è rappresentata dalle mutazioni nonsenso che si verificano quando la sostituzione di una base azotata comporta la sintesi di una proteina tronca o in alcuni casi conduce la mancata esportazione dell'amminoacido. Una caratteristica appartenente le mutazioni geniche e la reversibilità ovvero la capacità di restituire il fenotipo e di ricostituire il genotipo originale. Questo processo può venire o in seguito a una seconda mutazione opere versione del sito o del codone. Le mutazioni possono anche generarsi per inserzione, duplicazione o delezione.

Mutazioni cromosomiche e genomiche

Le mutazioni cromosomiche si definiscono tali in quanto riguardano un intero cromosoma e si distinguono prevalentemente in numeriche e strutturali. Un esempio di mutazione cromosomica strutturale è rappresentato dalla sindrome di William. Le mutazioni genomiche si definiscono tali in quanto tutto il genoma risulta essere mutato. Non si sono mai verificate sugli animali e tuttora sono oggetto di studio.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali categorie di mutazioni genetiche?
  2. Le mutazioni genetiche si classificano in puntiformi, cromosomiche e genomiche, a seconda della porzione del materiale genetico interessata.

  3. Cosa caratterizza le mutazioni geniche o puntiformi?
  4. Le mutazioni geniche o puntiformi riguardano un numero di nucleotidi compreso tra 1 e 50 e possono manifestarsi come mutazioni silenti, missenso o nonsenso.

  5. Qual è la differenza tra mutazioni cromosomiche e genomiche?
  6. Le mutazioni cromosomiche riguardano un intero cromosoma e possono essere numeriche o strutturali, mentre le mutazioni genomiche coinvolgono l'intero genoma e non sono mai state osservate negli animali.

Domande e risposte