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Concetti Chiave

  • Il verme solitario, noto anche come cisticerco, vive negli intestini umani e si trasmette principalmente attraverso carne bovina cruda o poco cotta.
  • Il parassita è un problema di sanità pubblica con significativi costi economici, poiché le carni infestate devono essere distrutte o trattate termicamente, deprezzandone il valore.
  • Ogni proglottide del parassita può emettere fino a 200.000 uova al giorno, garantendo un'elevata contaminazione ambientale.
  • Il ciclo di vita del verme coinvolge l'uomo e i bovini, con le uova che passano dall'intestino umano alla muscolatura striata dei bovini attraverso l'ambiente.
  • Congelare la carne a -10°C per 10 giorni o cuocerla a più di 57°C elimina il rischio di infezione da cisticerchi.

Indice

  1. Descrizione del parassita
  2. Diffusione e rischi del parassita
  3. Impatto economico e sanitario
  4. Riproduzione e contaminazione
  5. Sviluppo della forma larvale
  6. Prevenzione e controllo

Descrizione del parassita

E’ l’archetipo di questo genere. Viene anche denominata verme solitario nell’uomo, perché ingerendo un cisticerco si avrà un solo adulto.
Nell’uomo questo parassita vive nel piccolo intestino; nei bovini si trova la forma larvale, il cisticerco, nella muscolatura striata.

L’adulto ha dimensioni di 1-1,5 cm lungo da 4 a 12 m; infatti in passato addirittura si suggeriva l’ingestione di Cysticercus bovis come forma dimagrante, perché la sottrazione di nutrienti da parte di questo parassita è enorme.

Il cisticerco invece è di piccole dimensioni (0,5-1 cm) e si trova nella carne dei bovini.

Diffusione e rischi del parassita

E’ un parassita che si trova ovunque ed è legato ad un consumo di carne bovina cruda o poco cotta. Ci sono delle aree del mondo dove l’infestazione è più presente e fra esse vi è il Piemonte, perché vi è l’abitudine di mangiare la carne cruda (con la cottura il rischio non esiste perché il cisticerco viene inattivato).

Impatto economico e sanitario

E’ un parassita che ha un grande risvolto per la sanità pubblica perché ha anche un grande costo economico: un vitello che presenta le carni con un cisticerco viene inviato alla distruzione o a dei trattamenti termici della carcassa che inattivino il cisticerco, ma che deprezzano ovviamente il valore delle carni stesse (si arriva a perdere fino al 50% del valore di quell’animale).

Riproduzione e contaminazione

Ogni proglottide contiene da 100 a 200.000 uova, che sopravvivono tantissimo nell’ambiente; fino a 200 gg nei liquami.

La forma larvale è un cisticerco, cioè un parassita solo, perché basta che ce ne sia uno che elimina

200.000 uova al giorno in modo da contaminare l’ambiente in maniera più che adeguata. Il parassita infatti non ha alcun interesse a stimolare più di tanto la risposta immunitaria dell’ospite intermedio e quindi ogni uovo dà una singola forma larvale, che darà un singolo adulto, ma ognuno di essi eliminerà 100-200.000 uova al giorno (si è garantita comunque la contaminazione dell’ambiente pur avendo un singolo parassita nell’intestino). Se fossero più parassiti si darebbero fastidio gli uni con gli altri.

Sviluppo della forma larvale

Quando l’ospite intermedio ingerisce le uova che l’uomo elimina con le feci, dalle uova si libera l’embrione esacanto, che con i suoi 6 uncini buca la parete intestinale, va in circolo e con il sangue arriva nei muscoli striati. In questa zona si ferma; dà una forma inizialmente di circa 1 mm, ma in 2- 3 mesi si sviluppa il cisticerco vero e proprio, di 5-10 mm di diametro. Questi può sopravvivere per anni, oppure può venire riconosciuto dal sistema immunitario dell’ospite, che lo inattiva, lo distrugge e lo porta a calcificazione.

Prevenzione e controllo

L’uomo elimina le feci, nelle quali ci sono le uova, che si disperdono nell’ambiente ed il bovino con l’alimento o con l’acqua le mangia. Questo è il motivo per cui è vietato l’utilizzo di scarichi umani per la concimazione dei pascoli, perché questo era proprio il sistema che permetteva a T.saginata di mantenersi nell’ambiente. Se si congela la carne a -10°C per 10 gg o la si cuoce a più di 57°C, il cisticerco viene inattivato e non si ha nessun rischio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il principale modo di trasmissione del verme solitario nell'uomo?
  2. Il principale modo di trasmissione nell'uomo avviene attraverso l'ingestione di carne bovina cruda o poco cotta contaminata da cisticerchi.

  3. Dove si trova la forma larvale del verme solitario e quali sono le sue dimensioni?
  4. La forma larvale, chiamata cisticerco, si trova nella muscolatura striata dei bovini e ha dimensioni che variano da 0,5 a 1 cm.

  5. Quali misure possono essere adottate per prevenire l'infestazione da verme solitario?
  6. Per prevenire l'infestazione, è consigliabile evitare il consumo di carne bovina cruda o poco cotta, congelare la carne a -10°C per 10 giorni o cuocerla a più di 57°C per inattivare i cisticerchi.

  7. Qual è l'impatto economico dell'infestazione da verme solitario sui bovini?
  8. L'infestazione ha un grande impatto economico, poiché i bovini infestati devono essere sottoposti a distruzione o trattamenti termici che deprezzano il valore delle carni fino al 50%.

  9. Quante uova può eliminare ogni proglottide del verme solitario e quale è l'importanza di questo dato?
  10. Ogni proglottide può eliminare da 100 a 200.000 uova, che sopravvivono a lungo nell'ambiente, garantendo la contaminazione anche con un singolo parassita nell'intestino.

Domande e risposte