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Concetti Chiave

  • I virus, agenti infettivi ultramicroscopici, sono privi di organizzazione cellulare e formati da RNA o DNA avvolti da membrane protettive.
  • Scoperti nel XIX secolo, i virus possono infettare batteri, protozoi, piante, funghi, animali e umani, causando una vasta gamma di malattie.
  • I virus si moltiplicano solo attraverso il parassitismo intracellulare obbligato, infettando specifiche specie o tipi di cellule di un organismo ospite.
  • L'infezione virale può variare da asintomatica a malattie acute o croniche, inclusi tumori benigni e maligni, influenzando sia la salute fisica che economica.
  • La pandemia di COVID-19 ha evidenziato l'impatto globale dei virus, con gravi conseguenze sanitarie ed economiche e una corsa alla vaccinazione mondiale.

Virus, nemici invisibili

Il termine virus è di origine latina e significa “sostanza velenosa”. Nel 1915 Twort e D’Herelle scoprirono che i batteri erano sensibili ad agenti di infezione ultramicroscopici e filtrabili, denominati batteriofagi, ovvero “divoratori di batteri”; essi presentavano analogie con i virus animali e vegetali già individuati. Nel XIX secolo alcune vaccinazioni antivirali erano già abbastanza diffuse, come quella antivaiolosa e quella antirabbica, solo agli inizi del XX secolo fu individuata la prima malattia a eziologia virale dell’uomo: la febbre gialla.

Reed riuscì a indurre in esseri umani la febbre gialla utilizzando un filtrato privo di cellule. Successivamente furono chiarite le origini virali di molte malattie infettive e si ottenne la crescita di virus in colture di tessuti (per esempio embrione di pollo per il virus della febbre gialla e rene di scimmia per i virus poliomielitici), permettendo così l’allestimento di vaccini in grado di prevenire gravi e diffuse malattie virali. Con l’avvento successivo di nuove tecnologie in campo microscopico (vedi la microscopia elettronica a trasmissione e a scansione) è stato possibile definire la struttura, la composizione chimica e l’organizzazione dei virus. Questi organismi si delineano come un gruppo numeroso ed eterogeneo di agenti infettivi formati da particelle ultramicroscopiche, di dimensioni dell’ordine dei nanometri

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che non presentano organizzazione cellulare, ma risultano costituiti semplicemente da materiale genetico (RNA o DNA) avvolto da membrane protettive. I virus non hanno un metabolismo autonomo e sono capaci di moltiplicarsi solo svolgendo parassitismo intracellulare obbligato in organismi ospiti; essi sono agenti infettivi molto particolari che possono attuare parassitismo addirittura a livello del genoma della cellula infettata. Sono molto diffusi in natura come parassiti di gran parte degli esseri viventi e sulla base del tipo di ospite parassitato possono essere distinti in virus parassiti:
    -di microrganismi come batteri (batteriofagi);
    -di protozoi e alghe;
    -di piante e funghi (virus vegetali);
    -di animali incluso l’uomo (virus animali);
All’interno di questi organismi i virus sono capaci di infettare solo una certa specie o soltanto un certo tipo di cellule. Possono stabilire vari livelli di parassitismo, con le cellule, che possono determinare anche la distruzione della cellula o una sua “trasformazione”. Il parassitismo dei virus sugli animali, sull’uomo e sulle piante può determinare gravi danni sia fisici sia di tipo economico. Pensiamo a quanto sta accadendo ora per la diffusione del COVID-19:
    l’economia mondiale è in ginocchio;
    muoiono ogni giorno migliaia di persone in tutto il globo;
    i paesi in via di sviluppo sono i più danneggiati;
    lockdown fortemente restrittivi stanno mettendo a dura prova l’esistenza quotidiana di tutti noi, limitando fortemente la libertà personale;
    speculazioni finanziarie di ogni tipo sui dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, igienizzanti etc.);
    la corsa ai vaccini per immunizzare intere popolazioni.

Nell’uomo l’infezione virale può determinare sia stati asintomatici (come nella mononucleosi infettiva), sia malattie da infezione acute benigne (es. raffreddore e influenza) oppure gravi e a volte letali (es. vaiolo e rabbia), o ancora infezioni croniche lievi (es. herpes labiale e genitale) e gravi (es. AIDS), e anche patologie non infettive come tumori benigni e maligni (es. verruche, cancro).
Il parassitismo intracellulare obbligato dei virus e la loro in genere difficile sopravvivenza nell’ambiente esterno li caratterizzano come agenti infettanti trasmissibili, in grado di sopravvivere solo in virtù di una catena continua di associazioni parassitarie.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del termine "virus" e come sono stati scoperti i batteriofagi?
  2. Il termine "virus" deriva dal latino e significa "sostanza velenosa". I batteriofagi, agenti di infezione ultramicroscopici, furono scoperti da Twort e D’Herelle nel 1915.

  3. Qual è stata la prima malattia umana identificata con eziologia virale?
  4. La prima malattia umana identificata con eziologia virale è stata la febbre gialla, scoperta all'inizio del XX secolo.

  5. Come si moltiplicano i virus e quali sono le loro caratteristiche principali?
  6. I virus si moltiplicano attraverso il parassitismo intracellulare obbligato, non hanno un metabolismo autonomo e sono costituiti da materiale genetico avvolto da membrane protettive.

  7. Quali sono le conseguenze del parassitismo virale sugli esseri viventi?
  8. Il parassitismo virale può causare gravi danni fisici ed economici, come dimostrato dalla pandemia di COVID-19, che ha colpito l'economia mondiale e la salute pubblica.

  9. Quali tipi di infezioni virali possono colpire l'uomo?
  10. Le infezioni virali nell'uomo possono essere asintomatiche, acute benigne, gravi e letali, croniche lievi o gravi, e possono anche causare patologie non infettive come tumori.

Domande e risposte