carlottazamperlini
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Concetti Chiave

  • Le esigenze nutritive degli animali si suddividono in fabbisogno di mantenimento, accrescimento, ingrasso e riproduzione, essenziali per le produzioni come lattazione e lavoro.
  • I fattori di razionamento variano del 10-15% rispetto ai valori medi per specie e categoria, e si basano su energia netta, metabolizzabile e digeribile.
  • Proteina totale e amminoacidi essenziali sono cruciali per formulare razioni che massimizzano l'incremento ponderale e l'indice di conversione alimentare.
  • La possibilità di ingestione di sostanza secca è fondamentale per coprire i fabbisogni produttivi, ma è influenzata da molteplici fattori e richiede strategie alimentari specifiche.
  • Adottare strategie come piatti unici umidi per bovine e mangimi pellettati per suini aiuta a ottimizzare l'ingestione di sostanza secca, migliorando la produttività.

Esigenze nutritive e fattori di razionamento

Le esigenze nutritive dei nostri animali sono considerate rispetto alle funzioni e destinazioni produttive. Infatti, vi sono:
    • un fabbisogno di mantenimento, di cui abbiamo parlato fino ad ora.
    • un fabbisogno di accrescimento e di ingrasso
    • un fabbisogno di riproduzione, poiché senza la riproduzione in realtà ben poche produzioni hanno luogo (lattazione e produzione del lavoro)
I fattori di razionamento che vengono tenuti in considerazione sono quei fattori che si considerano per specie e categoria animali.
Poi, vi sono le variazioni individuali dei fattori razionamento che sono dell'ordine del 10-15% rispetto ai valori medi nell'ambito della stessa specie e categoria di animali. Normalmente, le esigenze nutritive riguardano i valori nutritivi degli animali espressi in energia netta (Ug, ua, Meal) oppure in energia metabolizzabile e digeribile secondo le specie animali. Non si utilizza come parametro l’energia lorda perché è troppo distante dell'energia netta che la transitabilità tra l'energia lorda e l’energia netta non è più praticabile. Riguardano queste esigenze nutritive:
il contenuto in proteina totale o in proteina digeribile integrato dal tenore in amminoacidi essenziali.

Per i suini e per tutte quelle specie e categorie che sono molto vicine dal punto di vista genetico e per le quali si utilizzano razioni molto vicine dal punto di vista nutritivo si hanno dei fabbisogni nutritivi molto definiti che arrivano a definire qual è la formulazione della razione che permette un massimo di incremento ponderale giornaliero o un massimo di indice di conversione alimentare, che a seconda dei momenti può essere più o meno conveniente. In questo momento il mais è aumentato del 60% sul mercato nazionale e, di conseguenza, un allevatore di suini avrà più interesse ad incrementare l’indice di conversione alimentare (ossia fornire meno mangime per ottenere la stessa quantità di incremento ponderale) rispetto all’incremento ponderale giornaliero che passa in secondo piano.
la possibilità dell’animale di ingerire sostanzasecca. Ad esempio, se si facesse una razione in grado di coprire completamente il fabbisogno di una bovina lattifera, contenente il 30% di fibra e la bovina riuscisse a mangiare il 50% di quello che dovrebbe mangiare produrrebbe meno del 50% di latte. Questo accade perché i fabbisogni sono additivi, cioè, una bovina lattifera è prima di tutto una bovina e secondariamente fa il latte; quindi, il fabbisogno di mantenimento deve essere soddisfatto. Se le viene data la metà dell’energia che dovrebbe avere una parte di questa finisce nel fabbisogno di mantenimento e una piccola parte nel fabbisogno di produzione.
• Per avere la metà delle produttività bisognerebbe darle il 70% della razione corretta. È importante tener conto della sostanza secca ingerita, anche se in realtà è un parametro spurio e poco efficace per la definizione di questa capacità poiché è determinata da molti fattori. Dal punto di vista della selezione degli alimenti l’allevatore può attuare delle strategie alimentari che permetta agli animali di massimizzare la sostanza secca al di là degli ingredienti. Ad esempio, per le bovine lattifere, una strategia per favorire l’ingestione di sostanza secca è quella di fornire dei piatti unici umidi. Per i suini conviene non dare mangimi sfarinati, ma dare mangimi pellettati. Un altro modo è utilizzare degli apetibilizzanti.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali esigenze nutritive degli animali menzionate nel testo?
  2. Le principali esigenze nutritive degli animali includono il fabbisogno di mantenimento, di accrescimento e ingrasso, e di riproduzione.

  3. Quali fattori di razionamento vengono considerati per le diverse specie animali?
  4. I fattori di razionamento considerano le specie e le categorie animali, con variazioni individuali del 10-15% rispetto ai valori medi.

  5. Perché l'energia lorda non viene utilizzata come parametro per le esigenze nutritive?
  6. L'energia lorda non viene utilizzata perché è troppo distante dall'energia netta, rendendo impraticabile la transitabilità tra le due.

  7. Come possono gli allevatori massimizzare l'ingestione di sostanza secca negli animali?
  8. Gli allevatori possono massimizzare l'ingestione di sostanza secca attraverso strategie alimentari come fornire piatti unici umidi per le bovine lattifere e mangimi pellettati per i suini.

  9. Qual è l'importanza dell'indice di conversione alimentare per gli allevatori di suini?
  10. L'indice di conversione alimentare è importante perché permette di fornire meno mangime per ottenere la stessa quantità di incremento ponderale, diventando più conveniente in periodi di aumento dei prezzi del mais.

Domande e risposte