Concetti Chiave
- Il tessuto connettivo denso regolare è caratterizzato da una matrice extracellulare formata quasi interamente da fasci di fibre collagene strettamente addossati.
- Nel tessuto connettivo compatto, i fibrociti sono visibili a intervalli regolari, con nuclei schiacciati dalle fibre collageniche circostanti.
- La sostanza amorfa è particolarmente scarsa nel tessuto connettivo denso regolare.
- La cornea dell'occhio è una variante di tessuto connettivo compatto con fasci di fibre incrociate, stratificati dalla profondità alla superficie.
- Nel tessuto connettivo a fasci incrociati, le fibrille di collagene all'interno di uno stesso strato sono parallele, ma cambiano orientamento rispetto agli strati vicini.
Descrizione del tessuto connettivo compatto
Per fare un confronto si può osservare invece un tessuto connettivo compatto, in cui prevale chiaramente la componente fibrosa. L’immagine rappresenta un tendine e riporta l’esempio più paradigmatico di tessuto connettivo denso e regolare. Ciò che gli conferisce questo aggettivo è che la matrice extracellulare è formata quasi interamente da fasci di fibre collagene strettamente addossati gli uni agli altri.
Questi lasciano molto poco spazio a tutto il resto. Nel preparato sono visibili dei
fibrociti a intervallo più o meno regolare, di cui si apprezza soltanto il nucleo che è fortemente schiacciato e compresso dalle fibre collageniche circostanti (si ricordi che il termine fibrocita indica la cellula in uno stato di quiescenza). Ad essere particolarmente scarsa in questo connettivo è la sostanza amorfa.
Caratteristiche della cornea dell'occhio
La cornea dell’occhio rappresenta una variante particolare di tessuto connettivo propriamente detto compatto, che non è né regolare, né
irregolare. Questo tipo di connettivo denso è detto a fasci di fibre “incrociate”: si osserva che è come stratificato dalla profondità alla superficie o viceversa. In ciascuno di questi strati le fibrille di collagene sono tendenzialmente parallele fra di loro; nello strato adiacente, invece, cambiano di orientamento. Le fibrille sono quindi sempre parallele fra di loro all'interno di uno stesso strato ma assumono orientamento diverso rispetto agli strati vicini. Questa particolare architettura si ritrova anche nella costituzione del tessuto osseo maturo.