Concetti Chiave
- Babesia bovis è la specie più patogena, causando una significativa anemia nei bovini con un basso livello di emazie parassitate.
- I sintomi dell'infezione da Babesia bovis includono atassia, depressione, febbre, e problemi di coagulazione, tra gli altri.
- Gli animali in aree endemiche sviluppano resistenza alla Babesia grazie alla trasmissione di anticorpi materni ai cuccioli.
- Il cambiamento delle condizioni epidemiologiche, come l'introduzione di animali non esposti o l'aumento delle zecche, può aggravare la babesiosi.
- Esistono vaccini contro le zecche, efficaci contro specie a un solo ospite, per prevenire la trasmissione della Babesia.
Indice
Babesia bovis e anemia
Babesia bovis è una piccola babesia ed è la specie più patogena. Essa porta ad un abbassamento dell’ematocrito del 20%, quando si ha meno del 1% di emazie parassitate; infatti, con 1% di emazie parassitate, ci si aspetta che l'ematocrito scenda del 1% più o meno, ma essendoci il calo del 20%, fa riflettere su come questi parassiti, mediante l'uso di antigeni, attuino un sequestro di globuli rossi importante, causando così, anemia da babesia.
Sintomi e patogenicità
Anche in questo caso, si verificherà la coagulazione intravasale disseminata a livello del SNC e non solo; si può verificare anche atassia, l'animale non riesce a stare bene in equilibrio; depressione, alcune volte l’animale può manifestare anche aggressività, febbre, emoglobinemia, emoglobinuria. Babesia bigemina e B. divergens sono meno patogene; esse arrivano a causare emoglobinuria, addirittura dopo una o due settimane dall'infezione, quindi, è molto più lento.
Adattamento e resistenza
Precedentemente era stato detto che a babesia, di per sé, non interessa che l'ospite si ammali, Infatti, il problema di babesia è così evidente nelle zone tradizionalmente endemiche, perché si è sviluppato tutto un processo per cui l'ospite diventa resistente nei confronti del patogeno, cioè l'ospite si adatta in qualche modo. Per cui, banalmente, se un cucciolo nasce da madre infetta, lei essendo venuta a contatto con babesia, produrrà degli anticorpi; quindi, se il cucciolo si infetta avrà già questi anticorpi che lo aiutano a contrastare il parassita; ciò, non vuol dire che non si infetta, ma, vuole semplicemente dire, che si infetta ma non si ammala con dei segni gravi, o comunque presenta dei segni lievi.
Condizioni epidemiologiche variabili
Il vero problema si verifica quando cambiano le condizioni epidemiologiche, cioè, se si porta un animale che non è mai stato esposto in quella zona, per esempio, al confine tra Piemonte e Liguria. In Liguria di babesia ce n'è abbastanza, In Piemonte ce n'era molto poca fino a 15 / 20 anni fa; A quei tempi, era tipico che le vacche del Piemonte in estate andassero in Liguria; così facendo si ammalavano di babesiosi Perché i vitelli, soggetti giovani, erano nati in un posto dove il parassita non c'era, non c'erano le zecche, e lo incontravano quando andavano in queste zone.
Anche se cambia il numero di zecche può diventare un problema: perché, se aumentano di molto, l'ospite può essere infettato anche con delle cariche più alte, e a quel punto anche gli anticorpi che l'ospite poteva già avere, possono risultare insufficienti.
Inoltre, c'è ancora un altro aspetto che vale per le microbabesie: queste sono quelle che possono anche nascondersi nel sistema reticolo ostiocitario, quindi, stanno lì per tutta la vita del soggetto; se però ad un certo punto l'ospite è stressato il suo sistema immunitario si abbassa e il parassita si può riattivare (questo aspetto si vedrà bene nel cavallo).
Vaccini contro le zecche
Da circa 15 anni esistono dei vaccini commercializzati contro le zecche, cioè, non si vaccina contro babesia, ma si vaccina contro le zecche.
Esistono due tipi di questi vaccini: uno fatto in Australia e uno fatto a Cuba. Il prof spiega che li ha citati per farci capire quanto siano vecchi, ritornando sempre sul fatto di quanto questa medicina possa essere più avanti, sotto certi aspetti, rispetto a quella umana. Domanda: Perché si utilizza un vaccino contro le zecche? Saranno per zecche a 1, a 2 o a 3 ospiti? A 1 ospite, perché se ci fosse un vaccino per zecche a 3 ospiti, posso vaccinare l'ospite, ma il vaccino interviene in uno solo dei tre stadi.
Quindi, i vaccini per le zecche vanno bene sulle zecche che si attaccano ad una sola specie, perché comunque, o larva, o ninfa, o adulta, il risucchio di sangue viene fatto sempre sulla stessa specie.
Domande da interrogazione
- Qual è la specie di Babesia più patogena e quali sono i suoi effetti sull'organismo ospite?
- Quali sono i sintomi principali causati da Babesia bovis negli animali infetti?
- Come si sviluppa la resistenza nei confronti di Babesia negli animali endemici?
- Quali fattori possono aggravare il problema della babesiosi?
- Perché si utilizzano vaccini contro le zecche e quali sono i tipi disponibili?
Babesia bovis è la specie più patogena, causando un abbassamento dell’ematocrito del 20% anche con meno dell'1% di emazie parassitate, portando a un significativo sequestro di globuli rossi e conseguente anemia.
Gli animali infetti possono manifestare coagulazione intravasale disseminata, atassia, depressione, aggressività, febbre, emoglobinemia e emoglobinuria.
Gli animali in zone endemiche sviluppano resistenza al patogeno attraverso l'adattamento, per esempio, i cuccioli nati da madri infette ricevono anticorpi che li aiutano a contrastare il parassita, riducendo la gravità dei sintomi.
Il cambiamento delle condizioni epidemiologiche, come il trasferimento di animali non esposti in zone endemiche o l'aumento del numero di zecche, può aggravare la situazione, rendendo gli anticorpi preesistenti insufficienti.
Si utilizzano vaccini contro le zecche per prevenire la trasmissione di babesia, con due tipi principali disponibili: uno prodotto in Australia e uno a Cuba. Questi vaccini sono efficaci contro le zecche che si attaccano a una sola specie ospite.