carlottazamperlini
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Concetti Chiave

  • I vitelloni sono allevati principalmente per la carne, con vari orientamenti produttivi in base al peso di macellazione e al ritmo di crescita.
  • Esistono tre tipi genetici principali: precoci (razze da latte), tardivi (razze italiane e francesi da carne), e mediani (razze a duplice attitudine e incroci latte/carne).
  • Il vitellone tipico include maschi interi di razze da carne o latte, meticci di ambo i sessi, e femmine di razze da carne non destinate alla riproduzione.
  • Le tecniche di allevamento dei vitelloni coinvolgono alimentazione in capannoni, con eventuale integrazione di fibre per lo sviluppo minimo del rumine.
  • Le razioni alimentari variano in base all'età o al peso degli animali e richiedono una concentrazione energetica maggiore rispetto a quella proteica.

Il vitellone è il tipico esempio dell’allevamento fatto in funzione della carne con soggetti che possono essere intermedi o tardivi. Gli orientamenti produttivi sono diversi a seconda del peso di macellazione, del ritmo di incremento, delle caratteristiche delle carcasse e dei fabbisogni alimentari. Il potenziale di crescita dipende da: genotipo, sesso, età e ritmo di crescita dell’epoca precedente. Gli apporti alimentari dipendono dal peso vivo, accrescimento giornaliero, caratteristiche animali, intensità dei processi di adipogenesi.

Indice

  1. Tipi genetici e caratteristiche del vitellone
  2. Caratteristiche e tecniche di allevamento
  3. Normative e pratiche di allevamento
  4. Razioni alimentari e gestione dell'allevamento

Tipi genetici e caratteristiche del vitellone

Si possono distinguere 3 tipi genetici:

    - Precoci: razze da latte;

    - Tardivi: razze italiane e francesi da carne;

    - Mediani: razza valdostana e pezzata rossa, razze a duplice attitudine, incroci latte/carne (molto utilizzati nelle nostre zone).

Il vitellone tipico è:

    - maschio intero di razze da carne a duplice attitudine o di razze da latte;

    - meticci di ambo i sessi;

    - femmine di razze da carne eccedenti la rimonta.

Caratteristiche e tecniche di allevamento

Con le seguenti caratteristiche: età alla macellazione inferiore ai 20 mesi, peso di macellazione 400- 750 kg, accrescimento continuità vicino al potenziale di crescita di 0,8-1,4 kg/die. Con tecniche di alimentazione varie ma sempre in capannoni.

Invece gli animali macellati oltre i 20 mesi, che utilizzano il pascolo e che hanno una crescita limitata ad esempio dalla stagione si chiamano manzi. In questo allevamento si sfrutta quindi la doccia esofagea (si bypassa il rumine), che su grandi quantità di latte non funziona perfettamente e quindi parte delle ingesta può cadere nel rumine. L’animale viene quindi sfruttato come “monogastrico”.

Il peso del vitello all’ingresso in azienda è di 40-45 kg e arriva ad un peso finale di 200 kg. La durata dell’allevamento è di circa 130-140 gg.

Il consumo di polvere è di circa 250 kg su tutto il periodo con il 30% nel caso dell’accrescimento e 70% nella fase di finissaggio. L’indice di conversione alimentare (Ica)=1,5-1,7, molto basso poiché riferito a polvere.

Normative e pratiche di allevamento

Fino ad oggi l’allevamento era fatto in gabbie individuali con alimento esclusivamente a base di latte ricostituito. Ora esiste una normativa comunitaria che prevede che dopo 8 settimane i vitelli debbano stare liberi in recinti. Vengono somministrati anche alimenti con fibra (paglie in quanto povere di ferro ma permettono un minimo sviluppo del rumine) e gli animali hanno sempre a disposizione acqua.

Razioni alimentari e gestione dell'allevamento

Per l’allevamento di vitelloni si utilizzano soggetti nati in azienda o acquistati e importati chiamati vitelli di ristallo o broutard (con un peso vivo 250-300 kg, anche fino ai 350 kg, quindi terminano solo l’allevamento in azienda e sono macellati a 600-650 kg).

Le razioni sono a base di foraggi e mangime concentrato somministrati separatamente o come piatto unico. Vengono formulate diete per gruppi omogenei per età o peso vivo (più spesso in base a peso poiché un animale può restare indietro a parità di età).

Dai piani alimentari è richiesto teoricamente un aumento della concentrazione energetica della dieta e una diminuzione della concentrazione proteica della dieta. In pratica la situazione è spesso differente.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principali tipi genetici di vitelloni e le loro caratteristiche?
  2. I vitelloni si distinguono in tre tipi genetici: precoci (razze da latte), tardivi (razze italiane e francesi da carne) e mediani (razza valdostana e pezzata rossa, incroci latte/carne). Ogni tipo ha specifiche caratteristiche di crescita e fabbisogni alimentari.

  3. Qual è il peso e l'età tipica di macellazione per i vitelloni?
  4. I vitelloni vengono macellati a un'età inferiore ai 20 mesi con un peso di macellazione che varia tra 400 e 750 kg, mantenendo un accrescimento giornaliero di 0,8-1,4 kg.

  5. Come è cambiato l'allevamento dei vitelloni in termini di normativa e alimentazione?
  6. In passato, l'allevamento avveniva in gabbie individuali con alimentazione a base di latte ricostituito. Ora, una normativa comunitaria richiede che dopo 8 settimane i vitelli siano liberi in recinti e ricevano alimenti con fibra, oltre ad avere sempre acqua a disposizione.

  7. Quali sono le pratiche alimentari per l'allevamento dei vitelloni?
  8. Le razioni alimentari per i vitelloni includono foraggi e mangime concentrato, somministrati separatamente o come piatto unico. Le diete sono formulate per gruppi omogenei per età o peso, con un aumento teorico della concentrazione energetica e una diminuzione della concentrazione proteica.

Domande e risposte

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