Concetti Chiave
- Il concetto di evoluzione si è evoluto dai tempi antichi, passando dal creazionismo all'accettazione della variazione genetica come base dell'evoluzione.
- L'evoluzione è definita come un cambiamento genetico nelle popolazioni nel corso di generazioni, misurato attraverso la frequenza degli alleli.
- Inizialmente, i fossili venivano interpretati in chiave religiosa, ma con il tempo sono stati riconosciuti come prove del cambiamento delle specie nel tempo.
- Georges-Louis Buffon fu tra i primi a suggerire che le specie condividono un antenato comune e sono soggette a cambiamenti continui.
- Il pensiero scientifico si è allontanato dalla convinzione che le specie siano immutabili, riconoscendo l'evoluzione come un processo dinamico.
Indice
L'evoluzione delle specie
Il pensiero scientifico ha mutato profondamente il nostro modo di concepire l'origine delle specie. Appena 250 anni fa, nessuno conosceva l'età della Terra. Un secolo dopo, gli scienziati scoprirono che la Terra aveva almeno qualche miliardo di anni, ma molti continuarono a credere che tutte le specie, come le conosciamo oggi, fossero frutto dell'opera di un creatore. Oggi sappiamo che la Terra ha circa 4,54 miliardi di anni e che la varietà delle forme di vita è il risultato dell'evoluzione.
Definizione di evoluzione
Cos'è l'evoluzione? Una definizione semplice è discendenza con modificazioni. Il termine "discendenza" implica eredità, mentre il termine "modificazioni" indica i cambiamenti nei caratteri ereditari da una generazione all'altra. Se consideriamo anche il termine "popolazione" possiamo formulare una definizione più corretta: l'evoluzione è il cambiamento genetico di una popolazione nel corso di diverse generazioni. Secondo questa definizione, si può osservare l'evoluzione esaminando il pool genico di una popolazione, ovvero l'intera collezione dei suoi geni e dei rispettivi alleli.
Frequenza degli alleli
L'evoluzione è quindi un cambiamento nella frequenza degli alleli. La frequenza di un allele si calcola dividendo il numero di copie di quel allele per il numero totale di alleli in una popolazione. Dato che gli alleli dei singoli individui non possono cambiare, si parla di evoluzione solo per le popolazioni, non per gli individui. La frequenza degli alleli di ogni gene determina le caratteristiche di una popolazione. Per esempio, in Svezia molte persone possiedono alleli che conferiscono loro capelli biondi e occhi azzurri, mentre una popolazione di asiatici ha molti più alleli che codificano per capelli e occhi scuri .
Aristotele e la gerarchia degli organismi
I primi tentativi di spiegare la diversità delle forme di vita risalgono a molti secoli fa. Nella Grecia antica, Aristotele riconobbe che tutti gli organismi sono legati fra loro in una gerarchia, dalle forme semplici a quelle più complesse, ma era anche convinto che tutti i membri di una specie fossero stati creati identici l'uno all'altro. Questa idea influenzò il pensiero scientifico per quasi duemila anni. Molti altri insegnamenti religiosi e filosofici sono stati considerati principi scientifici fino a buona parte dell'Ottocento. Fra questi il concetto di "creazione speciale": l'improvvisa comparsa degli organismi sulla Terra. Si pensava che l'atto di creazione fosse pianificato e intenzionale, che le specie fossero fisse e immutabili e che la Terra fosse relativamente giovane.
Fossili e credenze religiose
Per molti secoli gli scienziati tentarono di conciliare queste credenze con prove sempre più convincenti che le spe que cie potessero cambiare. I fossili, resti di organismi vissuti in epoche passate, furono a lungo considerati cristalli dalle forme insolite, o abbozzi di forme di vita sorti spontaneamente nelle rocce. Tuttavia, a partire dalla metà del 1700, il collegamento sempre più evidente fra organismi e fossili rese queste ipotesi difficili da sostenere.
Gli scienziati usarono storie ispirate dalla religione per spiegare l'esistenza dei fossili senza negare il ruolo di un creatore. Eppure alcuni fossili avevano l'aspetto di specie mai osservate prima. Visto che, secondo quanto si credeva al tempo, le specie create da Dio non potevano estinguersi, ciò rappresentava un paradosso.
Buffon e l'idea di cambiamento
Nel 1749, il naturalista francese Georges-Louis Buffon (1707-1788) fu uno dei primi studiosi ad affermare che le specie imparentate fra loro non solo avevano un antenato comune, ma erano in continuo cambiamento; un'idea radicale per quel tempo.
Domande da interrogazione
- Qual è la definizione di evoluzione secondo il testo?
- Come si calcola la frequenza di un allele in una popolazione?
- Qual era la visione di Aristotele riguardo agli organismi e alle specie?
- Come venivano interpretati i fossili prima del 1700?
- Chi fu uno dei primi studiosi a proporre l'idea di un antenato comune per le specie?
L'evoluzione è definita come il cambiamento genetico di una popolazione nel corso di diverse generazioni, osservabile attraverso il pool genico di una popolazione.
La frequenza di un allele si calcola dividendo il numero di copie di quell'allele per il numero totale di alleli in una popolazione.
Aristotele credeva che tutti gli organismi fossero legati in una gerarchia dalle forme semplici a quelle complesse e che i membri di una specie fossero stati creati identici.
I fossili erano considerati cristalli dalle forme insolite o abbozzi di forme di vita sorti spontaneamente nelle rocce.
Georges-Louis Buffon fu uno dei primi a suggerire che le specie imparentate avessero un antenato comune e fossero in continuo cambiamento.